PIÙ CORTA, MA PIÙ SPAZIOSA - La quinta generazione della
Opel Astra debutterà ufficialmente a settembre, al Salone di Francoforte (ma la si potrà ordinare già in estate, con le prime consegne a ottobre). Le prime foto ufficiali sono attese per l’inizio di giugno, ma le sue linee non saranno radicalmente diverse da quelle della vettura oggi in vendita: fari appuntiti, mascherina larga e bassa, fanali a sviluppo orizzontale. Con l'attuale modello, però, la nuova Astra non condivide altro che il motore a gasolio (il 1.6 CDTI che, con varie potenze, sarà l'unico turbodiesel della gamma): la nuova vettura è infatti realizzata sulla nuova piattaforma D2, che ha permesso di ridurne il peso, a seconda della versione, da 120 a 200 kg. Oltre che più leggera, l'Astra 2015 è anche più corta e bassa di 5 cm: le due misure, infatti, sono rispettivamente di 437 e 146 cm. A ridursi (di 2 cm) è anche il passo ma, grazie anche alla diminuzione della distanza fra il centro della ruota anteriore e l'attacco della pedaliera, lo spazio a bordo è cresciuto: dietro ci sono tre dita d’aria in più sopra la testa e tre cm “extra” per le gambe.
MENO TASTI NELLA CONSOLLE - Della nuova Opel Astra 2015 abbiamo potuto guidare (alternando il suo volante con quello di una Astra attuale, con un motore dalle caratteristiche simili) un prototipo fortemente camuffato (soprattutto nei paraurti anteriori e nei montanti posteriori, che si annunciano piuttosto elaborati nelle forme), ma praticamente definitivo: con un comportamento su strada, quindi, sostanzialmente identico a quello che i clienti ritroveranno nelle loro vetture. Il posto di guida della nuova Astra è ampiamente regolabile, specialmente il altezza; il volante mantiene i 36,5 cm di diametro dell'attuale e ha nelle razze alcuni tasti e levette per comandare il computer di bordo (uno schermo a colori fra i due elementi analogici a lancetta) e l'impianto multimediale. Nella consolle, i numerosissimi (fin troppo) tasti dell'attuale generazione sono spariti, sostituiti da un fluido schermo multifunzione sensibile al tatto. Il “clima”, invece, si comanda con due piccole (ma pratiche) rotelle.
PROTOTIPO ANCHE… DENTRO - Piccolo passo avanti anche nella visibilità: i nuovi specchietti della Opel Astra 2015, montati sulla porta anziché sul vetro, fanno vedere meglio fuori (in questo fanno la loro parte pure i montanti anteriori, un po' più sottili). Dietro, grazie al nuovo taglio delle porte, salire e scendere è ancora più agevole. La seduta del divano non è molto sagomata (al centro, quindi, si sta comodi), ma l'impressione è che lo schienale sia leggermente più “in piedi” di quello dell'Astra oggi in vendita. Nessun dato è stato comunicato circa il baule, rimasto praticamente invariato nelle forme: dovrebbe, però, guadagnare una decina di litri, arrivando a 380. Inutile, infine, parlare di finiture: le plastiche delle auto erano tutte di preserie e alcuni particolari (come le cornici dei comandi sul volante) provvisori.
VIVACE E SILENZIOSO - “Mettiamo le mani”, prima di tutto, su una 1.4 Turbo. Il motore eroga 145 CV e 220 Nm di coppia (235 in overboost). Si tratta di un quattro cilindri a iniezione diretta di benzina che non ha niente in comune con l'attuale 1.4 da 140 CV: è, in pratica, un tre cilindri 1.0 (del tipo già visto sulla Corsa) con un pistone in più. La sua principale qualità è la silenziosità, che resta notevole anche quando lo si “spreme”: il che, assieme alla sua regolarità d'erogazione, fa sembrare l'auto più “seduta” di quanto in realtà sia. L'ago del tachimetro della Opel Astra, infatti, sale velocemente anche a dispetto delle marce piuttosto lunghe; tanto che, nei primi metri e in ripresa, la vecchia e più pesante (di 140 kg) 1.4 turbo con 5 CV in meno pare quasi più “tonica”. Il cambio manuale a sei rapporti (lo stesso delle ultime Meriva) è poco contrastato, con una leva dalla corsa non lunga e innesti precisi: un bel passo avanti rispetto all’attuale.
