CAMBIA IL NOME- Per chi pensa che, se non si tratta di zuppa, possa essere pan bagnato, il cambio di nome della più sportiva delle Mercedes C non deve trarre in inganno: la Mercedes C63 AMG diventa
Mercedes AMG C63 non in virtù di qualche particolare di secondo piano modificato qua e là, quanto di una vera e propria rivoluzione copernicana sotto il cofano. Via gli indugi e, soprattutto, via quel piccolo (ma neanche tanto, a dire il vero) monumento alla meccanica del 6.3 V8 aspirato, per fare spazio al 4.0 biturbo, sempre con architettura V8. Sarà una delle novità di punta di casa Mercedes per l'ormai imminente Salone di Parigi.
NORMALE (SI FA PER DIRE) - La cilindrata, pur rispettabile, è minore rispetto al passato: figlio del downsizing, il nuovo motore è siglato M177, stretto parente di quello montato sulla supercar AMG GT e contraddistinto dalla sigla M178. Il motore della nuova Mercedes AMG C63 sarà disponibile in due livelli di potenza: il primo prevede 476 CV e una coppia pari a 650 Nm tra i 1.750 ed i 4.500 giri. Equipaggerà la C63, spingendola a 250 km/h autolimitati di velocità massima e catapultandola da 0 a 100 km/h in 4”1 (dati dichiarati). Cosa altrettanto sorprendente è il dato della percorrenza media dichiarata: secondo la casa si può arrivare fino a 12,2 km con un litro di benzina.
C'È ANCHE LA S - Più in alto, a dimostrare che tutto è relativo, c'è la C63S: il V8, in questo caso, ha 510 CV e sviluppa 700 Nm di coppia massima. L'accelerazione da 0 a 100 km/h richiede 4” netti, mentre il pacchetto tecnico prevede supporti motore dinamici di serie e un differenziale autobloccante specifico per questa versione anabolizzata. La trazione, in ambo i casi, è posteriore.
GLI OPTIONAL TECNICI - Per chi vuole esagerare è possibile, attingendo al catalogo degli optional, ordinareper la Mercedes AMG C63 l'impianto frenante di tipo carboceramico, ulteriormente abbinabile a pneumatici sportivi e all'assetto sportivo regolabile in tre diverse tarature chiamato AMG Ride Control. Optional anche lo scarico Performance che, oltre a essere più libero, permette di regolare la tonalità dall'interno dell'abitacolo grazie a un sistema di valvole che agisce su alcune flange all'interno delle tubazioni. Un sistema che, nelle due ruote, ha debuttato quasi trent'anni fa (correva il 1987 quando Yamaha lanciò il sistema EX-UP) e che serviva per incrementare l'erogazione; nelle quattro, l'utilizzo di valvole asservite a servomotori permette di regolare il passaggio dei gas e, oltre che sulle prestazioni, influire sul rumore dello scarico stesso.