TROPPA GRAZIA - Dolci problemi, quelli di casa Porsche: sono legati, nel mercato-principe (quello statunitense), al grande
successo della
Porsche Macan (
nelle foto). I termini di consegna della suv sorella minore della Cayenne, infatti, oltrepassano i sei mesi: quasi una consuetudine per i marchi europei di fascia alta; una disdetta, tuttavia, per chi vuole accaparrarsi nuovi clienti con un modello specifico - e la Macan è nata proprio per questo.
DOLCE DILEMMA - La soluzione è ingegnosa: offrire il noleggio di una Boxster o di una Cayman all'acquirente, fino all'arrivo della sospirata Macan. Più corto di un normale leasing, il noleggio semestrale è studiato proprio per evitare che il cliente indirizzi altrove la propria scelta. Da una parte il concessionario si trova, a fine noleggio, un'auto non più nuova; dall'altra, ha mantenuto il cliente. Che, peraltro, potrebbe decidere di tenere l'auto noleggiata ancora per un po': una mossa che in casa Porsche è riuscita parecchio bene, perché Macan, Boxster e Cayman partono tutte da un prezzo molto simile e - proprio perché profondamente diverse tra loro - potrebbero creare nel cliente un dilemma di scelta che i più facoltosi possono risolvere con un duplice acquisto.
INCREMENTO STRUTTURALE - Va da sé che la formula a stelle e strisce del noleggio a lungo termine non può essere sostenibile per troppo tempo, su base globale: per questo Porsche, per bocca del responsabile del personale Thomas Edig, è intenzionata a incrementare di 5.000 unità la propria forza lavoro. Calcolatrice alla mano, visti i 21.100 dipendenti Porsche alla fine dello scorso maggio, si tratta di un incremento del 24%. A dare un'ulteriore idea dello stato di salute della casa tedesca sono gli 8.400 assunti a partire dal 2010 a oggi: in un periodo in cui il mercato non può certo definirsi florido, essere in controtendenza è una vera e propria medaglia al merito.
QUOTA 200.000 - Con l'arrivo della Macan, l'obiettivo dichiarato è di costruire 200.000 auto nel 2015: certamente ambizioso, ma suffragato dai fatti. Anche perché, nel gruppo Volkswagen, la (relativamente) piccola Porsche è una macchina soldi con il suo margine operativo del 18%. Semplificando significa che su ogni auto che consegna di guadagna quasi il 20%, un caso più unico che raro.