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Marchionne vuole la nuova fabbrica in Russia

15 ottobre 2012

Nonostante le incertezze dovute alla crisi dei mercati, l’amministratore delegato della Fiat crede nella opportunità di realizzare in Russia un nuovo stabilimento da 120 mila veicoli all’anno, da destinare soprattutto alla produzione di Jeep.

UNA STORIA VECCHIA - Anche se sotto l’insegna del marchio Jeep (le foto si riferiscono al recente Salone di Mosca), il consolidato e antico rapporto tra la Fiat e la Russia sembra destinato a vivere un altro capitolo che dovrebbe rafforzare la presenza Fiat sul mercato e nell’economia russa, risalente agli Anni 60, quando fu realizzato la fabbrica di Togliattigrad per la produzione della Fiat Zigulì (la Fiat 124). La nuova iniziativa è la realizzazione di un nuovo impianto di produzione vicino a San Pietroburgo, dove saranno fabbricati modelli Jeep, che nel particolare ambiente russo hanno molte chance di affermarsi in grandi dimensioni. 

FABBRICARE O IMPORTARE DA OVEST? - Le uniche incertezze sulla vicenda sono collegate alle difficoltà del mercato. Agli inizi di ottobre infatti il progetto di un potenziamento della presenza Fiat in Russia (per un investimento di 850 milioni di euro) era stato dato per sospeso proprio a causa di questa situazione. In pratica si sarebbe valutato possibile rifornire il mercato russo con la quota di produzione non assorbita dall’Europa occidentale. L’altro giorno però Sergio Marchionne ha affermato di essere molto determinato a chiudere l’accordo per il nuovo impianto, in quanto è “molto interessato all’espansione della Russia”. 
 

Jeep salone mosca 2012 2


UNA RISPOSTA AL MERCATO CRE CRESCE
- Secondo Automotive News, il progettato nuovo stabilimento di San Pietroburgo avrebbe una capacità produttiva di 120 mila veicoli all’anno, e dovrebbe entrare in funzione a partire dal 2014. Il che significa che sarebbe uno strumento importante di fronte alla crescita del mercato russo. Le previsioni dell’Associazione per gli affari europei ha scritto che quest’anno l’incremento delle vendite dovrebbe essere del 7,5%, con il totale mercato a 2,85 milioni di unità. Nei mesi da gennaio a settembre la domanda per il marchio Jeep è più che raddoppiata, arrivando a 3.455 veicoli; ciò mentre le vendite di vetture Fiat sono precipitate del 72%, con 6.263 unità. 



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Ritratto di Francesco Refrigeri
15 ottobre 2012 - 18:43
e intanto in Italia chiudiamo le fabbriche...
Ritratto di Gigrobot
15 ottobre 2012 - 22:55
http://youtu.be/ZH7mONQHPFk
Ritratto di Francesco Refrigeri
15 ottobre 2012 - 18:44
e intanto in Italia chiudiamo le fabbriche...
Ritratto di Jinzo
15 ottobre 2012 - 18:50
se avete un gruzzolo da parte studiate bene la situazione e andate all'estero a vivere..investire con poco in paesi poveri e vivere una vita normale e tranquilla... ma che sto a dire siamo il popolo a fare la fila per il nuovo iphone, non come in spagna, portogallo e grecia che sono tutti vicino al palazzo del governo a gridare e reclamare i propri diritti....
Ritratto di LinUs62
18 ottobre 2012 - 15:25
..ma tu sei sicuro che in Spagna sian tutti in piazza a manifestare? ...e sei così sicuro che in Spagna non si sia messo in coda anche qualcuno...per comprar il muovo iPhone...? ;)
Ritratto di francesco alfista
15 ottobre 2012 - 19:08
x trattenere fiat e le altre aziende anzi bastona ancora di piu' con tasse e tasse...!!invece di comprare l iphone 5 xche nn facciamo una rivolta come in grecia e spagna siccome siamo un popolo di co.....ni va tutto bne...!!!
