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Piero Ferrari: “Un nuovo parco anche in Cina? Chissà…”

07 aprile 2017

Quattro chiacchiere con Piero Ferrari, vicepresidente della casa di Maranello, in occasione dell’apertura del parco a tema spagnolo di Ferrari Land.

Piero Ferrari: “Un nuovo parco anche in Cina? Chissà…”

Il nastro inaugurale di Ferrari Land è stato tagliato da Piero Ferrari (secondo sa sinistra nella foto), il 72enne figlio del “Drake” di Maranello, Enzo: ingegnere, vicepresidente della casa del Cavallino e presidente della Piaggio Aero Industries dal 1998 al 2014 (quando l’azienda è stata ceduta all’araba Mudabadi Company), Piero Ferrari non ha voluto mancare a un appuntamento che ribadisce la fama a livello globale di cui il marchio italiano gode. A margine della cerimonia, abbiamo avuto modo di rivolgergli alcune domande.  

Ingegner Ferrari, che cosa rappresenta per la Ferrari questa nuova iniziativa spagnola?
Si tratta di uno strumento in più per permettere al nostro marchio di tenere un contatto attivo con i tifosi, con i giovani, ma anche con i bambini e le loro famiglie. Credo proprio che, se mio padre fosse ancora vivo, l’idea di Ferrari Land gli sarebbe piaciuta.

Pensa che un’iniziativa come questa sia ripetibile anche in Italia?
In Italia? Perché no: oggi il museo di Maranello viene visitato ogni anno da circa 500.000 persone, quindi si può pensare che un’iniziativa analoga, magari in altre parti d’Italia, potrebbe essere possibile.

Dopo il Ferrari World di Abu Dhabi, aperto nel 2010, oggi è il turno di Ferrari Land in Spagna. A quando un terzo complesso del genere, magari in Cina?
Il prossimo in Cina? Oggi è presto per dirlo, ma se ci saranno proposte ad alto livello non c’è ragione di escluderlo. Vedremo… 

Una “magia” del marchio Ferrari è di non avere praticamente mai risentito dei periodi, a volte anche molto lunghi, in cui le Formula 1 della Scuderia non hanno conquistato titoli mondiali. Qual è il “segreto”?
In realtà, non credo che ci sia mai stato un diretto collegamento tra le due cose: le Ferrari si vendono sempre bene perché sono auto straordinarie, perché ogni anno presentiamo novità interessanti, perché ogni anno la Ferrari dimostra una vitalità straordinaria sul prodotto. No, io non ricordo che ci sia mai stato un collegamento tra le due cose.

Anni fa la Ferrari dichiarava di non voler produrre più di 5000 automobili l’anno; poi l’astina è stata porta a 6000, poi ancora oltre. Oggi siete a più di 8000 esemplari prodotti l’anno: a quando il traguardo dei 10.000?
Non c’è niente di strano in tutto questo: sono cambiati i mercati, ci sono più persone facoltose al mondo, pensiamo alla Cina, al numero di milionari e miliardari che c’è là. Noi, però, siamo sempre molto prudenti e non facciamo piani del genere. Certo, mai dire mai…



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Ritratto di basti73
8 aprile 2017 - 11:19
Piero Ferrari: "Un nuovo parco anche In Italia"? Hahahaha Sogna italiano medio e carico di tasse sogna!!!