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Romano Artioli: un disegno per far fallire la Bugatti

05 giugno 2016

Il manager, ex proprietario della Bugatti Automobili, lancia un'accusa: il fallimento fu causato da un sabotaggio.

Romano Artioli: un disegno per far fallire la Bugatti

STORIA DI ALTI E BASSI - La Bugatti, sin dal 1998, fa parte del gruppo Volkswagen, che da allora l'ha rilanciata riportandola ai fasti dei primi decenni del '900: in quel periodo la casa francese (creata dall’italiano Ettore Bugatti) produceva automobili sportive e di lusso tecnicamente avanzate per i loro tempi. Nel 1987, dopo l'oblio seguito alla fine dell'attività negli Anni 50, il marchio Bugatti viene acquistato dall’imprenditore mantovano Romano Artioli intenzionato ad un rilancio in grande stile. Artioli investe oltre 100 miliardi di lire per sviluppare una vettura per certi versi rivoluzionaria (la EB110, nelle foto) e costruisce uno stabilimento all’avanguardia, a Campogalliano, nel pieno di quell’Emilia sempre stata “terra dei motori”. Ma l’investimento non produce i frutti sperati: la Bugatti chiude nel 1995. Artioli, oggi 84enne, rivela la sua verità sulle dinamiche che portarono al fallimento.

NELLA BOCCA DEL LEONE - Lo fa nel corso di un documentario realizzato dal canale svizzero Kidstone TV, intitolato “La supercar dimenticata” (The forgotten supercar, qui sotto), nel quale sono racchiuse interviste allo stesso Artioli e a molte altre persone coinvolte nel progetto. Il manager parla di un sabotaggio, teso a danneggiare un’azienda molto ambiziosa e per la quale lavoravano tecnici proveniente anche da realtà concorrenti. Artioli esprime inizialmente il suo scetticismo nei confronti nell’area geografica, che paragona alla “bocca del leone” in quanto molto vicina agli stabilimenti delle Ferrari e Lamborghini. “Volevo fare queste cose in Francia”, sono le sue parole. “Ma non ci fu niente da fare. I modenesi lei non li schioda, e senza questa gente si poteva fare la Bugatti”. Artioli confessa pertanto di aver scelto l’Emilia contro la sua volontà, sapendo in anticipo che la decisione sarebbe potuta essere molto rischiosa. Mai, però, di questa entità.

UNA BANDA - Come apprendiamo dal video qui sotto, Romano Artioli afferma che qualcuno, che lui conosce bene evidentemente, ma si guarda bene dal nominare, ordì un sabotaggio minacciando i fornitori. Se questi avessero lavorato ancora per la Bugatti non avrebbero più lavorato per forniture più grandi. Inoltre i pezzi arrivavano non funzionanti e con evidenti difetti e gli ordini dei clienti nascosti da qualcuno all'interno. La definisce “una banda che la Mafia era una squadra di boy scout in confronto”.

THE FORGOTTEN SUPERCAR from Kidston.TV on Vimeo.



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Ritratto di basti73
5 giugno 2016 - 14:10
Se questa storia è vera mi vengono in mente due o tre nomi che possono aver complottato ma è meglio stare zitti và.
Ritratto di theone87
5 giugno 2016 - 20:09
non scherziamo su, avrebbero boicottato anche la pagani! e cmq questo tipo di auto se fatte bene e con storia alle spalle vendono ovunque e c'è (c'era anche 20 anni fa soprattutto con più soldi tra i ricchi) sempre mercato!
Ritratto di SINESTRO
6 giugno 2016 - 11:56
3
per caso c'entra qualcosa la triade di calciopoli?
Ritratto di ivanvalenti
6 giugno 2016 - 16:25
1
si. moratti-facchetti-guido rossi....
