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Nissan e-NV200 Evalia: rifornimento facile

10 settembre 2015

Il Wall Box può essere la soluzione per ricaricare rapidamente la batteria che alimenta il motore elettrico della multispazio giapponese.

Nissan e-NV200 Evalia: rifornimento facile
PENSANO A TUTTO - Della Nissan e-NV200 Evalia, la multispazio Nissan equipaggiata con un motore elettrico da 109 CV, abbiamo già pubblicato il primo contatto (leggi qui). Torniamo, però, su questa vettura: il servizio di assistenza Easy, volto a rendere facile e autonoma la ricarica della batteria, merita un approfondimento. Specialisti della Nissan effettuano un sopralluogo per verificare se si può attrezzare il garage di casa con il Wall Box. Si tratta di un apparecchio (poco ingombrante) collegato al contatore dello stabile e dotato di presa elettrica per connetterlo, tramite il cavo in dotazione alla vettura, all’attacco dietro la mascherina frontale della Nissan e-NV200 Evalia. Così, in circa quattro ore se il contatore è da 6 kW e in otto se da 3 kW, la batteria si rigenera al 100%. Esistono vari tipi di Wall Box: il dispositivo da 3 kW costa 1.260 euro, quello da 6 kW 1.630; ma attenzione: acquistando anche il cavo supplementare, si spendono altri 400 euro circa, mentre la prolunga avvolgibile costa altri 890 euro per l’apparecchio meno potente e 1.370 per l’altra versione. 
 
ABITI IN UN CONDOMINIO? - Se il Wall Box è collegato a un contatore condominiale, si può calcolare il consumo di elettricità per la ricarica delle batterie della Nissan e-NV200 Evalia e separarlo da quello generale: l’apposito misuratore costa160 euro. I prezzi indicati includono tutto, anche il sopralluogo e l’installazione dell’apparecchio da parte di personale qualificato. Ai clienti che acquistano il Wall Box, la Nissan riconosce l’estensione a sette anni (o 140.000 chilometri) della garanzia sulla batteria perché la casa giapponese presuppone che il processo di ricarica sia ottimale. Da considerare, però, il costo elevato di questo accessorio, che fa lievitare la spesa, non indifferente, per l’acquisto della vettura.
 
 
I PREZZI -Per ques’auto vengono proposte due modalità di acquisto: con o senza batteria. Nel primo caso i prezzi partono da 36.850 euro per l’allestimento Visia (con climatizzatore automatico, navigatore, radio e retrocamera di serie) fino ai 39.300 della versione Tekna (con ruote in lega di 15” e vetri posteriori scuri). Nel secondo caso, la batteria è a noleggio e costa da 73 euro a 126 euro al mese (a seconda del chilometraggio), ma il prezzo della vettura scende di 5.900 euro. Fra i pochi optional, i due sedili in più (800 euro) per viaggiare in sette. Tutto questo per quanto riguarda la Nissan Evalia e-NV200 destinata all’uso privato; sono disponibili, però, anche i modelli commerciale (da 25.961 euro) e bus (da 27.425 euro).
 
SE IL GIOCO VALE LA CANDELA - Ma se l’auto è così cara (fa spendere circa 15.000 euro in più rispetto alle versioni a gasolio) vale la pena comprarla? Se avete a cuore la salvaguardia dell’ambiente la Nissan e-NV200 Evalia può essere una scelta ragionevole. Inoltre, riduce i costi d’esercizio e di manutenzione (a differenza dei motori termici, quelli a corrente non richiedono la sostituzione periodica di olio, filtri e cinghie), fattori che, in presenza di chilometraggi elevati, permettono di ammortizzare nel tempo quanto versato in più per l’acquisto dell’auto. Va poi aggiunto, che di solito i veicoli a trazione elettrica possono circolare liberamente nelle zone a traffico limitato e non sono sottoposti a sospensioni della circolazione per eccessivo inquinamento atmosferico. Naturalmente, il Wall Box non è indispensabile: si può collegare (sempre con il cavo in dotazione) la presa nell’auto a una per uso domestico da 220 V: in circa 12 ore la batteria ritrova il 100% dell'efficienza. Oppure, usufruire delle colonnine pubbliche di ricarica veloce (30 minuti per riavere l’80% del potenziale dell'accumulatore) che, però, in Italia sono ancora una rarità. 
 
NON SI FA TANTA STRADA - Indipendentemente dalla modalità di ricarica, la Nissan promette un’autonomia massima di 167 chilometri. Ne sono bastati 35, nel nostro breve test, per vedere scendere la carica indicata dal computer di bordo dal 77% iniziale al 46%: la prova si è svolta su strade extraurbane, viaggiando tra 50 e 90 km/h (con il climatizzatore e la radio inseriti). Insomma, questa vettura può risultare conveniente per chi effettua brevi spostamenti, che tendenzialmente riportino al punto di partenza. Qui giunti, si può rimettere la batteria sotto carica, monitorando lo stato di rigenerazione attraverso una “app” installata nel telefonino.
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Ritratto di Sprint105
10 settembre 2015 - 17:53
Per me un'auto come questa non ha senso. E' cara, ha poca autonomia e da usata non varrà niente. Chi si fida della tenuta della batteria
Ritratto di robertoGT
12 settembre 2015 - 14:15
5
Sono co te
Ritratto di selvaggio
10 settembre 2015 - 18:45
Le case auto continuano a costruire auto elettriche solo per abbattere teoricamente le emissioni nocive. Pertanto visto che commercialmente ed economicamente sono fuori mercato dovrebbero essere obbligate a farle usare ai propri dirigenti e dipendenti. Lo scopo è, o sviluppare sul serio un prodotto e renderlo valido, o far capire ai progettisti, dirigenti e dipendenti quanto inutile sia quel tipo di auto.
Ritratto di PongoII
10 settembre 2015 - 20:22
7
L'Evalia, di per se e per quello che è, è un'auto che a mio parere potrebbe andare. Questo delirio "green", eccessivo in quanto ancora inadatto, lo reputo come un mero esercizio più che una velleità commerciale perché, superato in un modo o nell'altro il dubbio acquisto/affitto batterie (in media col leasing si guadagnano 5 anni in sconto vettura) resta lo scoglio del prezzo totale, di quello degli accessori (400 euri una prolunga!) e, ultima ma non ultima, la vetta insormontabile dell'autonomia, ridicola già se si abita in periferia poco servita. Se ne brucerà ancora di carburante fossile....
Ritratto di monodrone
11 settembre 2015 - 10:43
Mezzo da lavoro riconvertito. Dubbia utilità anche se l'elettricità ormai -finalmente - è d'obbligo. Ovviamente c'è Tesla a dimostrarlo. I costruttori ordinari non hanno interesse a costruirle: Il guadagno non sta nella vendita dell'auto ma in quella dei ricambi. Quando si acquista un auto in pratica accendi una sorta di mutuo con il marchio x a suon di ricambi e finti tagliandi. W elettrico!!!!
Ritratto di Davide1900
13 settembre 2015 - 09:46
dovrebbero riempire il baule di batterie, allora avrebbe più autonomia, anche se peserebbe come un muletto elettrico...
Ritratto di FedericoBentyaga
19 gennaio 2016 - 20:47
Le auto elettriche non sono male (qualcune) ma un cesso del genere la Nissan se lo poteva ben risparmiare...