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I piani italiani per l’Aston Martin

09 dicembre 2012

Andrea Bonomi, finanziere a cui fa capo Investindustrial che ha assunto il controllo della Aston Martin, ha cominciato a delineare i suoi progetti per la casa inglese.

I piani italiani per l’Aston Martin

PROGETTI CONCRETI - Il fondo Investindustrial è riuscito a vincere la concorrenze di altri aspiranti al controllo dell’Aston Martin grazie a una proposta che ha i suoi punti di forza non nell’offerta finanziaria ma nei programmi strategici. Nuovi modelli e nuove tecnologie ne sono gli elementi principali.

BILANCI PESANTI - Il lavoro da compiere non è di poco conto, dato che l’Aston Martin pur godendo di grandissimo prestigio e tantissimo fascino, è fortemente indebitata e nell’ultimo periodo le proprie capacità di cassa non sono state in grado di far fronte ai costi degli interessi. Il fatturato 2011 è stato di 634 milioni di euro, con perdite per 25 milioni. Insomma una situazione pesante da cui soltanto un robusto rilancio delle vendite potrà trarre fuori.

RISORSE NECESSARIE - Dire che occorre aumentare le vendite significa due cose: allargare gli orizzonti commerciali a tutti i mercati mondiali, e disporre di una gamma più ampia e rinnovata, cosa possibile soltanto a fronte di un forte impegno industriale, di progettazione e sviluppo. All’Aston Martin sinora sono mancate le risorse per dar corpo a questa strategia. L’arrivo di Bonomi sblocca questa situazione e dovrebbe permettere nuovi scenari produttivi.

NUOVO SOCIO - Va detto che non si è trattato di una vendita, ma dell’apertura della società a un nuovo socio, appunto la Investindustrial di Bonomi, che ha fatto proprio un aumento di capitale di 150 milioni di sterline (circa 190 milioni di euro), con il quale si è ritrovata titolare del 37,5% della società. A questa quota vanno poi aggiunti altri diritti di voto dai quali deriva il controllo dell’Aston Martin.


Nella foto in alto la "piccola" Vantage S. Qui sopra la recente "top di gamma" Vanquish.

UN’OPERAZIONE SU 7 ANNI - Andrea Bonomi ha già voluto far sapere che esistono piani corposi per la ”nuova Aston Martin”; piani che significano 625 milioni di investimenti in cinque anni e che dovranno portare a nuovi modelli nei prossimi anni. “Dati i tempi tecnici necessari - ha dichiarato Bonomi - ci aspettiamo le novità tra 3-4 anni, mentre altrettanti crediamo che ce ne vorranno per vedere i frutti del nostro lavoro di risanamento e rilancio.

GRANDI DISPONIBILITÀ, GRANDISSIMI PROGETTI - Con l’arrivo di Investindustrial e delle sue risorse, l’Aston Martin conta di disporre delle capacità finanziarie per dar vita ai progetti di potenziamento. Restano da chiarire gli aspetti tecnici, perché non è immaginabile che la casa inglese possa procedere in autonomia a progettazione, a sviluppo e produzione di una nuova gamma e di nuovi motori. Andrea Bonomi ha già parlato di immediato potenziamento dello staff di ingegneri della Aston Martin, gli uomini ma non bastano appunto per realizzare nuovi prodotti, produrre nuovi propulsori e riorganizzare l’azione commerciale nel mondo. Uno sforzo di fronte a cui paiono insufficienti anche i 625 milioni di euro di investimenti annunciati da Andrea Bonomi. Per questo ci saranno dei partner tecnologici del settore auto.

TECNOLOGIA MERCEDES? MA… - A confermare questo percorso è stato lo stesso Andrea Bonomi. “Stiamo parlando con diversi potenziali partner, tra cui Mercedes. Una intesa dovrà essere concretizzata nei prossimi mesi”. Sarebbe interessante sapere quali sono gli altri potenziali partner, se sono sempre di area europea, magari tedesca (Bonomi ha recentemente venduto la Ducati all’Audi) o se invece sono di altri continenti… E a proposito di curiosità, sarà da vedere se Bonomi manterrà al suo posto di presidente David Richards, che fa anche il manager ma è principalmente un uomo di motori, essendo stato campione del mondo rally (come navigatore), ed essendo team manager della pluriiridata Prodrive, nonché titolare di una apprezzatissima società che produce componentistica di qualità. 



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Ritratto di Motorsport
9 dicembre 2012 - 20:45
Almeno per 3-4 anni....
Ritratto di yeu
9 dicembre 2012 - 23:34
Bonomi come risanatore è senza dubbio molto abile. Sicuramente a risanamento fatto, ne trarrà beneficio vendendola e guadagnandoci un bel pò. Senza dubbio sa il fatto suo e se già sta parlando con Mercedes, sicuramente quest' ultima sarà in poleposition per l'acquisto finale, visto che dei tre big tedeschi, è l'unica a non avere un marchio di grande prestigio oltre al proprio.
Ritratto di appassionato di alvolante
10 dicembre 2012 - 18:22
bravo
Ritratto di Jinzo
10 dicembre 2012 - 03:18
se ne vendi 1000 all'anno devi baciare per terra....cimentarsi nel puro stile aston martin con lusso con motorizzazioni piu piccole turbate nel creare un paio di auto concorrenziale sui 60.000€ circa in aggiunta a un paio di modelli storici aston martin...non sarebbe male come idea....signor bonomi pensa anche in pikkolo considerando che siamo nella ladra europa
Ritratto di Lo Stregone
10 dicembre 2012 - 09:58
un augurio di buon lavoro.
Ritratto di MatteFonta92
10 dicembre 2012 - 12:38
3
Le premesse sembrano buone, mi auguro che nell'ampliamento di gamma deciso da Bonomi non ci sia un SUV, altrimenti, buonanotte...
Ritratto di Rossi Tommaso
10 dicembre 2012 - 20:55
...potrebbero aggiungere una compatta premium(stlie audi a3,volvo v40 e mercedes A e BMW 1) e pure una rivale di boxter e cayman e una berlina x concorrenza contro mercedes e e audi a6...
Ritratto di ak47leo
10 dicembre 2012 - 22:10
La Aston DEVE produrre auto GT potenti, lussuose e dal prezzo elevato, non tre volumi sportive o berline di fascia media...
Ritratto di PEPPE MAZZARA
11 dicembre 2012 - 08:22
un bel suv del calibro di cayenne sarebbe eccezzionale