Ritratto di Davide Pellini
5 giugno 2016 - 14:22
Che tristezza
Ritratto di Alessandro
5 giugno 2016 - 15:11
Supercar dimenticata è esagerato la eb 110 è stato e sarà per sempre un mito.La vicenda che prima di questo video non conoscevo è molto triste e fa pensare a quella poca bruttissima gente italiana che rovina il geniale capolavoro di altri tanti compatrioti.Tipico affare al''italiana.Ora la Bugatti Franco-tecesca produce una specie di goffo missile che secondo il mio parere non ricalca per niente lo spirito delle Bugatti ante guerra .cosa che invece era riuscita bene alla Eb110. .
Ritratto di MAXTONE
5 giugno 2016 - 16:17
Beh oddio la Chiron a me non sembra altro che la versione 2016 della EB, non mi sembra abbiano impostazioni così diverse.
Ritratto di Fr4ncesco
5 giugno 2016 - 15:51
2
Se dai fastidio al p esce più grosso questo userà tutti i suoi mezzi per farti fuori, tanto nell'industria quanto nella politica, nello sport ecc. È un mondo sporco e purtroppo, come detto, queste vicende infangano il lavoro onesto di persone oneste, in ambo i lati.
Ritratto di AlexTurbo90
6 giugno 2016 - 00:42
Ma tu ci credi a questa storia? Io la vedo un po' come una cosa messa su così gridando: "GOMBLODDO!", solo per giustificare la propria incapacità manageriale. Non ti viene il dubbio che allora anche Pagani avrebbe fatto la stessa fine, subendo le stesse (presunte) ingiustizie della Bugatti? Poi pure il fatto che abbia rivelato solo ORA tutti questi retroscena... e per di più su un canale svizzero? MAH! Resto con moltissimi dubbi sulla veridicità di queste accuse.
Ritratto di Fr4ncesco
6 giugno 2016 - 09:56
2
Certe dichiarazioni vanno prese con le pinzette e le campane si sentono a due, poi da quanto ne so anche in Bugatti c'erano conflitti di interesse vari. Inoltre c'è la Pagani, la Lamborghini stessa è nata dal nulla a pochi passi da Ferrari e Maserati, c'era la De Tomaso (fallita per motivi di successione). Quindi trattasi fino a prova contraria di supposizioni, sono dichiarazioni di Artioli (con tutta la buona fede) a senso unico. Tuttavia il mondo industriale è losco, ovunque quindi sarebbe ipocrita condannare l'una o l'altra azienda senza considerare il resto.
Ritratto di Williams
6 giugno 2016 - 16:19
"poi pure il fatto che abbia rivelato solo ORA tutti questi retroscena"... Solo ora?? sono secoli che Artioli dice chiaramente che lo hanno fatto fuori. In alcune interviste faceva riferimenti che lasciavano pensare che dietro ci fosse la Ferrari, ma è solo un'ipotesi perchè di nomi non ne fa..
Ritratto di AyrtonTheMagic
8 febbraio 2017 - 11:07
1
Beh Pagani non è una semplice fabbrichetta di artigiani, perché dietro c'è una potenza economica spaventosa che non è italica.. Con questo non voglio dire che sia vero, ma in Italia non sarebbe nemmeno la prima volta insomma.. visto che tipo di "non concorrenza" c'è..
Ritratto di Tommaso Tesser F1
5 giugno 2016 - 16:15
Si parla di quella che noi osanniamo/tifiamo da anni e da generazioni, mentre in realtà mai "chiara"... Stanno parlando della Ferrari... per chi non l'avesse capito Allora era un progetto troppo scomodo (struttura intera in fibra di Carbonio e soluzioni all'avanguardia) Basta vedere chi ha fatto parte per anni della loro dirigenza per capire un po quel clima che si accenna in queste righe nell'articolo. Viva l'Italia
Ritratto di Fausto Carello
5 giugno 2016 - 17:51
Caro Tommaso, certi personaggi osannati...............eh si era una bella auto quella EB110.
Ritratto di giovi11
5 giugno 2016 - 21:46
3
@Tommaso: la tua ipotesi è spaventosamente probabile.
