UN TRAGITTO STORICO - L’elenco delle case automobilistiche che hanno avviato la sperimentazione della
guida autonoma si fa via via sempre più lungo. Dopo le varie Nissan, Audi,
Volvo tocca alla
Mercedes lanciarsi in un progetto che potrebbe cambiare le abitudini di guida degli automobilisti. E quale vettura se non la nuova
Mercedes S, l'auto forse più avanzata dal punto di vista dell'elettronica oggi presente sul mercato, poteva meglio rappresentare la ricerca di nuove soluzioni? Grazie all’evoluzione delle tecnologie già in uso sulle vetture di serie, la Mercedes S 500
Intelligent Drive è stata capace lo scorso agosto di percorrere i quasi 100 km che dividono Manneheim da Pforzheim, in Germania, viaggiando in modalità completamente automatica . La scelta del tragitto non è casuale: nel 1888, la moglie di Carl Benz, Bertha, aveva percorso in quel tratto di strada il primo viaggio in automobile di una certa lunghezza.
SENSORI EVOLUTI - Secondo un gruppo di lavoro del VDA, l’associazione delle case automobilistiche tedesche, si distinguono tre livelli di guida autonoma: parzialmente automatizzata, altamente automatizzata e completamente automatizzata. Per raggiungere il terzo livello, sono stati perfezionati il numero e la disposizione di sensori che già equipaggiano alcuni modelli di serie della Mercedes. In dettaglio, sulla Classe S, è stata aumentata la larghezza di base della telecamera stereoscopica, sono stati installati una serie di radar (tre a lungo raggio, quattro a corto raggio), una telecamera anteriore a colori per la rilevazione dei semafori e un’altra posteriore per la localizzazione della vettura. Quest’ultima confronta le immagini acquisite con i dati ambientali, memorizzati in una scheda digitale, per una maggiore accuratezza rispetto al solo GPS.
I PEDONI? TROPPO GENTILI - Il monitoraggio della Mercedes S Intelligent Drive ha restituito una serie di informazioni utili per lo sviluppo futuro della guida autonoma. È risultato difficoltoso, ad esempio, il riconoscimento dei semafori nelle diverse condizioni di illuminazione e l’esatta localizzazione della vettura, fondamentale per stabilire dove l’auto debba fermarsi ad un imbocco per “vedere” il traffico trasversale. Non sono mancati, come ammesso dal Prof. Ralf Herrtwich, responsabile dei sistemi di assetto e di assistenza alla guida, vere e proprie situazioni comiche come quando “i passanti, fermi alle strisce pedonali ci fanno cenno di andare e la Classe S continua stoicamente a stare ferma”. Ma siamo solo all’inizio della sperimentazione, il futuro, quello vero, può aspettare…