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Marchionne: “mai chiesto condizioni di lavoro cinesi”

15 febbraio 2011

Nell'audizione a Montecitorio l'amministratore delegato ha parlato del futuro della Fiat. Dall'aumento di stipendio per i lavoratori alla possibilità che la sede legale venga spostata negli Usa.

I SOLITI PUNTI FERMI - Dopo l'incontro di sabato mattina con i rappresentanti del governo e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Sergio Marchionne ha tenuto oggi un'audizione presso le Commissioni Attività produttive, commercio, turismo e raporti, poste e telecomunicazioni riunite a Montecitorio. Un incontro nel quale l'amministratore delegato del gruppo Fiat, eccezionalmente con vestito e cravatta al posto del solito maglione, ha presentato nuovamente il suo piano industriale e chiarito le dichiarazioni circa la possibilità della fusione tra Fiat e Chrysler (leggi qui la news).

MATRIOMONIO SOLIDO
- Tra i tanti punti toccati dal suo lungo discorso, Marchionne ha voluto ribadire che “l'alleanza con Chrysler è determinante anche per il futuro di Fiat: ha dato alla nostra azienda la possibilità di diventare un costruttore di auto completo, integrando una parte fondamentale dell'offerta che la Fiat, da sola, non avrebbe potuto ampliare”. Tra le due aziende, ha insistito Marchionne, “esiste una combinazione ideale”, dato che “la presenza e l'esperienza di Fiat nei segmenti bassi e quelle di Chrysler nei segmenti medi e alti darà al gruppo la possibilità di disporre di una gamma completa”.

SI RESTA A TORINO, FORSE - Un legame, quello tra Fiat e Chrysler, che in futuro potrebbe stringersi ulteriormente e dare vita a una fusione con la nascita di una nuova azienda, negli Usa. Solo un'ipotesi, ha ribadito ancora oggi Marchionne, precisando che “la scelta sulla sede legale non è ancora stata presa. Sarà condizionata da alcuni elementi di fondo”. Il primo è “il grado di accesso ai mercati finanziari, indispensabile per gestire un business che richiede grandi investimenti e ingenti capitali. Il secondo ha a che fare con un ambiente favorevole allo sviluppo del settore manifatturiero e quindi anche con il progetto Fabbrica Italia. Se si realizzeranno le condizioni che sono alla base del nostro piano, il nostro Paese sarà nella posizione di mantenere la sede legale”. Insomma, parole che possono suonare non troppo confortanti, nonostante Marchionne continui a dire che “il cuore della Fiat è e resterà in Italia”. Un unico “cuore”, ma tante teste: “a Torino, per gestire le attività europee; a Detroit, per quelle americane; ma anche in Brasile e, in futuro, una in Asia. Questo è essenziale per un gruppo che opera su base internazionale, perché ci permette di seguire uno sviluppo condiviso, avere attività integrate tra loro ed evitare duplicazioni”.

AUMENTARE LA PRODUZIONE
- L'obiettivo di Marchionne per l'Italia resta uno: aumentare la produzione, fino ad arrivare gradualmente nel 2014 a 1.650.000 unità tra autovetture e veicoli commerciali leggeri. Un progetto sicuramente ambizioso, se si considera che nel 2010 sono state prodotte solo 561.000 auto e 190.000 veicoli commerciali, che secondo Marchionne avrà “un impatto positivo sull'export”: entro il 2014, oltre un milione di veicoli saranno destinati all'esportazione, di cui circa 300.000 per il mercato statunitense. Secondo l'amministratore delegato la Fiat raggiungerà nel 2014 un fatturato di 64 miliardi di euro (quasi il doppio dell'anno scorso), che salgono a 100 miliardi se si considera anche la Chrysler.

NO LAVORO DA CINESI - Ovviamente, per raggiungere questi traguardi è fondamentale che si completi il piano Fabbrica Italia. A tal riguardo Marchionne ha annunciato che il 7 marzo prossimo saranno avviate le nuove assunzioni per la newco di Pomigliano d'Arco dove verrà prodotta la nuova generazione della Panda. Uno stabilimento, quello campano, che “così non poteva reggere sul mercato. Le auto prodotte erano meno di 20 mila rispetto ad una capacità di 150 mila vetture all'anno”. Marchionne, parlando degli stabilimenti  di Pomigliano e Mirafiori, ha voluto poi sottolineare come “nonostante la cassa mediatica, non c'è alcuna clausola che penalizza i lavoratori. Non abbiamo mai chiesto condizioni di lavoro cinesi, condizioni invece di competitività”. E, anzi, ha annunciato che “se riusciamo a portare l'utilizzo degli impianti dall'attuale 40% all'80%, siamo pronti ad aumentare i salari portandoli ai livelli della Germania e, successivamente, alla partecipazione dei lavoratori agli utili d'azienda”.



