CAMPANELLO D’ALLARME - Arrivano dall'agenzia
Reuters indiscrezioni secondo le quali la società di assicurazioni Allianz, che possiede una parte del gruppo Volkswagen, intende citare in giudizio il colosso di Wolfsburg per la perdita repentina del valore delle azioni seguito al
Dieselgate. Inoltre, nel corso di un incontro con i lavoratori del gruppo
Volkswagen, sono state fatte previsioni autorevoli sulle prospettive derivanti dalla vicenda dei motori turbodiesel dotati del software che regola in maniera diversa il motore a seconda che stia facendo un test di rilevamento delle emissioni o sia invece in uso stradale normale.
GRAVI DANNI FINANZIARI - L’amministratore delegato del gruppo Volkswagen, Matthias Müller (nella foto), ha affermato che lo scandalo Dieselgate causerà “sostanziali e pesanti” danni finanziari alla società. Müller ha precisato che lo strascico dello scandalo durerà a lungo. Nella stessa occasione Stephan Weil, che in qualità di primo ministro del Lander della Bassa Sassonia (dove si trova la sede principale del gruppo) siede nel consiglio d’amministrazione della società, ha ammesso di aspettarsi ancora notizie negative.
SALITI A 17 GLI INDAGATI - In parte la previsione del politico/amministratore Weil è stata confermata “in diretta” dal momento che quasi contemporaneamente al meeting Volkswagen, la magistratura tedesca ha diffuso nuove notizie in merito alle indagini in corso sullo scandalo. La procura di Brunswick che indaga sul caso ha infatti comunicato di aver allargato il campo delle indagini coinvolgendo 17 persone, da 6 che erano in precedenza. Ciò sia pure senza toccare i membri del consiglio di amministrazione.
SOTTO ACCUSA IN FRANCIA - Non solo. Altre notizie non positive sono arrivate dall’estero. In Francia, la Procura della repubblica di Parigi ha aperto un procedimento penale contro la Volkswagen per frode aggravata. Alla base dell’iniziativa ci sono le risultanze dell’indagine avviata nello scorso ottobre dalla direzione generale della concorrenza, dei consumi e della repressione delle frodi. L’indagine dell’ente pubblico francese di controllo è infatti arrivata alla conclusione che la frode c’è stata ed “è stata intenzionale”, secondo le parole pronunciate dal direttore dell’organismo per la repressione delle frodi.
NON MANCA LA FIDUCIA - Nonostante le diverse notizie negative e le prospettive economiche inquietanti, i dirigenti della Volkswagen hanno voluto comunque dare un segnale ottimistico. Weil ha infatti detto che “il danno sarà certamente pesante, ma la Volkswagen ha fortunatamente una robusta consistenza economica”. Come dire che non manca la fiducia sulla capacità di superare l’impasse. Con ciò Weil ha confermato l’impegno in Volkswagen del suo Lander (che detiene il 20% delle azioni del gruppo automobilistico tedesco).