SÌ DEL SENATO - Dopo quattro anni, definitivo via libera allo specifico reato di omicidio stradale: il Senato ha votato la fiducia richiesta dal Governo per il disegno di legge con 149 voti a favore, 3 contrari e 15 astenuti. Viene quindi posta la parola fine sull'iter, decisamente travagliato, di un DDL che ha attraversato quattro Governi e altrettante commissioni parlamentari.
SANZIONI PENALE INASPRITE - In sintesi, l'omicidio colposo che ha come teatro una pubblica via è ora reato a sé, con tre distinte fattispecie: l'ipotesi di base ricalca la pena già prevista oggi (da 2 a 7 anni ove la morte sia causata da una violazione del Codice della Strada). Negli altri casi, la sanzione penale è inasprita: l'omicida con tasso alcolemetrico superiore a 0,8 g/litro e inferiore a 1,5 g/litro (o che abbia causato il sinistro per infrazioni gravi quali eccesso di velocità, inversioni di marcia non consentite, semafori non rispettate o guida contromano) viene punito con la reclusione da 5 a 10 anni; se il tasso alcolemetrico è superiore a 1,5 g/litro (o se si guida sotto l'influsso di sostanze stupefacenti) la pena è da 8 a 12 anni di carcere. Parimenti inasprite le pene per chi guida ubriaco (oltre 1,5 g/litro) o drogato nel caso di lesioni: da 3 a 5 anni per quelle gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime; con tasso alcolemetrico da 0,8 g a 1,5 g/litro (o se l’incidente è causato da manovre pericolose) la reclusione varia da 18 mesi a 3 anni per le lesioni gravi, e da 2 anni a 4 per quelle gravissime.
QUALE EFFETTO - Impossibile stabilire a priori se questa normativa (che, di fatto, punta a evitare recidive nella pirateria stradale ed equipara un passaggio con il rosso alla guida contromano) sarà efficace: di sicuro, viste le pene in gioco, anche l'incensurato rischia il carcere ove si metta alla guida causando incidenti dopo avere bevuto o assunto stupefacenti, o in virtù di manovre sconsiderate.