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Nissan E-power: elettrica sì, ma “range extender”

03 novembre 2016

Il sistema E-power affianca al motore elettrico un motore a benzina che funziona come generatore per le batterie.

Nissan E-power: elettrica sì, ma “range extender”

VA SOLO IN ELETTRICO - La Nissan porterà all’esordio sulla monovolume Nissan Note un nuovo sistema di propulsione elettrica, del tipo ad autonomia estesa, dove un piccolo motore a benzina viene utilizzato come generatore: non è collegato direttamente alle ruote, ma alimenta le batterie. La piattaforma si chiama Nissan E-power e verrà lanciata all’inizio in Giappone. Il motore termico interviene quando la carica delle batterie si abbassa sotto ad un certo livello e quando si viaggia a velocità sostenuta, frangente nel quale il motore elettrico consuma un maggior quantitativo di energia. In queste condizioni dà carica alle batterie e consente alla persona al volante di non doversi mai fermare alla ricerca di una colonnina.


A sinistra il gruppo motore elettrico e motore termico accoppiati per lavorare in sinergia, a destra le batterie.

AUTONOMIA DA IBRIDA - La piattaforma Nissan E-power include il motore a benzina, un generatore di potenza, il pacco batterie, un inverter e il motore elettrico. Tutti i componenti del sistema elettrico, ad eccezione delle batterie (montate sotto il pavimento dell’auto), si trovano nel vano motore. L’esperienza accumulata dalla casa giapponese con le automobili elettriche si è rivelata utile per ottimizzare la gestione dell’energia, per sviluppare componenti più leggeri rispetto a soluzioni analoghe e per migliorare la risposta ai comandi dell’acceleratore, non inferiore rispetto a quella di un’elettrica tradizionale. Questo è uno fra i vantaggi attribuiti al sistema E-power, insieme all’efficienza e all’autonomia, molto vicina a quella di un’ibrida. Per il momento la Nissan non ha annunciato le specifiche tecniche del sistema E-power.



