PISTA IN SALSA RALLISTICA - Il week end appena trascorso ha visto il ritorno del Rally di Monza, che (per la 40ª volta dal 1978) a dicembre anima la pista dove corrono le Formula 1. 97 vetture hanno preso il via della gara, disputata il 7, 8, 9 dicembre 2018 in tre frazioni con complessive 9 prove speciali, per complessivi 144 chilometri cronometrati. Tutte le prove hanno avuto il tracciato ricavato sulla pista, sul vecchio anello sopraelevato e su strade di servizio del complesso dell’autodromo. Oltre a una prova spettacolo di 1,26 km sul rettilineo, disputata due volte, le altre frazioni sono state di una decina di chilometri l’una, a eccezione di una lunga 44 km, con sette tornate su un tracciato che impegnava tutta la pista. La superprova è stata disputata due volte.
“VALE” RE DI MONZA - Per la settima volta (2006, 2007, 2012, 2015, 2016,2017, 2018) vincitore della gara è stato Valentino Rossi (nella foto più in alto), questa volta coadiuvato dal navigatore Carlo Cassina. Con la sua Ford Fiesta WRC Plus Rossi è stato dominatore del rally aggiudicandosi tutte le prove speciali (una solo a pari merito con il finlandese Teemo Suninen, anche lui su Ford Fiesta WRC Plus. Alla fine Rossi ha concluso con un vantaggio di 1’07” sul secondo classificato Suninen. Al terzo posto Roberto e Luca Brivio, al quarto Alessio Salucci-Mitia Dotta. Tutti su Ford Fiesta WRC Plus. In quinta posizione, con una Hyundai i20 WRC 1.6 è stato l’equipaggio Tony Cairoli-Eleonora Mori, che ha avuto la soddisfazione di risultare il primo tra le macchine di categoria inferiore alle Fiesta WRC Plus del poker di testa. Proprio lo strapotere della Fiesta WRC Plus ha fatto sorgere qualche mugugno per l’evidente superiorità che ha tolto suspense alla gara. D’altra parte da che esistono i rally (e le gare automobilistiche in genere) la coesistenza in gara di categorie diverse crea questa situazione.