Ritratto di Gianfranco84
5 giugno 2016 - 18:10
Nel vedere questo documentario della Bugatti mi sono commosso
Ritratto di Strige
5 giugno 2016 - 19:42
quando ha detto: "se dai ancora un pezzo alla ferr-bugatti" penso si stesse riferendo alla ferrari. Ma sul serio pensate che lambo-ferrari-maserati ce l'avessero con bugatti??? Cioè se la storia è vera, da far cadere le braccia, gambe e balls. Che vergogna...
Ritratto di AMG
5 giugno 2016 - 19:53
Bellissimo il video, melanconico e molto importante per il ricordo. Ovviamente non si può sapere, ma ovviamente non è affatto improbabile quanto suggerito dalle dichiarazioni di Artioli. Sarebbe stato un sogno avere nel bel paese tutti e tre i marchi più desiderati dell'automobilismo, e per un po' vi eravamo riusciti ma la concorrenza a fronte di un progetto tanto minaccioso si sentiva molto all'epoca. Ovviamente le cause che condussero al fallimento poi sono state anche molte altre... Sopravvivere da sola senza andare in rosso era praticamente impossibile
Ritratto di AlexTurbo90
6 giugno 2016 - 00:51
Si ma io mi continuo a domandare: e la Pagani? Se ciò fosse vero, come avrebbe fatto la Pagani a sopravvivere nella "bocca del leone" (come ha dichiarato Artioli) per tutto questo tempo? Non avrebbe dovuto subire le stesse (presunte) "vessazioni"? E poi perché Artioli ha fatto solo adesso queste dichiarazioni? A me 'sta storia non quadra per niente...
Ritratto di Luzzo
6 giugno 2016 - 10:22
Pagani ha le spalle coperte da Daimler
Ritratto di AyrtonTheMagic
8 febbraio 2017 - 11:09
1
No dietro Pagani ci sono soldi non europei, ma mediorientali! La Mercedes fornisce i motori, ma non controlla nulla
Ritratto di Strige
6 giugno 2016 - 19:52
stai paragonando Artioli a Pagani???? Il primo era uno che cercava di farsi da solo, il secondo si è fatto da solo, ma con le spalle coperte dalla Mercedes, e la Daimler non è pincopalla. Senza contare che Bugatti i pezzi li comprava dagli stessi fornitori di Ferrari-Lambo, Pagani no. Inoltre cercando su google dopo aver visto l'articolo sembra che dal 1998 che dichiara ciò. Io sono rimasto esterrefatto....non posso crederci che una delle tre abbia fatto questo. E' vero che tra lamborghini e Ferrari successe qualcosa di analogo, ma non si è mai arrivati a questi livelli.
Ritratto di L'ETRUSCO
5 giugno 2016 - 19:53
Questa storia si può paragonare a quella di alcuni decenni fà di un imprenditore che x ottenere il monopolio di un intero settore, ha "strangolato" uno ad uno i suoi diretti concorrenti , acquistando le aziende di componentistica e mettendo nei palazzi del potere i suoi fidati. non posso essere + esplicito. questo è un paese libero e democratico?
Ritratto di Sp3ranza
5 giugno 2016 - 20:21
Bellissimo il video, ma che svela una verità sconvolgente, che ha distrutto un grande marchio italiano!
Ritratto di marcoluga
5 giugno 2016 - 23:43
2
Non mi pare una gran perdita, l'auto della foto, avrà pura un marchio fantastico, ma è brutta da far paura.
Ritratto di Gordo88
6 giugno 2016 - 01:14
1
Che centra se a te piace o meno la eb110?!!! Ma guarda che gente
Ritratto di marcoluga
6 giugno 2016 - 10:27
2
Ritengo che il boicottaggio, ammesso che esistesse, sarebbe stato inutile, in quanto se le auto sono quelle che vedo, sono oscene. Il mio ovviamente è un giudizio personale, per cui potrei sbagliarmi, ma se guardo le supercar potenziali concorrenti, sono tutte da belle a bellissime. Queste Bugatti, mi domando come qualcuno possa definirle auto affascinanti, se non per il nome che portano....
