UN SECOLO E PIÙ - Era il 4 maggio del 1904 quando Charles Rolls ed Henry Royce decisero di fondare l’azienda poi divenuta sinonimo di eleganza, lusso ed esclusività. Esattamente 110 anni dopo, la Rolls-Royce ha celebrato quello storico incontro durante il “Supercar Sunday” Breakfast Club meeting presso il circuito di Goodwood, dove oltre 14.000 visitatori sono accorsi ad ammirare le 1.000 vetture esposte. Schierate in tutta la loro imponenza tre delle quattro Rolls-Royce oggi in produzione: la Ghost, la coupé Wraith e l’ammiraglia Phantom in variante coupé.
LE ORIGINI DEL MITO - La storia della Rolls-Royce prende il via al salone di Londra del 1906 con la 40/50 HP, modello più tardi denominato Silver Ghost e al quale la marca deve quel processo di mitizzazione rimasto intatto ai giorni nostri. Prodotta fino al 1925 in circa 6.000 esemplari, fu in grado già nel 1907 di marciare per oltre 24.000 km senza particolari problemi meccanici. Nel primo dopoguerra fu lanciata la 20 HP conosciuta come “baby” Rolls-Royce mentre nel 1925 la Silver Ghost fu sostituita prima dalla Phantom I e quattro anni dopo dalla Phantom II. La terza generazione, presentata nel 1935, è stata la prima Rolls ad adottare un motore a dodici cilindri da circa 165 CV per una velocità massima superiore ai 145 km/h. Dopo la parentesi bellica, con l’attenzione spostata verso la costruzione di motori aeronautici (settore di riferimento fin dal 1914), fu presentata la nuova Silver Wraith con motore 4.2 migliorato nella distribuzione.
DALLA REGINA ALLA BMW - Negli anni 50 la Rolls-Royce sostituì la Daimler come fornitore ufficiale di vetture per la monarchia del Regno Unito mentre nel '55 fu presentata la Silver Cloud e dieci anni dopo la Silver Shadow con telaio monoscocca. I difficili Anni 70, contraddistinti dalla separazione della divisione automobilistica da quella aeronautica, regalarono comunque modelli di successo come la Corniche e la Camargue disegnata dall’italiano Paolo Martin. Nel decennio successivo nacquero la Silver Spirit e la Silver Spur prima che, sul finire degli Anni 90, il marchio passasse nelle mani del Gruppo BMW, aprendo difatti un nuovo capitolo nella storia dell’azienda inglese.