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Questa Leaf “si guida da sé”

12 settembre 2013

Primo assaggio della Nissan Autonomous Drive, la “guida autonoma” secondo la casa nipponica.

Questa Leaf “si guida da sé”
UN “TRENINO” FATTO DI AUTO - Zero emission, zero casualties”: vale a dire, “zero emissioni e zero vittime”. È lo slogan che la Nissan ha scelto per presentare ufficialmente il suo ambizioso progetto di ricerca e sviluppo che, secondo le previsioni, nel 2020 dovrebbe concretizzarsi nella messa in produzione di una vettura che, oltre a essere un’elettrica pura, sarà in grado di sostituirsi al guidatore, auto-pilotandosi in ogni condizione di traffico e viabilità (garda il video più sotto). E facendolo, stando allo slogan-proclama, meglio di qualsiasi essere umano. L’immagine che tutto questo suggerisce è quella di tante automobiline in fila, perfettamente ordinate e alla giusta distanza di sicurezza, come i vagoncini di un treno di cui non si vede né l’inizio né la fine. Non proprio una visione consolante per chi ama l’auto e l’emozionalità che essa sa suscitare. Ma, se mettiamo da parte la componente emotiva e valutiamo i dati delle statistiche sugli incidenti automobilistici e sulle relative conseguenze, scopriamo che negli USA ogni anno si verificano sei milioni di sinistri, che causano una perdita pari a 160 miliardi di dollari e sono la principale causa di decessi nella fascia di età da 4 a 34 anni. E che, per il 93 per cento, sono causati da guida disattenta. 
 
 
I MICROCHIP MIGLIORANO, L’UOMO… NO - I sensori e gli attuatori elettronici, invece, non si distraggono, e hanno tempi di reazione infinitamente più rapidi di quelli dell’uomo. I tecnici della Nissan sono partiti da questa constatazione (che si rafforza ogni giorno di più con l’evolversi dei microprocessori) quando hanno varato il progetto, che ora è arrivato alla fase sperimentale. Una constatazione che ci hanno mostrata tradotta in realtà su un tracciato che simulava uno scenario cittadino, realizzato su una delle piste della base aerea di El Toro, in California, da cui, fino al 2009, decollavano gli F18 dei Marines. Il sistema sviluppato dalla Nissan sta ancora muovendo i primi passi, tanto che ne esistono due versioni: una per la guida cittadina (usata nella dimostrazione a El Toro) e una per la guida autostradale. La prima utilizza cinque telecamere e cinque scanner al laser; la seconda include anche tre sistemi radar, ma una sola telecamera, quella frontale. Per tener fede alla prima metà del proclama (quella che recita “Zero emissioni”), la vettura su cui tutto questo è stato installato è, ovviamente, una Nissan Leaf. Per funzionare, la vettura a guida autonoma ha bisogno anche di un sistema GPS per il riconoscimento delle strade: nel caso della vettura da dimostrazione, il tracciato era stato mappato nella memoria del sistema.
 
 
OBBIETTIVO CENTRATO - La dimostrazione è stata impeccabile, con puntuale riconoscimento di segnali, stop, semafori e quant’altro. La Leaf “Autonoma” ha prontamente evitato un manichino che simulava un pedone frettoloso, ha evitato con precisione vetture parcheggiate e ha eseguito svolte a sinistra dando la dovuta precedenza a chi sopraggiungeva in direzione opposta. Ovvia l’obiezione circa le differenze fra il sistema “urbano” e quello autostradale: il responsabile del progetto, l’ingegner Mitzuhiko Yamashita, ha ammesso che un adeguato sistema radar sarà indispensabile anche nell’uso cittadino, visto che è insostituibile nelle manovre di parcheggio. Inoltre, telecamere e scanner laser sono “ciechi” in caso di nebbia, pioggia o neve. La Nissan Leaf Autonomous Drive è un laboratorio di sviluppo, e il lavoro è sicuramente ancora lungo e molto  impegnativo. Certo, il costante evolversi di hardware e software digitali sicuramente spianerà alcune delle difficoltà con cui i tecnici Nissan si stanno confrontando oggi, ma è indubbio che la loro missione ha già centrato un obbiettivo: la vettura a guida autonoma significherà mobilità sicura anche per chi soffre di gravi handicap motori. E questa è civiltà. La passione della guida… Beh, quella è un’altra cosa, siamo tutti d’accordo: ma continueremo sempre a coltivarcela dentro.
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Ritratto di cris25
12 settembre 2013 - 20:28
1
potrà avere tutta la tecnologia di questo mondo e potrà anche avere consumi da record, ma la Leaf per via del suo brutto impatto visivo, per la sua linea fin troppo fuori dagli schemi non avrà mai il successo sperato, specialmente qui da noi ma penso anche nel resto d'Europa. Io da quando è nata ne ho vista solo 1, bianca e con molti adesivi, quindi penso sia stata una vettura di rappresentanza !
Ritratto di fabri99
12 settembre 2013 - 21:27
4
Beh, in paesi dove le colonnine sono diffusissime e non vivono in un governo di ladri, la Leaf funziona. In Norvegia ad esempio, dove soltanto Olso ha 3 volte le colonnine elettriche presenti in Italia(3500 contro 1200), la Leaf è l'auto più venduta. Da noi non avrà mai successo, perlomeno finchè mancheranno le infrastrutture necessarie. Sono comunque d'accordo, è davvero brutta. Ciao!