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Un tuffo nel passato con le storiche Peugeot e Citroën

05 dicembre 2016

Il gruppo francese PSA resta molto legato al suo passato, ispirandosi alla filosofia di alcuni modelli storici per realizzare le future auto.

Un tuffo nel passato con le storiche Peugeot e Citroën

LINEE GUIDA - Per molte case costruttrici le automobili del passato rappresentano una fonte di ispirazione sempre viva, a cui rifarsi in termini di stile, filosofia progettuale o per ottenere maggior appeal nei confronti degli automobilisti. Gli esempi sono molteplici, a partire dalla Mini, e non accennano a diminuire: risale soltanto a pochi mesi l’arrivo sul mercato della Fiat 124 Spider, modello che si rifà a quello in vendita fra il 1966 e il 1985. Una politica di questo genere è tenuta in grande considerazione nel gruppo PSA con i suoi marchi Peugeot e Citroën, che ha realizzato nei decenni scorsi alcune vetture di grande successo e inventiva, tutt’ora molto popolari, capaci di alzare i riferimenti del pubblico in termini di funzionalità, comfort e piacere di guida. L’azienda francese ha organizzato per questo motivo l'evento PSA&Fiends, giunto alla seconda edizione, per mostrare quanto e come le automobili del 2016 traggano ispirazione da quelle lanciate 30, 50 o anche 70 anni prima.

HANNO FATTO LA STORIA - Peugeot e Citroën hanno radunato per questo motivo una serie di modelli “vintage”, alcuni in suo possesso e altri prestati da collezionisti, diventati celebri per una qualità ben precisa: le utilitarie Citroën 2CV e Dyane sapevano coniugare robustezza e praticità; la berlina DS è ancora oggi un emblema per stile, raffinatezza e comfort di marcia; le berlinette Peugeot 104, 205 GTi e 106 Rallye hanno fatto divertire migliaia di giovani, fornendo un’ottima base per allestire vetture da rally. L’azienda francese, secondo la logica dell’evento, voleva mettere in luce i punti di unione fra i modelli appena citati e quelli oggi in vendita, che a suo avviso potrebbero essere considerati eredi: nel caso della Citroën era presente con la nuova C3, anticonformista come le 2CV e Dyane; la DS5 ambisce invece al lusso e all’esclusività della DS, mentre la Peugeot 208 GTi non tradisce i capisaldi delle 104, 205 GTi e 106 Rallye. Nel nostro caso abbiamo iniziato la prova al volante di una DS 21, conservata in maniera impeccabile, che rimane un modello fra i più simbolici del secolo scorso: guidarla, infatti, è stata un’esperienza entusiasmante.

SULLA DS SI VIAGGIA IN PRIMA CLASSE - La berlina sa offrire un comfort imperiale, complici i sedili morbidissimi e le notevoli sospensioni idrauliche, che smorzano in maniera impeccabile anche le asperità più fastidiose: l’attraversamento di un passaggio a livello, per esempio, non ha trasferito nell’abitacolo il minimo scossone. La Citroën DS (foto qui sopra) adotta poi una serie di tecnologie inusuali per l’epoca in cui fu sviluppata (erano i primi anni ’60): il comando del freno ad esempio non è un vero pedale, come quelli dell’acceleratore e della frizione, ma assomiglia ad una sorta di fungo. Esercitare la giusta pressione richiede una certa dimestichezza, ma in compenso l’impianto sa modulare la forza frenante a seconda del peso sugli assi, così da evitare il bloccaggio delle ruote. Le uniche difficoltà si hanno nel maneggiare il cambio, montato sul piantone dello sterzo, posizione che costringe ad un minimo di abitudine per evitare grattate o passaggi a vuoto.

LA DYANE SENTE IL PESO DEGLI ANNI - Dopo la DS è stato il turno della utilitaria Citroën Dyane (foto qui sopra), in vendita dal 1967 al 1984, che rappresentava un’evoluzione della mitica 2CV (lanciata nel 1948). Il passaggio dalla DS all’utilitaria non è immediato: la Dyane è spartana, rumorosa e richiede un certo impegno alla guida, perché l’assetto è molto cedevole e lo sterzo va girato con decisione, ma ripaga queste attenzioni con una ineguagliabile sensazione di agilità. Il cambio rimane sempre piuttosto complicato da maneggiare, perché il selettore non scorre all’interno di una ghiera e si trova sotto il cruscotto, quindi per inserire la quarta bisogna spingere in avanti il braccio. Finito l’apprendistato, però, le marce entrano senza difficoltà e la Dyane si lascia guidare senza problemi, che se a velocità molto ridotta: oltre i 70 km/h non c‘è proprio verso di farla andare… Del resto adotta pur sempre un motore a due cilindri da 425 cc, per una potenza di 21 CV.