Ritratto di Luzzo
6 giugno 2016 - 12:20
giusto per capire, a quali supercar ' belle bellissime' coeve di questa 'oscena' ti riferisci?
Ritratto di marcoluga
6 giugno 2016 - 13:17
2
Le prime che mi vengono in mente: Ferrari, Maserati, Lamborghini, Porsche... Il marchio Bugatti, io probabilmente non ero ancora nato quando esisteva, non era mica francese ?
Ritratto di Fr4ncesco
6 giugno 2016 - 14:26
2
Ha una nazionalità un po' complicata, cioè Ettore Bugatti era italiano e fondò l'omonima azienda in Germania, in quella zona che dopo la guerra passò alla Francia, poi con Artioli la sede passò in Italia ma con l'acquisto della VW è tornata alla sede originale ora in Francia, anche se tutto lo staff è tedesco in pratica.
Ritratto di Luzzo
6 giugno 2016 - 15:10
direi che hai citato marchi ma non modelli di vetture: cmq come indizio qualunque classifica dell top 10 supercars dei 90 vede la presenza di bugatti, giustamente direi. Alla fine l'fferta del segmento era composta da : 911 ( evabbè ) mclaren f40/50 diablo viper tutte bellissime per gli stilemi del'epoca, senza che nessuna prevalesse poi sulle altre però
Ritratto di MAXTONE
6 giugno 2016 - 15:33
911 a mio avviso anche se la Turbo, c'entrava ben poco con EB110, dalle prestazioni alla meccanica al prezzo era tutto molto più normale e umano nella Porsche mentre la EB era quasi aliena con quei contenuti strabilianti che la rendevano unica nel suo genere e attualissimi ancor oggi. Personalmente, anche per merito del suo splendido design, la ritengo la più avanzata e affascinante hypercar degli anni 90, la F40 era fantastica ma molto anni 80 come progetto in quanto era l'evoluzione della 288 del 1984 e se non erro gia a fine carriera nel 92 anche aumentarono il numero degli esemplari previsti inizialmente mentre l'F50, nata tre anni dopo la EB, non mi ha mai detto molto, neanche sul piano dello stile, rimane la Mclaren F1 ma l'ho sempre trovata scialba come le attuali Mclaren del resto e ho sempre odiato la posizione centrale del pilota in un auto stradale.
Ritratto di Fr4ncesco
6 giugno 2016 - 16:31
2
Vero, la EB110 sembrava di un altro pianeta, così come la Countach il decennio prima. Un mix di estetica e soluzioni tecniche più quel fascino di sperimentazione, che le davano quell'aria quasi fantascientifca, sembravano v enire dal futuro (e difatti sono ancora attuali). Nel progetto originale sarebbe dovuta essere simile alla Diablo, poi per motivi di immagine fu modificato il frontale e il posteriore e, che possa piacere o no, l'ha resa ancora più particolare e inconfondibile. Nulla a che fare con le attuali Bugatti che mostrano solo opulenza. La EB110 era davvero innovativa ed una ventina d'anni avanti le concorrenti.
Ritratto di Luzzo
6 giugno 2016 - 19:20
Pensa un po' il disegnatore delle lambo più famose e anche di questa bugatti è lo stesso ( e si vede benissimo tralaltro)
Ritratto di probus78
6 giugno 2016 - 20:13
Non a caso eb110 e countach sono state disegnate dalla stessa persona. La eb110 secondo me è stata la prima hypercar della storia, alcuni anni prima della zonda.
Ritratto di Fr4ncesco
6 giugno 2016 - 20:35
2
Non solo disegnate dalla stessa persona, ma nel progetto EB110 c'erano oltre Gandini anche Stanzani e proprio Ferruccio Lamborghini. E' stato davvero un trio lungimirante.