Ritratto di Gino2010
16 ottobre 2012 - 11:51
anche se non so fino a che punto una rivolta possa davvero modificare la situazione.Nessuno si è ca.gato il mio post nel quale spiegavo la riforma dell'art 81 della costituzione,il famoso pareggio di bilancio che renderà impossibile anche per chi verrà dopo Monti cambiare le cose.Nessun politico o movimento deve essere preso sul serio se propone solo cambiamenti all'interno,(che poi non fanno manco quello).Solo quando sentirai qualcuno dire:la politica economica dell'europa è una completa assurdità e se vado al governo porto sul tavolo la questione,e se non verrò ascoltato usciremo dall'europa insieme con portogallo,spagna,grecia e magari irlanda o perfino francia,allora,solo allora avremo qualcuno che ha compreso il problema e lo sta affrontando.
Ritratto di yeu
15 ottobre 2012 - 19:10
Se vanno lì per produrre solo Jeep e se questo aiuterà ad importare auto nostrane in quel paese, sono contento della scelta, però se inizieranno a togliere della produzione italiana per poi trasportarla lì, beh allora sarei molto deluso. Comunque, visto che Jeep non è prodotta in Italia, mi va bene e se Fiat, sfruttando le liberalizzazioni che da questa produzione gli verranno probabilmente concesse, inizierà a esportare auto made in Italy, mi va ancora meglio.
Ritratto di wiliams
15 ottobre 2012 - 19:17
Che nessuno si lamenti di questa scelta della FIAT,tutti i costruttori di auto stanno puntando nel mercato russo,ed è giusto che ci pensi anche il GRUPPO FIAT.
Ritratto di lucios
15 ottobre 2012 - 19:22
4
...il muro di berlino è caduto, ma su di noi!
Ritratto di MatteFonta92
15 ottobre 2012 - 19:28
3
Finché il governo italiano non si deciderà ad indebolire la pressione fiscale nel nostro paese, nessuno ci investirà più, e quindi nessun nuovo stabilimento verrà costruito. Logico che poi le case preferiscano andare all'estero.
Ritratto di fabri99
15 ottobre 2012 - 19:48
4
Se qui non conviene fare auto, perchè investire qui? E' come dire: siamo in venti, c'è una cassa con 100 mele. Perchè dovrei prendere proprio quella più marcia mentre gli altri mi rubano quelle buone?! Ecco, in Italia dovremmo togliere "Il Verme..."-.-" Ciao ;)
Ritratto di Gordo88
15 ottobre 2012 - 20:06
1
Marchionne non mi delude mai, figurati se produceva le jeep in Italia per poi esportarle, ci guadagnava troppo poco poverino... Le tasse sono alte, vero, però con questa mentalità nel giro di 10 anni la ns industria manifatturiera se nè sarà già andata!! Fiat resterebbe solo se lo stato gli sborsa milioni e milioni di euro come è stato in passato ma ora la pacchia è finita ed è ora che Fiat sia gestita da una persona coi controc@glioni che non voglia solo fare soldi ma voglia investire sul ns paese c@zzo!!
Ritratto di gilrabbit
15 ottobre 2012 - 22:17
Uno come lo descrivi tu è da manicomio altro che contropall@e. Chi investe o megli fa impresa non la fa per la bandiera del paese ma lo fa per sua soddisfazione e guadagno.
Ritratto di Gordo88
16 ottobre 2012 - 00:18
1
Senti Fiat è la più grande industria in Italia che ha avuto in passato tanti di quegli aiuti dallo stato che noi non possiamo neanche immaginare e ora che Monti non incentiva più l' auto Marchionne pensa solo a come spostare la produzione all' estero. Facile così se tutti fossero come lui in Italia non ci sarebbe nemmeno più una fabbrica!! Un imprenditore non è solo quello che sfrutta le risorse del posto fino alla fine e poi se ne va come niente fosse ma si fa in 4 per non far chiudere i propri stabilimenti investendo in innovazione e modelli nuovi, cosa sconosciuta a Marchionne perchè non sa fare Impresa sa fare solo i suoi interessi, SVEGLIA!!
Ritratto di krystyanet
16 ottobre 2012 - 10:38
3
il difensore di Marchionne, ma vorrei farvi notare che la fiat ha licenziato 2500 operai, PSA 8000 e Opel 5000. In ogni caso la strategia di non produrre nuovi modelli è secondo me giustificata, è inutile fare investimenti in un mercato che non ti consente di recuperarli, è una spa mica una onlus!!! PS nessun costruttore estero ha voluto prendere l'impianto di Termini Imerese a gratis
Ritratto di batman999
16 ottobre 2012 - 10:49
Guarda a me non risulta che Fiat ha licenziato o mio zio che lavora a Melfi la situazione purtroppo non è buona fanno massimo 2 turni settimanali d'altronde le vendite della punto non sono a gonfie vele e un modello che ormai sente i suoi 7 anni di vita, ma non mi risulta questi 2500 licenziamenti. Forse ti riferisci alla chiusura di Termini Imerese e agli operai della fiom di Pomigliano che non sono stati assorbiti ma non licenziati, non hanno firmato un accordo e secondo me se la sono andati a cercare e ora battono i pugni che vogliono lavorare come i colleghi io non la trovo giusto.
