UN ALTRO TASSELLO - Il codice della strada sta per essere riformato con un disegno legge, e la commissione Trasporti della Camera ha approvato uno specifico emendamento per introdurre il
reato di omicidio stradale per arginare il fenomeno degli incidenti mortali (o con pesanti conseguenze) dovuti alla guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti. Oggi, infatti, in questi casi scatta l’omicidio colposo (impropriamente definito “involontario”), con pene molto meno severe (da 2 a 10 anni di carcere) rispetto a quelle previste dall’omicidio stradale, che si avvicina a quello “volontario” (da 8 a 18 anni). In più, se la riforma andrà in porto, scatterà l’ergastolo della patente: chi causerà sinistri gravissimi in stato alterato, cioè, non potrà mai più guidare né un’auto né altri veicoli. Ora saranno altre commissioni a esaminare il testo, e vista la delicatezza della norma è lecito attendersi contrasti e polemiche. D’altronde, è dal 2004 che si parla di omicidio stradale, senza che sia mai stato introdotto: leggete
qui che cosa ne scriveva alvolante.it nel 2012.