SEMBRA QUASI UN KART - Nella gamma della sfiziosa tre porte c’è anche una versione con una quarantina di cavalli in più (si tratta della John Cooper Works), ma ciò non toglie che la
Mini Cooper S, con 192 CV e, soprattutto, con la vigorosa coppia offerta dal suo 2.0 turbo, sia quella che garantisce notevoli emozioni di guida assieme a un gustoso divertimento. Nei tracciati più tortuosi sembra di avere fra le mani un kart, tanto il suo sterzo è pronto e reattivo, le sospensioni rigide e l’assetto equilibrato: un “pacchetto” che le permette di tenere testa a sportive ben più potenti.
SCARSO GRIP - Per tutto questo, eravamo decisamente curiosi di provarla sui tratti senza respiro del Nürburgring, dove l’abbiamo portata anche oltre il suo limite, con la “collaborazione” di condizioni di aderenza tutt’altro che ottimali (a seguito di una manifestazione di auto d’epoca, le traiettorie erano rese insidiose da un velo d’olio). Tuttavia, anche col fondo scivoloso la Cooper S si è comportata egregiamente, dimostrandosi sincera e in grado di recepire prontamente le correzioni.
TANTO TRAFFICO - Per tutto ciò (e col “contributo” di un traffico di… turisti che non ci ha certo agevolato nei sorpassi) i tempi che abbiamo spuntato non sono stati particolarmente brillanti. L’unica vera colpa della “nostra” Mini Cooper S è stata la scarsa resistenza all’affaticamento mostrata dai suoi pur potenti freni: talvolta il pedale arrivava a fondo corsa, e di conseguenza dovevamo rallentare per fargli recuperare tono. Il miglior tempo assoluto che abbiamo rilevato in condizioni di pista quasi libera è stato di 8’38”2, ma poiché (per questioni tecniche e pratiche) non è stato possibile viaggiare sempre con le telecamere installate a bordo per tutti i 20 giri effettuati nel corso della trasferta, il miglior risultato videodocumentato è di 8’46”06.