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Ritratto di AlexTurbo90
3 novembre 2016 - 13:12
Ma a 'sto punto meglio farla full hybrid..
Ritratto di Dr.Torque
3 novembre 2016 - 13:09
Ho sempre pensato che questo fosse il sistema più semplice per gestire il passaggio dagli attuali motori a combustione interna verso la propulsione elettrica. Mi stupisco che ci si arrivi solo ora. Vero che il rendimento complessivo è più basso di un motore tradizionale dal momento che l'energia passa dal carburante, al motore a combustione, al generatore, alle batterie, al motore elettrico e di qui alle ruote. Ma è anche vero che il motore termico può essere fatto girare sempre ad un regime di rendimento ottimale, non esiste più il cambio (né il suo peso), non esistono più batterie enormi da portare a spasso, e neppure un complesso sistema di gestione dei due motori. Insomma, in attesa che l'autonomia delle batterie aumenti, mi pare la scelta più razionale.
Ritratto di Gianlupo
3 novembre 2016 - 15:13
Ineccepibile, condivido appieno. Auspicabile che AlVolante dedichi uno o più articoli (come già egregiamente fatto, tra l'altro, per i cambi automatici/a pulegge/a doppia frizione/robotizzati, ecc.) alle diverse modalità di trazione ibrida, con relative caratteristiche, pregi/difetti, ecc. Da "tradizionalista endotermico" (almeno per ora) osservo con grande interesse anche le proposte "ibride leggere" con motore Atkinson/Miller e recupero dell'energia in decelerazione, e pure in frenata magari (per quanto possibile coi sistemi attuali). Anch'esse costituiscono, infatti, una tappa molto interessante verso l'elettrico puro, mantenendo caratteristiche d'uso inalterate, esattamente come in questo caso (anche se qui già siamo in "full electric mode", almeno dall'acceleratore alle ruote motrici). E' questo il fattore più importante in assoluto al momento dell'acquisto, oltre al fatto che i grossi pacchi di batterie fanno ancora da deterrente per via dei costi di sostituzione, in aggiunta a quelli di acquisto, e per via del fatto di dover dipendere da infrastrutture che nel nostro paese avranno distribuzione capillare ed affidabile solo fra molti anni (se mai ce l'avranno). Del resto, per i mercati poveri, o in rapida recessione/deindustrializzazione/impoverimento come il nostro, la dipendenza dal petrolio negli anni futuri è da considerarsi un fattore ineluttabile, ma con una significativa e sperabile tendenza al ribasso. Sarei curioso di provare una di queste "elettriche a generatore" in variante sportiva: lo strappo (d3s/dt) della Tesla in modalità "insane" potrebbe a quel punto essere alla portata di tutti, offrendo sensazioni ed emozioni di guida fino ad oggi sconosciute.
Ritratto di nicktwo
3 novembre 2016 - 15:37
concordo che per certi versi e' un po' strano che e' una strada alla fine poco percorsa (anche se in verita' io e' tanto che ne sento parlare)... certo e' che tutto il discorso sulle zero emissioni cosi' va a farsi benedire (*)... il tutto comunque a per l'ennesima volta a sottolineare (c.d.v.) che siamo ancora in alto mare in merito al definire un'eventuale univoca strategia che man mano si sviluppera' fino a portarci (prima o poi) all'elettrico senza ma e senza se... saluti
Ritratto di nicktwo
3 novembre 2016 - 15:39
(*) che poi in questi casi si tende a parlare di emissioni abbattute dell'80-90x% e' un po' secondo me un dato da interpretare perche' ti vedi che non ci vanno a inserire anche la parte quando l'auto cammina solo con la ricarica inizialmente accumulata dalla batteria prima di mettersi in viaggio?... saluti*2
Ritratto di nicktwo
3 novembre 2016 - 15:54
dimenticavo che, comunque, mi viene da presumere che resta il limite che con questo tipo di auto non sarebbe proprio tecnicamente possibile farsi un viaggio autostradale di 5-6 ore ai classici 110-130 orari... info contrarie?
Ritratto di Gianlupo
3 novembre 2016 - 16:41
Puoi farci tutti i km che vuoi: in condizioni "estreme" puoi temporaneamente bypassare le batterie ed alimentare il motore elettrico direttamente col generatore endotermico, che funziona sempre a regime costante e ottimale.
Ritratto di nicktwo
3 novembre 2016 - 17:23
da semiprofano mi sembra un po' troppo ottimistico come sistema e come previsione... il motorino, e sottolineo motorino visto che l'articolo parla di piccolo motore, a ciclo atkinson-muller non penso avra' nelle sue corde di mantenere "da solo" a velocita' di crociera autostradale una macchina della stazza della nissan note "per tutti i km che uno vuole"... a meno che il piccolo motore finisce per essere un 1.0-1.2, allora in quel caso ritiro tutto e faccio quindi solo presente che, nella straordinarieta' di affermare "ecomagia! si muove con un piccolo motore", pure la ford c-max (ben piu' grande della note) si muove con un motorino (il 1.0 ecoboost)... saluti
Ritratto di Gianlupo
3 novembre 2016 - 22:21
