GRANDE CERIMONIA - È stata una imponente cerimonia quella organizzata ieri dalla Mini nello stabilimento di Oxford per l’avvio della produzione della terza edizione della Mini, che sarà lanciata nella prossima primavera. Il modello è un’icona per l’Inghilterra, un punto forte per il gruppo BMW, e un oggetto del desiderio per molti appassionati di auto, ma il rilievo dell’evento è molto legato all’importanza economica ed occupazionale della produzione Mini.
INVESTIMENTO CONSISTENTE - Per gli interventi necessari all’avvio della produzione, il gruppo BMW ha investito 750 milioni di sterline (895 milioni di euro), rinnovando i reparti e le attrezzature, oltre a impiantare nuove strutture. E non solo a Oxford, dal momento che alla produzione della Mini partecipano gli stabilimenti di Swindon (presse) e di Hams Hall, vicino a Birmingham, dove viene fabbricato il motore 4 cilindri.
FABBRICA DI LAVORO - Non per nulla nel corso della cerimonia di ieri, alla presenza del primo ministro inglese Cameron, è stato sottolineato come “L’industria dell’auto sia un motore di crescita”, citando a sostegno della affermazione il fatto che l’industria britannica dell’auto sforna oggi un’auto ogni 20 secondi, e in ciò un contributo rilevante è dato proprio dalla fabbrica della Mini. Quando nel 2001 iniziò la produzione della prima serie si producevano 300 vetture al giorno e gli addetti erano 2.400; oggi il ritmo è di 900 unità al giorno con 4.000 addetti.
CAMPIONE DI EXPORT - Nel 2012 la produzione dello stabilimento Mini di Oxford è stata di 207.789 unità, con una importante quota destinata all’esportazione, tanto che l’impianto è al terzo posto nella graduatoria di quelli che esportano di più. In Gran Bretagna nei primi sei mesi di quest’anno ne sono state immatricolate 25.320 (il 2,18% del mercato, con un incremento del 2,87% in più rispetto al primo semestre del 2012).
Alla cerimonia di lancio della nuova Mini, e contestuale inizio della produzione, svoltasi ieri ad Oxford, era presente anche il premier inglese David Cameron (a sinistra).
IN EUROPA - Nei 27 paesi dell’Unione Europea, nel primo semestre di quest’anno le immatricolazioni di Mini sono state 78.909 (contro le 84.134 del 2012) con una quota di mercato dell’1,2%. Dieci anni fa, nel 2003, le Mini vendute in Europa furono 116 mila e la quota di mercato era dello 0,8%. Due anni fa, nel 2011 il totale delle vendite arrivò a 168 mila, con la quota di mercato all’1,24%. Nel 2012 c’è stato un calo, a 155 mila ma con la stessa quota di mercato. Data la parabola discendente del modello in attesa di quello nuovo, quest’anno è prevedibile un calo, ma con la primavera prossima si farà senz’altro sentire l’effetto del nuovo modello.