Ritratto di krystyanet
16 ottobre 2012 - 11:01
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Si mi riferisco a Termini Imerese, cmq credo che la colpa di questa situazione sia politica e non di Fiat. Lo stato ha finanziato l'apertura di stabilimenti inutili per creare occupazione nel meridione, a scapito di realta come Arese, è normale che adesso che lo stato non paga più quegli stessi stabilimenti vengano chiusi. Mi spiace per gli operai che ci hanno rimesso, ma sia loro che i sindacati dovrebbero prendersela non con Marchionne ma con i politici che non mettono in condizione la Fiat di fare investimenti in Italia. Basterebbe iniziare a rimettere i dazi doganali è abbasare di poco le tasse per aumentare la competitività del made in italy
Ritratto di SaverioS
18 ottobre 2012 - 11:17
NON CREDO........ Perchè fiat ( anche se tutti gli stabilimenti in Italia sono stati costruiti a furia di regalie... e incentivi sulle nostre spalle ) per Termini Imerese oltre a SCEGLIERE chi gli farebbe più comodo che lo prendesse......vuole i SOLDI, e li vuole tutti per sè!!!!!! Poi siccome all'estero "nisciuno e fesso" ( traduzione per gli Altoatesini,Lombardi,Veneti,Piemontesi ecc, ecc ) "NESSUNO E FESSO" non vengono in Italia a spendere (buttare) i soldi x comperare uno stabilimento di auto dove il mercato e in atroce recessione per colpa del governo che continua a tassare gli automobilisti.
Ritratto di gilrabbit
16 ottobre 2012 - 16:24
sono anni che l'auto non riceve aiuti dal'ultima rottamazione che come dicevano in molti era un boomerang perchè vendere auto con lo sconto tutte insieme come è stato fatto poi blocca il mercato per gli anni successivi e così è perchè chi ha comperato un'auto nel 2005 fino al 2015 e oltre è a posto. In passato dalla Cassa del Mezzogiorno degli anni 60 ai panettoni Motta di Prodi in poi è dimostrato che lo stato non può gestire nulla e la dove lo fa è a remissione a carico dei contribuenti oppure per creare sacche di malaffare. Quindi oggi che Fiat finalemnte è svincolata da questi legami di patria e politica è giusto che si comporti come ogni altro imprenditore che prima di piantare un chiodo fa il suo bravo businnes plane e se non conviene il chiodo non si pianta. Venisse qualcun'altro più bravo di Marchionne a farlo ma a quanto pare girano tutti a largo da un paese dove lo stato è un padre padrone vorace con i suoi prosewiti sindacati e con mafie e camorre che la fanno da padrone nei territori da loro controllati.
Ritratto di Batciccio
16 ottobre 2012 - 17:33
hai ragione in parte, a me stanno "sulle cosidette" entrambe ma è anche vero che Marchionne rappresenta la Fiat ma non quella che prendeva i soldi dello Stato italiano ed è altrettanto vero che Monti rappresenta il Governo Italiano ma non quel Governo che finanziava la Fiat perchè gli faceva comodo attingere dai bacini sindacali delle fabbriche Fiat per le elezioni politiche. Sono due rappresentanti di due epoche diverse, ognuno deve fare quadrare i conti. Non è bello, ma chiunque imprenditore che miri al profitto, e se non mirasse a questo non sarebbe tale, si guarda intorno per vedere le migliori occasioni di profitto. In una economia globale è giusto che non esistano confini e quindi le industrie vanno a produrre dove più gli conviene. Anche noi "Italia" negli anni 50 e 60 eravamo considerati industrialmente come la "Cina o la Russia o la Romania" di oggi. E' una ruota e adesso ci tocca stare sotto e rialzarci con le nostre sole forze.