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Ritratto di audi94
15 febbraio 2011 - 16:38
1
gli hanno rubato l'armadio??? xdxdxd nnt maglione... stranissimo... comunque, spero di sbagliarmi, ma secondo me come al solito sono solo parole da classe dirigente... il cuore resterà in italia ma ci saranno più teste... suona un po strano... cm dire che la nuova lancia è in tutto americana, però ha un cuore sotto sotto italiano.. -.-'''
Ritratto di Zio Chicco
15 febbraio 2011 - 21:33
Visto e considerato che c'è l'alleanza con l'americana perchè non sfruttarla??? Lo stanno facendo un pò tutti, anche per ottimizzare i costi di produzione e progettazione... vedi le tedesche... comunque ha sanato la fiat!!!!
Ritratto di audi94
15 febbraio 2011 - 21:54
1
va bene sfruttarle le alleanze... ma qua sembra chrysler che ha acquisito la fiat... ah zio un conto è condividere pianali e motori, ma rimarchiare subdolamente le berlinone made in usa è stupido e antiproduttivo... poi tutti sti paragoni con le tedesche... ma che siamo in germania??? ma perchè andate sempre a parare lì??? ma ci siete fissati... ma manteniamo il tuo paragone... dove la vedi un'audi rimarchiata??? una ford rimarchiata??? una mercedes rimarchiata??? una bmw rimarchiata??? una volkswagen rimarchiata(l'unica è la sharan) ??? un po' di obbiettività per favore quando si risponde ai commenti, smettetela di paragonare le tedesche (e le francesi aggiungerei) alle fiat poichè è come paragonare un diamante con uno zircone...
Ritratto di Zio Chicco
15 febbraio 2011 - 22:41
Ti sei arrabbiato... non era mia intenzione farlo!!! Il mio non è stato un paragone, avevo una alfa è ho appena chiuso il contratto per una volkswagen... ho dato atto al tuo commento... e comunque mi riferivo ai motori e ai pianali, per quanto riguarda il resto sono pienamente concorde con te...
Ritratto di audi94
16 febbraio 2011 - 14:59
1
no tranquillo non mi sono arrabbiato... xdxd... solo sono stanco di vedere che si vanno a prendere sempre le tedesche in ogni caso... ciao...
Ritratto di liinkss
15 febbraio 2011 - 17:51
9
Beh, fosse un operaio Fiat, mi scriverei da qualche parte questo "se riusciamo a portare l'utilizzo degli impianti dall'attuale 40% all'80%, siamo pronti ad aumentare i salari portandoli ai livelli della Germania e, successivamente, alla partecipazione dei lavoratori agli utili d'azienda". Vorrebbe dire arrivare a circa 2.000euro netti... ve lo auguro!
Ritratto di tomkranick
15 febbraio 2011 - 18:06
E il maglione dov'è finito?Comunque continua così.
Ritratto di Mister Grr
15 febbraio 2011 - 18:49
Con tutto il bene che spero accada per la fiat, mi sembra un po' un utopia...in bocca al lupo.
Ritratto di querelle61
16 febbraio 2011 - 15:11
...ma quello di venderle, poi! Sicuramente dovranno puntare come pazzi su Asia, Brasile ed anche USA: in Europa il mercato è sovrassaturo, in Italia peggio ancora, e perdipiù la gente non ha soldi....
Ritratto di SHAOLIN QUAN
15 febbraio 2011 - 19:57
Caro Marchionne non mi e'piaciuta la tua operazione fino ad oggi;il contratto collettivo nazionale lo hai bruciato di colpo,nel silenzio istituzionale.Hai tolto di mezzo uno stabilimento come quello siciliano e hai buttato nel dimenticatoio tutti i prodotti italiani.Pero'hai sanato l'azienda e sei stato geniale dal punto di vista finanziario con Chysler.Oggi hai detto in conferenza qualcosa di condivisibile e mi sei piaciuto.Mi raccomando...
Ritratto di Claus90
15 febbraio 2011 - 20:26
Io dico che marchionne ci ha visto lungo questa volta e non sono un'amante del gruppo fiat
Ritratto di REY77
15 febbraio 2011 - 22:10
MOCCC A CHELLA GRANDA CONCESSIONARIA E MAMMT........MARCHIONNE PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR TU LA FIAT CHRYSLER E I TUOI SOLDI FATE SCHIFO!!!!
Ritratto di Crono
16 febbraio 2011 - 08:43
che vada tutto per il meglio. Intanto le macchine rimarchiate la fiat l'ha già fatto con la 16 e le francesi con la mitsubishi, quindi non è un capitolo nuovo. Inoltre in europa ci sarebbe solo lancia un marchio a proprorre quel tipo di macchina (a parte l'inghilterra, ma anche la opel in inghilterra non si chiama opel). Le francesci invece mettono sullo stesso mercato 3 auto uguali con logo diverso... Poi se il gruppo è uno solo e anche voi vi foste trovati a gestirlo non penso che avreste fatto cose molto diverse..se in europa si doveva portare un berlina media e grossa e l'avevate già bell'è pronta l'avreste sfruttata. Mica si possono buttare via i soldi per un nuovo sviluppo..almeno per ora in periodo di vacche magre anche un completo restyling su base crysler sarebbe costato parecchio e l'uscita dell'auto avrebbe avuto tempi lunghi. Concludendo speriamo che il cuore italiano non sia l'unica cosa di italiano che rimane e che i nostri marchi non rimangano solo "marchi" esteri della Chrysler.. Saluti
Ritratto di querelle61
16 febbraio 2011 - 11:48
Però è stato anche definito "rischioso" da alcuni importanti analisti finanziari USA. Per ora i numeri sembrano dare ragione a Marchionne, che si è attirato tante antipatie, ma che sicuramente non è uno stupido, anzi. In quanto a Pomigliano d'Arco e Termini Imerese, la loro produttività era assolutamente lontana dai livelli di competitività richiesti dal mercato attuale. Le nuove lancia potranno piacere oppure no, questo sarà il mercato a dirlo. Un dubbio su tutti: marchionne ha posto l'obiettivo di arrivare a produrre 1.650.000 auto l'anno. Magari ci riuscirà, però.....come fa ad essere sicuro poi di riuscire a venderle? Già in passato la Fiat ha aumentato la produzione, trovandosi poi i depositi inondati di auto invendute, ed andando in crisi. Sicuramente si aspetta molto dal mercato USA, ed ancor più dai paesi emergenti, ed è per quello che parla di centri operativi anche in Brasile ed Asia. Staremo a vedere.