Ritratto di Luzzo
6 giugno 2016 - 16:46
la carriera di f40 è terminata solo nel 98, per vari motivi
Ritratto di Rick91
7 giugno 2016 - 16:51
La EB 110 è un mito!Come si fa a dire non una gran perdita!?!?Telaio inizialmente in alluminio poi passato al monoscocca in carbonio (Non ce l'aveva nessuna)...4×4 (Nessuna hypercar ce l'aveva)...60 valvole...ha battuto qualsiasi record di quell'epoca..351 km/h di velocità massima raggiunta...sulla neve record di velocità sfiorando i i 298km/h...Prima ed unica hypercar alimentata anche a metano(Anche se poi non commercializzata)Per non parlare della stupenda fabbrica in cui veniva prodotta... Mi viene solo da inchinarmi e togliermi il cappello
Ritratto di Gordo88
6 giugno 2016 - 01:12
1
Vedere come un marchio così prestigioso sia stato boicottato in questo modo nella mia terra mi fa male. Arrivare ad intimidire i fornitori che di fatto si sono venduti fornendo dei pezzi non conformi e rischiosi per la sicurezza di chi poi guida le vetture è roba da criminali!!!! Adesso io non so il motivo di queste dichiarazioni a vent' anni di distanza ma dispiace tanto per tutti gli ingegneri meccanici progettisti collaudatori che hanno speso anima e corpo per questo progetto e poi sono rimasti senza nulla. Ora Bugatti è passata sotto vw ma chissà che futuro avrebbe potuto avere se fosse rimasta italiana, un vero peccato...
Ritratto di phoenix
6 giugno 2016 - 03:44
Le cose sono andate come sono andate, e io non sono nessuno per dire se il signor Artioli ha ragione oppure no. Ma una cosa la so, partendo dall'acquisto dei diritti di un nome è riuscito a creare un bell'impianto industriale con gente validissima e un auto tecnicamente all'top per l'epoca con i vari componenti fatti in casa (motore, telaio ecc.) e non prodotti da altri come accade oggi per certe case analoghe. Alla fine della fiera vorrei fare i complimenti per il coraggio al signor Artioli perché è riuscito a creare in poco tempo e da Zero un prodotto totalmente italiano inattaccabile sotto ogni punto di vista, e penso che se avessimo oggi una 20 di imprenditori come lui qualcosa in questo paese si muoverebbe.
Ritratto di luigi sanna
6 giugno 2016 - 04:56
5
Non vorrei ripetermi, ma guardatevi Davide Cironi Bugatti. Un video dove si ripercorre la Storia della rinascita Bugatti. Con interviste, aneddoti, molto interessante, un vero peccato. Era una Fabbrica di veri appassionati, dove tutto era perfetto, proprio a cominciare dalla Fabbrica stessa, la presero ad esempio altre Case. Dovrei rivederlo, non vorrei scrivere cose inesatte.
Ritratto di luigi sanna
6 giugno 2016 - 05:21
5
Bello anche questo come video, ma vi consiglio l'altro..;-)
Ritratto di basti73
6 giugno 2016 - 08:17
Qui si tocca un tasto dolente: La Ferrari, l' intoccabile. Anche se non è l' unica sospettata, c' è tutto il gruppo Fiat al completo e anche la Lamborghini. Chiunque sia il responsabile, Ferrari, Maserati o Lamborghini, dovrebbero solo andare a nascondersi.
Ritratto di Dorian
6 giugno 2016 - 08:28
Ma quello che ha scritto l'articolo, poi lo ha riletto? No, perché ci sono un po di errori di scrittura e c'è da leggere con un po di immaginazione per dare senso a alcune frasi. Con rispetto parlando ovviamente.
Ritratto di nicktwo
6 giugno 2016 - 09:13
a, allora non sono l'unico... vedi quanto ho scritto sotto quasi in contemporanea... saluti
Ritratto di nicktwo
6 giugno 2016 - 09:07
AIUTOOO!!! nella frase top dell'intero articolo perche' sembra contenere la cosa piu' importante detta dal titolare bugatti - Inoltre i pezzi arrivavano non funzionanti e con evidenti difetti e gli ordini dei clienti nascosti da qualcuno all'interno - ... che significa -e gli ordini dei clienti nascosti da qualcuno all'interno- ? qualcuno ha capito ? e' stata saltata qualche parola che darebbe un significato o e' tutto chiaro ma solo io non la capisco ?