GRAN BELLO STERZO - Nel nostro giro fra paesini e strade della campagna tedesca, ci è stata data l'occasione di guidare a ritmi tutt'altro che rilassata: a parità di pneumatici (225/45 R 17) rispetto alla “vecchia”, la nuova Astra ha messo in luce una maggiore stabilità, una più ridotta tendenza, nelle curve, ad allargare la traiettoria con il muso e una maggiore prontezza di sterzo. Quest'ultimo sfrutta un nuovo servocomando elettrico che ben asseconda la guida brillante: il volante non è inutilmente faticoso da azionare, tuttavia la risposta alla rotazione della corona è immediata e anche il rapporto di demoltiplicazione è ridotto. La vettura provata non ha deluso neppure sotto il punto di vista del comfort: le asperità del fondo e i dossi rallentatori sono stati assorbiti con sufficiente efficacia (rimandiamo comunque il giudizio a quando potremo provarla sulle buche e sui pavé delle nostre città). Per i più “tecnici”, le sospensioni hanno mantenuto lo schema dell'attuale vettura: McPherson all'anteriore e ponte torcente (dotato anche di parallelogramma di Watt che, in curva, evita i piccoli movimenti laterali del ponte) al posteriore.
UN “MILLE” PIMPANTE - Al punto di cambio delle vetture ci attendeva poi un'altra Opel Astra a benzina, la 1.0 Turbo. Il piccolo tre cilindri a iniezione diretta sviluppa 105 cavalli e 170 Nm di coppia ed è lo stesso montato sull'attuale Corsa. Meno silenzioso del 1.4, ha la “voce zoppa” tipica dei motori con questa architettura, ma non trasmette vibrazioni. Ai bassi giri (complici anche i soli 1170 kg da spostare) l'impressione è che sia addirittura più vivace del “fratello maggiore”; buone anche le prestazioni nell'allungo. Il confronto con l'attuale Astra 1.6 a benzina (115 CV, più pesante di 150 kg e non venduta in Italia) è impietoso: a dispetto dei 10 cavalli in più, la “vecchia” fatica a tenere il passo della “mille” e, nelle curve prese “alla garibaldina”, è meno composta, imponendo piccole correzioni con lo sterzo. Se, però, guidando rilassati la 1.0 Turbo è quasi più piacevole della 1.4 Turbo grazie al tiro ai bassi giri, è il cambio a deludere un po': il suo manuale a cinque marce, infatti, ha innesti piuttosto contrastati (quello della 1.4 è “un altro pianeta”). A non deludere è, piuttosto, la frenata: ben modulabile in entrambi i prototipi, grazie anche alla corsa (ben più lunga nell'attuale Astra) breve del pedale.
FARI A LED INTELLIGENTI - Poche le altre informazioni sulla nuova Opel Astra 2015: le versioni più ricche avranno un freno a mano elettronico e non mancheranno dei tasti per selezionare le modalità Sport o Touring (per modificare le risposte dello sterzo e del motore). In un secondo tempo arriveranno anche le trasmissioni automatiche (a convertitore di coppia per il 1.6 CDTI), mentre non è esclusa una versione ibrida (ma non a breve). Fin da subito, invece, si potrà scegliere di dotare la nuova Astra di fari interamente a led in luogo di quelli alogeni. Chiamati IntelliLux, sono di tipo attivo a matrice di led (ovvero, formati da tante piccole unità luminose separate): fuori dai centri urbani funzionano sempre come abbaglianti, ma una centralina, interpretando le immagini riprese da una telecamera e la velocità della vettura, può decidere di spegnerne selettivamente alcuni per creare un “cono d'ombra” attorno a un veicolo che si sta incrociando o di allargare il fascio luminoso per migliorare la visibilità.