Ritratto di batman999
15 ottobre 2012 - 21:06
Marchionne è un buon uomo d'affari sa benissimo cosa fà e dove và e sopratutto cosa li conviene fare in ogni Paese tutto quà dell'Italia non li importa più nulla e si vede d'altronde che interessa ha investire in Italia cosa li dà l'Italia niente solo tasse. La nuova 500L è stata prdotta in Serbia per i numerosi incetivi avuti dallo stato serbo per lo stabilimento in più gli operai hanno contributi pagati per due anni dallo stato. Saluti ;)
Ritratto di icnusa
16 ottobre 2012 - 12:16
Marchionne considera l'Italia solo come un mercato. Anche noi consumatori dovremmo fare altrettanto con Fiat; nessuna considerazione del fatto che sia italiana (ormai è chiaro che lo è solo sulla carta), scegliamo la nostra auto valutando cinicamente tutte le aziende presenti sul mercato e premiamo quella con il miglior rapporto prezzo/qualità. Chi di legge di mercato ferisce, di legge di mercato perisce ......
Ritratto di gilrabbit
16 ottobre 2012 - 16:34
come è giustissimo se così stanno le cose che di Fiat non si parli più per punto preso politico ma per le auto che fa. A me piacciono e su 30 auto che ho avuto 20 sono state italiane. Sarò uno scemo? No, quando compro un'auto faccio alcuni conti che a me vanno bene. Forse altri chiedono ad un'auto altre cose. Io sopporto tranquillamente i presunti scricchiolii a favore di una robustezza e semplicità meccanica che altre case non hanno. A me sta bene così e se Fiat non accontenta politicamente il popolo italiano nun me ne pò fregà de meno........come dicono a Milano! PS: A proposito si semplicità meccanica un mio amico con un Quasquai sabato a preso una buca rompendo i braccetti anteriori. Stamane mi ha detto che per ripararla dovrà fare un mutuo!!!
Ritratto di ALBY66
16 ottobre 2012 - 14:27
Ormai tutti, imprese e cittadini, potendo se ne vanno via dall'Italia. Anche la Fiat dopo Termini Imerese prima o poi chiuderà un altro stabilimento se non due.In compenso ne aprirà altri, uno in Russia appunto,dopo averne aperto uno in Serbia e via cosI. D'altronde ormai lo leggiamo tutti, in Italia il mercato dell'auto "grazie a Monti soprattutto" ma non solo è stato letteralmente raso al suolo grazie ai vari bolli,superbolli,benzina alle stelle etc. quindi è evidente che le imprese che possono fuggono via dall'Italia perchè la burocrazia e le tasse record non sono più sostenibili.Noi italiani poi è ormai noto abbiamo gli stipendi più bassi d'Europa e i prezzi dei beni e servizi più alti.ergo redditi greci e prezzi tedeschi. I servizi con le tasse che si pagano dovrebbero essere al top e invece basta vedere quello che succede nei pronto soccorso degli ospedali per rendersene conto,somiglianti a ospedali da campo degni di Kabul e non di un paese civile come L'Italia si dice che sia. Come diceva giustamente il lettore,bisognerà valutare la possibilità per chi ne ha la possibilità di vendera la propria casa o attività e trasferirsi all estero,magari fuori dell'area euro per garantirsi un futuro e una vecchiaia serena.Ormai di fatto le pensioni sono state abolite(per volere dell'Europa) cosi come l'art.18 e tutti i diritti acquisiti dai lavoratori in decenni.Ormai comanda Bruxelles e il governo non decide nulla,esegue solo cio che Bruxelles ordina,questo deve essere chiaro. Ancora crediamo ai partiti dei"lavoratori che però sostengono il governo nel fare macelleria sociale? Oppure ai vari ministri che parlano di ripresa si,ripresa no,forse... Vi sembra che in Italia si possa parlare di ripresa economica,industriale,dei consumi? piuttosto è un insulto all'intelligenza degli italiani.!!!! Ormai l'Italia è un paese tecnicamente fallito,con debito in crescita,disoccupazione,tasse record,ec. come la Grecia e la Spagna.Si illude chi pensa che noi stiamo meglio di loro,forse al momento stiamo solo meno peggio,ma vedrete,è solo questione di tempo,grazie all'euro,all'Europa e alle lobby. E' questa la terra promessa..... Sono da sempre appasionato di auto, sia nuove che d'epoca. Un'ultima cosa,dimenticavo il redditometro,caso mai qualcuno avesse un gruzzolo da spendere per l'auto o altre cose.è meglio che gli dia un'occhiata.