Ritratto di Luzzo
6 giugno 2016 - 10:30
gli ordini dei clienti nascosti potrebbe significare che chi era addetto alla vendita/ricezione degli ordini se li imboscava 'in qualche modo facendo sì che poi il cliente disdicesse, o qualcosa del genere.
Ritratto di Dorian
6 giugno 2016 - 12:56
Comunque in sostanza alla Volkswagen hanno ripreso davvero quasi tutto tecnicamente dalla eb110, trasferendolo e migliorandolo sulla veyron. L'alimentazione quadri turbo ad esempio! Sinceramente non ricordavo che l'avesse adottata già la eb110 e invece sì! Mi chiedo allora perché Volkswagen abbia affrontato molte peripezie durante i test del motore della veyron; mi riferisco al video documentario su quest'ultima, dove si racconta che quando provavano il motore al banco, quasi prendeva fuoco la fabbrica ahahah!
Ritratto di Alfa85
6 giugno 2016 - 13:09
Questa storia mi sa troppi di spystory, multinazinali, spie e poteri forti... nom so la Pagani è li e prospera... e non vedo poi il motivo di uccidere una societa che dovrebbe produrre 10/15 ipercar l anno
Ritratto di Luzzo
6 giugno 2016 - 15:17
alla fine ne hanno fatte 150 in tre anni, più o meno considerando il prodotto nuovissimo ed innovativo, i problemi aziendali e tutto il resto,( costava 1miliardo di lire ) e che di f40 ne hanno fatte 1300 in 11 anni ( o 900 diablo in quasi 10 anni, serie speciali escluse) non paiono nemmeno piccoli numeri
Ritratto di Alfa85
6 giugno 2016 - 20:15
Anche se sono 50 l'anno, assorbire i costi di progettazione, di produzione (molti elementi meccanici era prodotti in bassa serie e molto costosi) l'avrà soffocata, non dimentichiamo che l'attuale Bugatti è in rosso e non di poco e sopravvive grazie ai miliardi dell'impero W.
Ritratto di Alfa85
6 giugno 2016 - 20:16
Considera che parliamo di aziende monoprodotto che non posso condividere alcun componente con altre e l'auto devo assorbire da sola gli enormi costi di progettazione.
Ritratto di Luzzo
7 giugno 2016 - 11:21
ma infatti all'epoca questa bugatti costa 1 miliardo , 3 volte una f40
Ritratto di Alfa85
7 giugno 2016 - 21:54
Si Luzzo, con 150 miliardi di lire non progetttavi da zero un auto neanchè 30 anni fa, per me è solo una giusticazione e semplice contabilità... poi mi sbaglio chi lo può sapere
Ritratto di marcoveneto
6 giugno 2016 - 15:03
che bella la EB110 ne ho un modellino a casa dello stesso colore della prima foto...e ho avuto la fortuna di farci un giro da passeggero dato che un conoscente ce l'ha, sempre grigia... anche blu è molto bella.. gialla invece, per quanto io adori il giallo, non mi piace la rende molto più vecchia...Per fortuna VW l'ha salvata, sennò credo avrebbe fatto la fine della DE TOMASO
Ritratto di abraxasso
6 giugno 2016 - 18:51
A me è sempre sembrato troppo stridente quel grande stanzone pieno di tecnigrafi (al tempo dei computer e dei plotter!) e vuoto di disegnatori che vedevo passando in autostrada, in una azienda che voleva essere all'avanguardia dello stile e della tecnica. Come mi è sempre sembrata strana la sproporzionata e frenetica commercializzazione di prodotti richiamanti il marchio Bugatti: calze, ciondoli, cravatte, abbigliamento e pelletteria in genere. Sembrava quasi che l'auto mitica fosse solo un pretesto per vendere tutt'altro, ma a caro prezzo, giustificato proprio dal mito. Sembrava quasi che gli affari non si dovessero fare con le auto, ma con il merchandising! Prosit.