LA 106 RALLYE FA DIVERTIRE - Il segreto della Dyane sta nella sua invidiabile leggerezza (pesa meno di 600 chili). La stessa filosofia si ritrova sulla Peugeot 106 Rallye (foto qui sopra), sul mercato dal 1993, ma in questo caso il peso ridotto è un accorgimento per conferire all’auto manovrabilità e piacere di guida: la berlinetta si affida ad un 1.3 benzina da 98 CV, ma pesa soltanto 825 chili e risponde ai comandi dell’acceleratore senza esitazioni, regalando emozioni impareggiabili non appena si affronta un bel tratto collinare. Il 1.3 per di più ha un allungo molto sostenuto, quindi bastano soltanto alcune curve per sentirsi un pilota di rally: il motore ama essere maltrattato e non risente dei cambi marcia più aggressivi. L’assetto è molto reattivo, complice anche il passo corto dell’auto, pertanto la 106 Rallye si dimostra svelta ai comandi dello sterzo ma impegnativa quando si innesca un rapido trasferimento di carico. Il cambio ha sempre risposto senza indecisioni, mentre lo sterzo si è dimostrato preciso ma non troppo progressivo. 



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Ritratto di Fr4ncesco
5 dicembre 2016 - 11:47
2
Le Citroen sono sempre state votate più al comfort (di marcia più che di esecuzione a quanto leggo) che al piacere di guida, tuttavia ho un caro ricordo della 2CV di una mia maestra delle elementari, che proprio comoda però non era, ma si faceva apprezzare per tanto altro. Un mito, come la DS che ha un cx e altre soluzioni ancora all'avanguardia, come il tetto in vetroresina per abbassare il baricentro o il motore che collassava in caso di impatto per non penetrare nell'abitacolo o ancora i fari orientabili o la possibilità di marciare senza una ruota oltre alle note sospensioni idrauliche che permettevano di variarne l'altezza e poi è stupenda. La 105 poi ha fatto scuola tra le piccole sportive, con una filosofia di guida e stile che è andato perdendosi dopo la 206, infatti non vedo la 208 all'altezza della "nonna", anche se la Peugeot almeno sullo stile sta riprendendo la giusta rotta mentre Citroen riesce sempre ad essere anticonformista.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
5 dicembre 2016 - 11:57
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Ritratto di Fr4ncesco
5 dicembre 2016 - 12:08
2
Infatti potevi viaggiare comodamente su strada come con pochissimi accorgimenti farci spedizioni intercontinentali o safari. Pazzesco e alla faccia dei SUV, erano auto veramente incredibili!
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
5 dicembre 2016 - 14:06
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Ritratto di Fr4ncesco
5 dicembre 2016 - 16:14
2
Bisogna dargli comunque atto di fare auto dalle linee non convenzionali e soluzioni "diverse", come i cuscinetti d'aria sulla carrozzeria o la panca anzichè le singole poltrone anteriori e i fari su più livelli.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
5 dicembre 2016 - 16:53
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Ritratto di Fr4ncesco
5 dicembre 2016 - 17:33
2
La C3 infatti è un'auto che non mi piace ma l'apprezzo proprio per quello.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
5 dicembre 2016 - 17:45
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Ritratto di Fr4ncesco
5 dicembre 2016 - 18:33
2
La penso uguale.
Ritratto di DOME-V
7 dicembre 2016 - 18:16
PECCATO NON PRODUCANO PIU' I SUOI MODELLI CON LE SOSPENSIONI IDROPNEUMATICHE, IL GIORNO CHE LO RIFARANNO O MONTERANNO LESOSPENSIONI BOSE O AD ARIA, ME NE REGALERO' UNA. PROMESSO.
Ritratto di IloveDR
5 dicembre 2016 - 11:51
3
la 205 GTI riesce a non sembrere "vecchia"
Ritratto di Fr4ncesco
5 dicembre 2016 - 12:11
2
C'era in una puntata di Top Gear Italia la 205 GTi, stupenda.
Ritratto di mike53
5 dicembre 2016 - 12:47
Penso che posso tranquillamente affermare di essere (stato) un superfedelissimo di Citroen: in tanti anni di guida infatti ho avuto il piacere unico di guidare Dyane6, 2Cv, GSA, BX e Xantia, tutti modelli cioè particolari e superconfortevoli (sospensioni idropneumatiche). Da quando però Citroen si è "normalizzata" abbandonando (tranne la C5) le mitiche sospensioni, ho rivolto la mia attenzione altrove continuando però a provare una forte nostalgia...! Mi auguro che ora (dall'anno prossimo in particolare) la Casa transalpina torni a riappropriarsi della sua caratteristica più spettacolare e cioè il comfort assoluto! E sicuramente sarei il primo a ritornare dal mio ... primo amore!