Ritratto di Gino2010
16 ottobre 2012 - 14:59
siamo schiavi di una politica europea che condannerà l'europa stessa,germania compresa,al fallimento.Se la germania sembra essere salva è solo perchè parte da una posizione iniziale favorevole ma la crescita in germania è dell'1-2% con tassi di interesse bassisimi se non negativi,quindi parliamo di una crescita artificiale.L'idea sbagliato di fondo è quella secondo cui il debito va ridotto ad ogni costo,compreso il costo di azzerare quei diritti che ci rendevano un paese (un po') civile.Il giappone ha un rapporto deficit/pil del 200% ma le sue aziende sono fortissime e la disoccupazione più bassa che in europa.Gli USA hanno un debito perfino più alto di qualsiasi paese europeo ma ancora dettano legge.Il guaio è nato quando gli USA colpiti dalla recessione hanno piazzato sul mercato un pozzo di titoli di stato e l'europa per non vedere investitori,cinesi,arabi,indiani,russi distogliere le ricchezze per finanziare il debito europeo si orientassero verso quello USA.E' così quel rigore che nessuno si era filato fino a quel momento,germania compresa,è diventato questione di vita o di morte.Ma si sono dimenticati che non c'è solo un numeratore,il debito,ma anche un denominatore,il PIL.E come fa il PIL a crescere con questa politica assurda di rigore?La verità è che fino a quando la germania non verrà direttamente colpita dalla crisi in europa non si muoverà nulla.Il guaio è che quando questo succederà e si tenterà di correre ai ripari sarà troppo tardi.Monti poi è un semplice esecutore e la politica nostrana che è incapace di tutto fuorchè rubare figuriamoci se ha le pa.lle per contestare queste scelte europee.
Ritratto di milziade368
16 ottobre 2012 - 15:49
...hanno realizzato stabilimenti, fabbriche e impianti in luoghi non adatti a sfornare prodotti già allora senza mercato (rammento il mitico centro siderurgico di Gioia Tauro). Questo per puro clientelismo elettorale. Siamo rimasti indietro con le opere pubbliche, abbiamo dimenticato e mandato in rovina agricoltura, turismo e soprattutto gran parte di quel patrimonio storico artistico che il mondo ci invidia. Da chiedersi dov'erano i grandi critici di oggi...... a mungere!
Ritratto di Facip
16 ottobre 2012 - 17:16
Noi siamo i primi a scrivere che l'Italia è gestita da politici corrotti, disonesti e bugiardi. La politica decide le strategie economiche di un paese. Perchè un produttore di automobili dovrebbe investire in uno Stato senza infrastrutture, con le tasse e costi del lavoro altissimi, con una conflittualità sindacale alta, con politiche che penalizzano proprio le autovetture ? Invece di lamentarci con Marchionne creiamo unoo Stato che favorisca anche l'arrivo di imprese straniere. Cominciamo a capire che un imprenditore vuole infrastrutture, un sistema giudiziario veloce che tuteli i crediti, un sistema bancario stabile, costi del lavoro e tasse accettabili, libertà imprenditoriale compresa quella di assumere personale ma anche licenziarlo. Diversamente possiamo anche lamentarci ma le imprese se ne andranno. Non pensiamo che FIAT possa valutare di restare in Italia perchè è "italiana" (che poi ormai è più Americana) o perchè ha un "credito" con la politica degli anni passati che ha elargito soldi a palate. Facciamo si che in Italia si possa ancora comprare un'automobile senza essere vessati da superbollo, studi di settore, redditometro, carburanti stratassati, polizze assicurative "ladresche". Le imprese ragionano a soldi e i soldi girano dove la gente è tranquilla di spenderli. In Italia le poche persone che hanno ancora soldi scappano perchè vengono trattati come criminali. Si dovrebbero incentivare gli acquisti di barche (ns. industria leader nel mondo), veivoli da turismo e auto sportive/di lusso.
Ritratto di SaverioS
18 ottobre 2012 - 11:00
A sue spese..... ( daltronde il mercato in Russia TIRA ) che si faccia anche la DEPORTAZIONE IN RUSSIA DI OPERAI SPECIALIZZATI ITALIANI.