“ROBA FORTE” - L’aspetto è quasi da suv, con un certo look da avventura dovuto al frontale imponente, ai parafanghi muscolosi, alla carrozzeria più alta da terra delle vetture normali, alle vistose protezioni in plastica, alle ruote di generosa sezione. Rispetto alle loro “ispiratrici”, però, le crossover non offrono la stessa versatilità di impiego: nelle versioni con due sole ruote motrici, senza marce ridotte e sospensioni pneumatiche (e con un’altezza da terra comunque limitata), non possono fare granché quando ci si avventura fuori strada. Ciò non toglie che siano comunque godibilissime e divertenti, e che piacciano sempre di più agli automobilisti italiani: soprattutto le cosiddette “compatte”, che offrono ottime capacità di carico in rapporto alle dimensioni esterne (sono poco più ingombranti di un’utilitaria), sicurezza, tecnologia al passo coi tempi e una guida divertente. Anche quando sono equipaggiate con motori a benzina (meno vigorosi dei turbodiesel).
SETTE MODELLI COLLAUDATI - È il caso delle protagoniste di questo supertest, che rappresentano alcune fra le proposte più recenti e interessanti del settore: hanno tutte due ruote motrici e sono lunghe fra 425 e 438 cm. Le abbiamo messe a confronto con propulsori di diverse cilindrate: 1.5 (Honda HR-V), 1.6 (Fiat 500X e Mitsubishi ASX) e 2.0 (Mazda CX-3) sempre a quattro cilindri; motori più piccoli (ma, grazie alla sovralimentazione, non meno prestanti) per la Seat Ateca 1.0 e la Suzuki S-Cross 1.0 (entrambe a tre cilindri), oltre che per la best seller europea, la Nissan Qashqai, mossa da un 1.2 a quattro cilindri. I cambi sono, per tutte, manuali a 5 o a 6 marce. Fanno, però, eccezione due modelli, dotati di trasmissione automatica: la Honda, con un CVT (a variazione continua), e la Mazda, con un automatico-sequenziale. La nostra videoprova (qui sotto) racconta come è andata.