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La Mercedes e la mobilità di domani

11 giugno 2016

Dieci nuovi veicoli elettrici, una GLC a idrogeno plug-in, inediti sistemi micro-ibridi a 48 volt, motori a sei cilindri in linea al posto dei V6 e ricariche senza fili.

La Mercedes e la mobilità di domani

SETTE MILIARDI PER IL VERDE - 14,5 miliardi di euro di investimenti in ricerca, di cui oltre la metà per la mobilità “verde”: questo l'annuncio di Thomas Weber, membro del consiglio di amministrazione della Mercedes, fatto durante un evento dedicato alle tecnologie di domani e in particolare a quelle che coinvolgono la mobilità elettrica. Nell'occasione sono state mostrate anche molte tecnologie pronte a entrare in commercio, che puntano alla riduzione delle emissioni.

IDROGENO? SÌ, MA PLUG-IN - Nei prossimi anni saranno una decina i modelli elettrici che verranno messi in produzione dalla Mercedes. Innanzitutto, la nuova generazione della Smart elettrica (nella foto qui sotto) che, per la prima volta con questa trazione, sarà offerta anche a quattro porte, per poi proseguire con la Mercedes GLC a idrogeno (nella foto qui sopra). La quale, a differenza delle auto a celle a combustibile finora vendute, avrà anche una batteria ricaricabile dalla presa che dovrebbe assicurare da sola una cinquantina di chilometri di autonomia (dopo, la corrente viene prodotta facendo reagire l'idrogeno con l'ossigeno dell'aria nelle celle a combustibile: secondo la Mercedes si potranno percorrere così altri 450 chilometri). Al Salone di Parigi in ottobre, invece, sarà svelata una grande vettura di lusso che porterà al debutto una nuova piattaforma per veicoli interamente elettrici, caratterizzata da due motori (uno per assale, in modo da avere una trazione integrale) e da batterie agli ioni di litio poste sotto il pianale; i dettagli non sono ancora stati resi noti, ma già si parla di autonomie attorno ai 500 chilometri con una carica.

TORNA IL SEI IN LINEA - All’evento si è parlato anche dei più tradizionali motori a combustione, partendo dal due litri a gasolio che ha appena debuttato sulla Classe E: è il primo di una famiglia di propulsori modulari che si amplierà a breve con l'introduzione di un quattro cilindri a benzina e di un sei cilindri in linea (nella foto qui sotto in una vista parziale) che prenderà pian piano il posto degli attuali V6 (architettura che verrà abbandonata anche per i diesel). Il motivo del ritorno di motori con sei pistoni affiancati è spiegato dai tecnici della Mercedes: benché più lungo di un V6, questo tipo di motore permette di ricavare più spazio di lato per montare i complessi (e ingombranti) filtri che, per essere efficienti, devono essere il più vicino possibile ai collettori di scarico. Tale aspetto sarà sempre più importante, anche per i motori a benzina: non a caso,  la Mercedes ha annunciato che le prossime generazioni di motori a “verde” monteranno dei filtri antiparticolato simili a quelli montati da anni nei diesel, per rientrare nelle future norme anti-inquinamento. Inoltre, l'architettura a sei cilindri in linea permette di condividere più parti con i motori a quattro pistoni e di avere operazioni di montaggio più veloci e standardizzate. 

ANTIPARTICOLATO PER I MOTORI A BENZINA - Il nuovo sei cilindri in linea a benzina debutterà nella Classe S nel 2017, in occasione del restyling. E non sarà l'unica novità: verrà abbinato a uno dei due sistemi micro-ibridi presentati nella stessa occasione. Entrambi sfruttano una seconda batteria a 48 volt (capace quindi di immagazzinare e fornire più energia di quelle tradizionali) e un motore elettrico che la ricarica nei rallentamenti dando una mano a quello termico nelle accelerazioni. Se il primo sistema, più semplice e pensato per i motori a quattro cilindri, prende il posto dell'alternatore ed è collegato al propulsore con una cinghia, il secondo è posizionato fra volano e cambio (nella foto qui sopra): funziona con lo stesso principio ma è più efficiente.

RICARICA SENZA FILI DAL 2017 - Con l'aggiornamento del prossimo anno, la Classe S farà debuttare anche il sistema di ricarica senza fili per la sua versione ibrida plug-in (nella foto qui sopra). In pratica, si tratta di una placca da fissare al pavimento che, quando si parcheggia l'auto sopra, trasmette l'energia sotto forma di onde elettromagnetiche: proprio come accade con gli spazzolini da denti elettrici. Al momento, il dispositivo ha un'efficienza del 90% mentre col classico cavo si arriva al 93%. Inoltre, sulla placca a terra sono presenti dei sensori: se un oggetto di metallo o un essere vivente tocca la superficie, il processo si arresta per sicurezza. Per la nuova S ibrida ricaricabile, un “pieno” di corrente basterà a percorrere circa 50 chilometri (oggi la casa ne dichiara 30), grazie a nuove batterie prodotte direttamente dalla Mercedes.



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Ritratto di AMG
14 giugno 2016 - 13:03
Tripudio di tecnologia dal gruppo daimler, e dalla Mercedes, il marchio che forse più di tutti ha contribuito alla tecnologia sui veicoli per migliorarne la sicurezza, l'efficenza e il progresso. Mi piange un po' il cuore solo per l'abbandono del V6 in realtà... il sei in linea sarà più sfruttabile ma motoristicamente parlando il V6 era migliore e più nobile.
Ritratto di dolf
17 giugno 2016 - 10:34
A dire il vero la nobiltà motoristica appartiene al 6 in linea...(perfetta equilibratura delle forze alterne cosi come delle coppie mentre nel 6v non è cosi occorrono contralberi)
Ritratto di caronte
19 giugno 2016 - 19:58
Lo scandalo delle emissioni che ha coinvolto la vw sta facendo tremare un po tutti i costruttori che adesso corrono ai ripari.