Un conto sono le curve caratteristiche d'un endotermico che è propulsore del powertrain, un conto quelle d'un endotermico con funzione di generatore. In questo caso basterebbe, ad esempio, un 600 cc bicilindrico d'impronta motociclistica/aeronautica, che eroga una potenza (kW = Nm x rad/s) determinata più dal regime di rotazione che non dalla coppia, quest'ultima svincolata pertanto dalla massa del veicolo.
Ritratto di Dr.Torque
3 novembre 2016 - 17:45
Le emissioni si azzerano solo se si parla di energia elettrica prodotta da fonti rigenerabili quali il solare e l'eolico. In tutti gli altri casi si deve parlare di dislocazione dell'emissione ossia di portare l'emissione in un punto diverso da quello dell'utilizzo dell'auto. Dove magari si produce energia elettrica con maggiore rendimento e con sistemi di abbattimento delle emissioni più efficienti, ma si emette comunque. Nonostante sia anche io un appassionato di motori endotermici considero questo argomento molto interessante e mi fa piacere che sia il sito che alcuni lettori ne trattino con cognizione di causa.
Ritratto di Gordo88
4 novembre 2016 - 00:20
1
Io ricordo che la opel ampera utilizzava una propulsione simile range extender, ma in tutte quelle occasioni che si attivava il motore termico che funzionava da generatore allora l'auto consumava come una normale auto a benzina. Vedremo se a distanza di 4 anni un altro costruttore ha compiuto dei passi in avanti in questo senso...
Ritratto di MAXTONE
3 novembre 2016 - 13:31
Scusate l'off topic ma parlando di giappo: Avete visto i muletti della nuova Toyota Avensis dotati di clamorosi quanto posticci gruppi ottici tondi? Magari fosse il nuovo corso stilistico Toyota, io ho sempre amato i fari circolari.
Ritratto di mirko.10
3 novembre 2016 - 14:19
3
in effetti in passato la toyota ha proposto gia' modelli con gruppi ottici circolari. ricordo la celica, per esempio. faccio caso al muletto e guardo come la linea del cofano,di poco sopra al faro, congiunge con linea obbliqua. sembra che li' il faro chiude con il cofano ma e' coperto, cio' potrebbe significare nella copertura l'aver ben contornato con l'adesivo solo la parabola che e' racchiusa in un faro piu' esteso.
Ritratto di michaelpink
3 novembre 2016 - 13:50
Non si capisce però, se sia possibile caricare le batterie anche da colonnina. Se si ok, se no non ha senso. Ma il range extender della bmw i3 come funziona rispetto a questo?
Ritratto di lucios
3 novembre 2016 - 14:44
4
Un po' come l'Ampera e la Volta mark I!? Secondo me è la prima vera strada per il cambiamento, al fine di convincere la gente a comprare un'auto a trazione elettrica, eliminando il problema dell'autonomia. Aspettando che tale limite venga risolto definitivamente in futuro. Ovviamente, prezzi permettendo!
Ritratto di otttoz
3 novembre 2016 - 16:30
non ci siamo...motore a combustione, quello elettrico e batterie pesano,ci sono tempi nei quali qualcuno incide inutilmente!
Ritratto di Nathan
3 novembre 2016 - 18:04
Confesso di non aver capito! E' un'auto elettrica che si carica da una colonnina e poi quando finisce la carica subentra il motore a benzina (tipo BMW i3) o un'altra cosa?
Ritratto di Mauro L.
3 novembre 2016 - 22:56
Un po come la famosa Ampera Opel stessa copia ma rimodernata, pero un ottima soluzione per autonomia e motore elettrico.
Ritratto di Rocki
3 novembre 2016 - 23:40
La,BMW i3 ha in effetti un sistema simile ,peccato che ne abbiano vendute pochissime per il costo. Il panorama delle soluzioni "ibride" in senso ampio e' veramente vario,molte sono le soluzioni porgettate,non vedo a breve quale potra essere il miglior compromesso. Si arriverà mai ad uno standard ?
Ritratto di Rocki
3 novembre 2016 - 23:43
Il range estender della i3 ha comunque il limite che la velocità massima in modalità extender è di 80km/h per un sensat dimensiona entro del motore termico che serve appunto ad alimentare il motore elettrico
Ritratto di orsogol
4 novembre 2016 - 11:58
1
Calma con i facili entusiasmi. Questo sistema di propulsione, chiamato ibrido-serie, è stranoto da almeno 80 anni, molto usato in ambito ferroviario (locomotori diesel-elettrici). In campo automobilistico è stato rispolverato dalla GM con la Volt, alias Opel Ampera, dove il "motorino" termico era un 1.7! Nello schema GM però il motore termico al di sopra di una certa velocità si collegava alle ruote fornendo forza motrice diretta, prova evidente che a velocità autostradali un termico deve lavorare come un dannato per riuscire a produrre tutta la corrente necessaria a fornire in continuo almeno 50 Kwh per procedere a 130 all'ora. L'Ampera era una macchina complicata e pesante che, una volta esaurita la carica plug-in, cioè procedendo solo con l'energia prodotta dal motore termico, consumava almeno 8 litri x 100 Km, quasi il doppio di un piccolo diesel evoluto. Quindi aspetto di vedere i dati tecnici e soprattutto le prove su strada di questa Nissan per vedere se i risultati saranno migliori, altrimenti resterà anche questa un lodevole tentativo verso le motorizzazioni del futuro, ma senza alcun peso dal punto di vista commerciale.