Ritratto di Symon89
5 dicembre 2016 - 20:34
Ma chi vogliono prendere in giro gli attuali disegnatori e progettisti del gruppo PSA? La Dyane, 2 CV, Pallas, DS e così via erano dei capolavori di ingegneria meccanica, e soluzioni avvenieristiche ma gradevoli di estetica...Adesso le varie c2, c3 ecc. sono cessi ambulanti, partoriti dalla mente di uno che: A. non capisce un cavolo di estetica, B. usa materiali economici, rincarando al contrario sul prezzo e facendotela sembrare un capolavoro e C. gli interni sono orrendi e senza nessuna soluzione innovativa come le auto di 20-30 anni fà. Non confondiamo la M.... con la cioccolata plz. Quando inizieranno a produrre qualcosa come sospensioni idrauliche avanzate, e esterni accettabili e gradevoli, se ne riparlerà; Per ora fanno letteralmente schifo, spero non vendano un tubo. L'unica che si salva come soluzioni tecniche ed estetiche è la cactus-mehari.
Ritratto di Dr.Torque
6 dicembre 2016 - 09:32
Ogni giorno mi chiedo perché tutte le case vogliano smontarci la spina dorsale con sospensioni rigide è pneumatici /30. Le strade in Italia hanno un fondo mediocre e i controlli di velocità (ed la civiltà) imporrebbero andature tranquille: quindi a cosa serve un assetto da pista? Perché almeno Citroen non si stacca dal coro e torna a proporre almeno un modello totalmente votato al comfort? Non avrebbe rivali e sarebbe storicamente legittimato dalla tradizione del marchio. E la differenza si sente eccome, me la ricorda ogni volta la mia 2CV storica. Per non parlare della DS, un vero tappeto volante.
Ritratto di mike53
6 dicembre 2016 - 10:48
@Dr.Torque, totalmente d'accordo! Come dicevo nel mio commento precedente, in oltre 20 anni di fedeltà assoluta al marchio, il modello che in assoluto rendeva un viaggio un'esperienza rilassante e straordinaria, era la GSA. Poi anche la BX ed infine la Xantia non sono state da meno. Ho letto recentemente su 4ruote che il gruppo PSA ha brevettato un sistema di sospensioni molto simile alle mitiche idropneumatiche, a costi decisamente più contenuti e dal prossimo anno verranno montate su alcuni modelli Citroen....aspettiamo e vediamo! Saluti.
Ritratto di Massi VT
6 dicembre 2016 - 11:56
1
Ho posseduto per circa tre anni una 2CV Spécial 602 cc. color crema - parafanghi verdi e rosa, che stavo ristrutturando lentamente con pazienza: purtroppo qualche figlio di mign.otta me l'ha rubata, per sollazzarcisi e poi scaraventarla giù per una scarpata - distruggendola completamente. Mi sono rimasti un pezzo della sottilissima moquette che andava applicata sopra il giroporta e tanta, tantissima nostalgia.
Ritratto di mike53
6 dicembre 2016 - 17:12
@Massi VT, auguro a quel figlio di mign.otta di fare la stessa fine!
Ritratto di Massi VT
7 dicembre 2016 - 08:48
1
..se gli fossero arrivate un terzo delle maledizioni che all'epoca gli ho doviziosamente mandato, manco più la polvere se ne troverebbe. Bast.ardo.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
7 dicembre 2016 - 22:03
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Ritratto di LOL25
6 dicembre 2016 - 17:46
Le Citroen di una volta erano veramente particolari e interessanti, non quell'accozzaglia di plasticaccia male assemblata che sono diventate oggi
Ritratto di piero64
7 dicembre 2016 - 10:49
mitiche!!!
Ritratto di mike53
7 dicembre 2016 - 21:44
Penso che chi non ha mai avuto il privilegio di provare le mitiche sospensioni idropneumatiche non può rendersi conto di che cosa stiamo parlando e di che cosa si sono persi.....! Il futuro prossimo di CITROEN non può che essere nuovamente caratterizzato da queste peculiarità perché è nel suo DNA! Tornare ad essere originali e favolosamente comode!
Ritratto di caronte
20 dicembre 2016 - 18:23
Un po' tutti i costruttori si ispiranoal passato con interpretazioni diverse.