RALLY NEL DESERTO - L’
Easter Jeep Safari è una manifestazione di notevole richiamo negli Stati Uniti, organizzata da un club automobilistico locale per i veri amanti della guida in fuoristrada. Si svolge nel deserto del Moab (Utah), dura nove giorni (19-27 marzo) e rappresenta una sfida molto impegnativa per tutti i partecipanti, in virtù delle ostiche condizioni ambientali: il percorso non risparmia alcun tipo di insidia e va pertanto affrontato alla guida di un mezzo specialistico. La Jeep è solita presentare in quest’occasione una serie di esemplari unici, dallo stile molto elaborato, che mostrano le capacità dell’azienda nel realizzare vetture d’immagine a partire da modelli già in commercio. Nel 2016 cade per di più il 75° anniversario della società, quindi il lavoro sui prototipi è stato molto più intenso delle scorse edizioni: i modelli sono sette ed hanno tutti uno stile molto azzeccato.
Jeep Crew Chief 715
Il prototipo ha carrozzeria pick up e si ispira alla Kaiser Jeep M715, veicolo militare lanciato nel 1965 e dalla meccanica pressoché indistruttibile. Monta paraurti in acciaio, impiega pneumatici tassellati e conta su un nuovo impianto di sicurezza, facilmente smontabile, che riavvia il motore anche in situazioni di estrema difficoltà. Molti accessori provengono dal catalogo della MoPar, azienda interna alla FCA specializzata in allestimenti ed elaborazioni: fra questi ci sono ad esempio l’assetto rialzato e l’asse posteriore irrobustito.
Jeep Shortcut
Anche in questo caso la Jeep ha scelto un’impronta di matrice vintage, rivisitando una Wrangler per renderla somigliante alla CJ5 (lanciata nel 1954). Nuovi sono la griglia anteriore, il cofano motore, i paraurti ed i cerchi, che vestono pneumatici adatti al fuoristrada più impegnativo. Il motore, come sulla Crew Chief 715, è un benzina sei cilindri da 3.6 litri. D’impatto è il rivestimento scelto per l’anima centrale dei sedili, con fantasia a quadrettoni.
Jeep Renegade Commander
Le migliorie destinate alla Renegade sono molto più circoscritte e sfumate, abbastanza per non stravolgere l’impostazione generale del veicolo. Arrivano però la vernice esterna Fluorescent Gray, un sistema di scarico inedito, le barre al tetto e protezioni sul sotto-scocca. Sotto il cofano è presente il benzina 2.4. Nell’abitacolo si trovano la pedaliera sportiva, tappetini più resistenti e particolari in tinta carrozzeria, oltre a nuovi rivestimenti per i sedili.
Jeep Comanche
Il secondo prototipo basato sulla Renegade è un modello dal nome evocativo (la Comanche è stata in vendita fra il 1985 ed il 1992), a due porte, trasformato in pick up e modificato sotto il profilo tecnico: la distanza fra le ruote anteriori e posteriori cresce di 15 cm, in maniera da poter alloggiare un cassone lungo 183 cm. La vernice si chiama Beige Against the Machine e rimanda ai veicoli militari, mentre il tendalino sopra l’abitacolo sostituisce il tradizionale tetto in metallo. Monta il 2.0 a gasolio, stesso motore della Commander.
Jeep FC 150
D’impostazione vintage è anche l’FC 150, modello equipaggiato con il benzina da 4.0 litri ed ispirato alla storica Jeep Forward Control, lanciata nel 1956 quale mezzo da fatica: veniva utilizzata per trasportare materiali o per scopi militari. Il telaio proviene dalla Wrangler. Prevede assali di matrice fuoristradistica, più robusti e quindi indicati per affrontare percorsi anche molto impegnativi. I rivestimenti dei sedili sono in vinile, materiale già utilizzato sull’antenata.
Jeep Trailcat
È il modello più entusiasmante e di richiamo, grazie all’estetica senza compromessi ed alla presenza del cattivissimo motore V8 6.2, lo stesso già montato sulle Challenger e Charger in versione Hellcat. Il V8 produce 717 CV ed ha richiesto interventi alla parte meccanica: il passo è maggiorato di 30 cm rispetto alla Wrangler, mentre il parabrezza viene accorciato di 0,5 cm. L’estetica è molto chiassosa, mentre i sedili arrivano diretti dalla Dodge Viper. I pneumatici restano comunque adatti per il fuoristrada.
Jeep Trailstorm
L’allestimento si rivolge a chi intende percorrere strade non battute e lontane dall’asfalto, quindi si trovano pneumatici tassellati, assali più robusti, mezze portiere (migliorano la visibilità) ed un sistema d’illuminazione maggiorato. Il serbatoio è più capace, mentre la pellicola ad effetto camouflage rende il Trailstorm indicato per ambienti desertici. Il tendalino è realizzato su misura. La Jeep Trailstorm adotta il benzina V6 3.6, abbinato ad un cambio automatico a cinque rapporti.