Ritratto di orsogol
6 giugno 2016 - 18:55
1
Il ripescaggio e rilancio di un antico marchio prestigioso è un'operazione che riesce solo se i nuovi modelli si ispirano fortemente a quelli del passato, riuscendo a far rivivere un mito. Se Artioli voleva fare quello, mi dispiace che sia fallito, anche se un imprenditore accorto i sabotaggi interni li smaschera. Per il resto devo dire che questo genere di macchine, così lontane dalle possibilità dei comuni mortali, non mi scaldano per niente per cui, viva le Bugatti degli anni 20-30, quelle che abbiamo potuto ammirare alla 1000Miglia e chissene... di questi super bolidi per sceicchi annoiati.
Ritratto di probus78
6 giugno 2016 - 20:27
Appena uscì avevo all incirca 13-14 anni e, salvo l'estetica, non ero in grado di capire ed apprezzare le innovazioni ed eccellenze tecniche dell'auto. Devo dire che la linea non era affatto male, del resto parliamo del genio Gandini che ha disegnato il meglio della storia delle auto, dallaCountach alla Stratos, Miura, Montreal, Espada e tante altre. Sulla tecnica dell auto, vista adesso, sembra un progetto avanti 10-15 anni rispetto ai tempi, forse ancora di piu. Complimenti a chi ha dato vita al capolavoro Eb110.
Ritratto di batman_vr
6 giugno 2016 - 22:10
togliete sto refresh del ca--o ogni 2 minuti (per far due visualizzazioni in più)! guardare un video in questo modo è da sclerare.
Ritratto di caronte
25 settembre 2016 - 17:18
Se fosse vero era già stato designato qualcun altro per la guida dell'azienda.
Ritratto di LucaSkyline
3 ottobre 2016 - 02:18
Se posso esprimere la mia opinione sono d accordo con il sig Artioli riguardo al boicottaggio e sabotaggio della Bugatti...Tornando indietro nel tempo,questa compagnia e stata la prima ad inserire 4 ruote motrici in una supercar,farla arrivare da 0-100 in 3.3 secondi(x quanto riguarda la versione SS) piu tante nuove migliorie avanti anni luce rispetto ai propri concorrenti dell epoca...Quando uno come Michael Schumacher si interessa ad una vettura di un piccolo brand(paragonato a Lamborghini,Ferrari,Maserati ecc)come la Bugatti,e chiaro che i propri concorrenti hanno iniziato a storcere un po il naso...Sopratutto perche in azienda c erano spesso presenze come rappresentanti di Ferrari,Mercedes,Lamborghini,Maserati che chiedevano di fare un giro dello stabilimento. Il paragone con la Pagani poi non sussiste proprio! Dato che quest ultima e una fabbrica molto piu piccola e sopratutto vanta pochi esemplari venduti in un anno.La Bugatti invece era una vera e propria fabbrica! Concludo dicendo che la concorrenza a volte puo essere spietata e appena i colleghi emiliani hanno iniziato a prevedere un probabile calo nelle vendite,sono corsi ai ripari minacciando gli stessi fornitori che davano i pezzi allo stabilimento di campogalliano,mandando cosi in rovina la fabbrica blu,la quale ha dovuto chiudere i battenti dopo pochi anni...Se Artioli l avesse aperta in Francia,le cose sarebbero andate diversamente. Ci rimane solo il bellissimo ricordo di una macchina che ha fatto la storia,sorpassando elegantemente le proprie rivali in poco tempo,anche se la sua avventura e finita presto,troppo presto...
