STRATEGIA DI ESPANSIONE - La Pagani Automobili ha inaugurato pochi giorni fa il nuovo stabilimento di San Cesario sul Panaro, in provincia di Modena (guarda il video qui sotto), che sostituisce quello utilizzato dal 1999 fino alle scorse settimane. Si tratta di una tappa fondamentale nella crescita della Pagani che consentirà di aumentare sensibilmente la capacità produttiva fino a 300 unità l'anno se ce ne sarà la necessità. La precedente “factory” non consentiva di superare le 100.
GRANDE CURA PER I DETTAGLI - L’impianto occupa una superficie di 5.800 metri quadrati ed è suddiviso in varie sezioni, a partire dall’area in cui sono esposte le automobili e alcune opere realizzate da Horacio Pagani, fondatore dell’azienda, quando ancora viveva in Argentina. Le altre zone principali sono quelle in cui avviene la produzione e dove si studiano i materiali compositi. Nel primo caso gli architetti hanno voluto ispirarsi ad una piazza all’italiana, curando i dettagli in maniera accurata: i lampioni sono stati realizzati dalla più antica società italiana del ramo, mentre l’orologio principale è firmato da un’azienda operativa già nel 1500.
UN PIZZICO DI EIFFEL - L’area dedicata ai materiali si trova al piano superiore ed è controllata in maniera severa, tanto all’accesso quanto per le condizioni ambientali, vista la presenza di un sistema che gestisce in automatico l’umidità e la temperatura dell’aria. La facciata principale dell’edificio richiama la fabbrica storica, lontana solo poche centinaia di metri, ma l’angolazione dei pannelli di vetro in questo caso è opposta. All’interno si trovano invece materiali di prestigio, come ad esempio il marmo di Carrara, oltre ad una serie di riferimenti al castello francese de la Grenerie, di proprietà di un cliente della Pagani Automobili, costruito dal noto ingegnere Gustave Eiffel: nel castello sono visibili alcuni frammenti della struttura in acciaio, scelta che Pagani ha voluto replicare. Il progetto della fabbrica è stato curato dai figli di Pagani, Leonardo e Christopher, mentre la costruzione è stata affidata a una società lodigiana. L’impianto si può visitare su prenotazione al costo di 35 euro a persona.