Ritratto di orsogol
4 novembre 2016 - 11:59
1
Calma con i facili entusiasmi. Questo sistema di propulsione, chiamato ibrido-serie, è stranoto da almeno 80 anni, molto usato in ambito ferroviario (locomotori diesel-elettrici). In campo automobilistico è stato rispolverato dalla GM con la Volt, alias Opel Ampera, dove il "motorino" termico era un 1.7! Nello schema GM però il motore termico al di sopra di una certa velocità si collegava alle ruote fornendo forza motrice diretta, prova evidente che a velocità autostradali un termico deve lavorare come un dannato per riuscire a produrre tutta la corrente necessaria a fornire in continuo almeno 50 Kwh per procedere a 130 all'ora. L'Ampera era una macchina complicata e pesante che, una volta esaurita la carica plug-in, cioè procedendo solo con l'energia prodotta dal motore termico, consumava almeno 8 litri x 100 Km, quasi il doppio di un piccolo diesel evoluto. Quindi aspetto di vedere i dati tecnici e soprattutto le prove su strada di questa Nissan per vedere se i risultati saranno migliori, altrimenti resterà anche questa un lodevole tentativo verso le motorizzazioni del futuro, ma senza alcun peso dal punto di vista commerciale.
Ritratto di V-Twin
7 novembre 2016 - 11:37
Nella Volt il motore termico veniva usato nella trasmissione epicicloidale oltre una certa velocità allo scopo di abbassare il regime del motore elettrico, così da farlo funzionare nel campo di maggior efficienza. In pratica il motore termico serviva ad "allungare" il rapporto di trasmissione. Con ciò esisteva in effetti un "percorso" meccanico tra motore termico e ruote, ma la potenza trasmessa era una frazione rispetto a quella fornita dal motore elettrico. A 130 km/h un'auto moderna richiede ~25 kW. Quanto al consumo, esso dipende prima di tutto dal rendimento del motore termico. Pertanto se si usa la benzina allora si *deve* usare il ciclo Atkinson.
Ritratto di orsogol
7 novembre 2016 - 14:00
1
Concordo con le tue precisazioni tecniche.
Ritratto di stefbule
4 novembre 2016 - 12:18
12
Andando solo a batteria, dopo 3 o 4 anni saranno da cambiare, visto le continue ricariche,e quanto costeranno? E' vero che si è azzerato il tagliando al motore, quindi i soldi risparmiati si può pensare di investirli nel cambio batterie, però sarebbe curioso sapere il costo di un cambio completo delle batterie, tanto per capire se c'è il risparmio a comprare un'auto del genere.
Ritratto di Abacus
4 novembre 2016 - 19:52
La notizia è emozionante, perché rappresenta una piccolo passo in avanti verso un modello di vita dove l’aria di città sarà buona come quella di campagna, e la salute pubblica conoscerà -ipso facto - un picco statistico di qualità positiva. Il problema è il tempo, perché su sequenze lunghe saremo tutti morti. Non sono un tecnico automotive, e posso dire strafalcioni. Mi pare che un piccolo motore termico ottimizzato su una rotazione costante abbia il vantaggio di una resa ideale. Il sistema elettrico senza cambio e senza differenziale conduce verso una meccanica dalla semplificazione strepitosa, una volta avviata la produzione di massa. Rincresce osservare che la buona azione della Nissan, votata ad una remunerazione negativa, non sia imita da Fca, che potrebbe destinare la scocca della Panda o della Cinquecento quasi da regalare, ai nostrani Archimede Pitagorici per i loro giochi. La mozione elettrica è una semplificazione amatoriale tale, che un Carneade della Sicilia più montuosa aveva proposto sulla scocca delle vecchie 500, che è riuscito ad omologare. Bisognerebbe trovare il modo di conferire un premio a tutte le menti più fervide, che abbondano da sempre dalle nostre parti.
Ritratto di domenico cenni
7 novembre 2016 - 16:17
1
sicuramente vista la situazione attuale dei punti di rifornimento elettrici, in Italia, ed anche in molti altri paesi europei, questo sistema mette a riparo l'automobilista dal rimanere per strada, poi, c'è da considerare che un motore termico,fornisce il riscaldamento dell'auto, ed anche il condizionamento mantenendo un regime costante del motore termico. Presumo, che nelle prove di consumo delle auto elettriche, non sia mai stato utilizzato il condizionamento, ed il riscaldamento della vettura . Infine, considerando che, chi utilizza l'auto per lavoro (in città) non supera, i 40/50 km giornalieri, e, se l'autonomia fosse solo di 70/80 km con l'uso esclusivo delle batterie, si utilizzerebbe l'auto esclusivamente elettrica, riducendo l'utilizzo al consumo promiscuo per lunghi viaggi.
Ritratto di vienvien
4 novembre 2016 - 21:23
E perché non mettere anche dei pedali tipo cyclette nei posti dei passeggeri, così da velocizzare la carica?