UNA TERZA VIA - Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat, avrebbe in mente un “piano C” per risolvere i problemi sindacali che riguardano lo stabilimento di Pomigliano d'Arco. Lo spauracchio di lasciare la produzione della Panda a Tichy, in Polonia, non sarebbe, secondo il quotidiano la Repubblica che riporta l'indiscrezione dell'ardito piano, l'unica soluzione al vaglio di Marchionne che avrebbe in mente di costituire una nuova società, sempre controllata dal gruppo torinese, pensata esclusivamente per gestire le attività dello stabilimento di Pomigliano d'Arco. In questo modo, la nuova società potrebbe riassumere i lavoratori favorevoli all'ultimo accordo separato senza ricorrere al contratto nazionale.
COME LA PENSAVA MARCHIONNE - È stato Marchionne a puntare sullo stabilimento campano. Secondo la Repubblica, il capo della produzione Fiat, Stefan Ketter, non era favorevole a dare una seconda chance a Pomigliano d'Arco. Marchionne ha invece deciso di investire (700 milioni) per riportare la Panda in Italia e la nuova Lancia Ypsilon in Polonia: quest'ultima è attualmente costruita a Termini Imerese, impianto che verrà chiuso alla fine del 2011.
SERVE IL VIA LIBERA DELLA FIOM - Il problema è che Marchionne non si aspettava problemi sindacali così seri con la Fiom da creare una spaccatura anche con gli altri sindacati come la Cgil, più aperta a risolvere i conflitti. Al momento, Marchionne non sarebbe convinto che il referendum di domani possa rappresentare la soluzione. Per essere sicuro del buon funzionamento dello stabilimento campano, Marchionne vorrebbe la firma di tutti i sindacati, inclusa quella della Fiom: diversamente il futuro della fabbrica finirebbe per essere sempre in bilico.
IN SERBIA? - A livello informale le associazioni dei lavoratori sono a conoscenza di questo “piano C” di cui si parla nei corridoi dell'azienda torinese. Inoltre, secondo la Repubblica, ci sarebbe addirittura l'ipotesi di trasferire la produzione della Panda in Serbia.