Ritratto di marcoluga
3 ottobre 2016 - 11:24
2
Le pressioni sui fornitori da parte di grandi clienti sono sempre esistite, il settore auto evidentemente non ne è immune. Ne conosco almeno un paio di situazioni molto simili: Minaccia dei distributori di vini di non più fornire i vini più richiesti, sui ristoratori che avevano osato abbassare i prezzi ai clienti finali. Minaccia dei produttori di cartotecnica di non più fornire i prodotti più richiesti, per impedire che le cartolerie mettessero in assortimento prodotti concorrenziali. Un grosso gruppo automobilistico nazionale del quale non faccio nomi, faceva quasi fallire i propri fornitori per poi offrirgi la salvezza sotto forma di acquisizione per 3 ed una cicca. Tutti fenomeni dovuti alla distorsione di mercato che deriva dall'acquisizione di troppo potere da parte di questi immensi gruppi che oramai detengono un potere quasi incontrollabile. E la creazione di gruppi sempre più immensi non sta diminuendo, sta aumentando venendo spacciata per vantaggiosa per i consumatori. In definitiva, a me di un produttore di veicoli assurdamente costosi e potenti, frega molto poco, ma il fenomeno in sè dovrebbe essere sanzionato molto pesantemente.
Ritratto di marcoluga
3 ottobre 2016 - 11:25
2
Le pressioni sui fornitori da parte di grandi clienti sono sempre esistite, il settore auto evidentemente non ne è immune. Ne conosco almeno un paio di situazioni molto simili: Minaccia dei distributori di vini di non più fornire i vini più richiesti, sui ristoratori che avevano osato abbassare i prezzi ai clienti finali. Minaccia dei produttori di cartotecnica di non più fornire i prodotti più richiesti, per impedire che le cartolerie mettessero in assortimento prodotti concorrenziali. Un grosso gruppo automobilistico nazionale del quale non faccio nomi, faceva quasi fallire i propri fornitori per poi offrirgi la salvezza sotto forma di acquisizione per 3 ed una cicca. Tutti fenomeni dovuti alla distorsione di mercato che deriva dall'acquisizione di troppo potere da parte di questi immensi gruppi che oramai detengono un potere quasi incontrollabile. E la creazione di gruppi sempre più immensi non sta diminuendo, sta aumentando venendo spacciata per vantaggiosa per i consumatori. In definitiva, a me di un produttore di veicoli assurdamente costosi e potenti, frega molto poco, ma il fenomeno in sè dovrebbe essere sanzionato molto pesantemente.
Ritratto di Lorenz99
14 ottobre 2016 - 01:43
LA VERITÀ LA SAPRANNO IN POCHI . MA LIQUIDARE ARTIOLI COME UNO SPROVVEDUTO...È DA BAR SPORT. ERA UN VERO APPASSIONATO DI MOTORI, TANTO DA RILEVARE ANCHE LOTUS. UNO CHE INVESTE CENTINAIA DI MILIARDI IN UN SETTORE TANTO COMPLESSO,ANZICHÈ DEDICARSI ALLA CLASSICA SPECULAZIONE EDILIZIA... NE HA DI CORAGGIO ED ANCOR PIÙ AMBIZIONE. NON AVRÀ SCALATO LA CLASSIFICA DI FORBES MA HA GUADAGNATO DI SICURO L'AMMIRAZIONE DEI VERI INTENDITORI ED APPASIONATI DI AUTO, CREANDO UN MODELLO INNOVATIVO COME FU LA F1 E LA MIURA . ALCUNI SUOI ERRORI FURONO DOVUTI ALLA TROPPA AMBIZIONE , UNITA ALL INESPERIENZA IN ALCUNI ASPETTI, COME PROPRIO LA GESTIONE CRUCIALE DEI FORNITORI, ESSENDO LUI NATO COME IMPRENDITORE DEL TESSILE.
Ritratto di Lorenz99
14 ottobre 2016 - 01:59
È INUTILE CONFRONTARLO A PAGANI, È COME PARAGONARE IL SARTO PIÙ BRAVO DEL MONDO CON ARMANI. PAGANI È COME KOENIGSSEG OVVERO AZIENDE DA 1 O 2 VEICOLI AL MESE, CIOÈ PARLIAMO IN PRATICA DI PEZZI UNICI, CURATI IN OGNI MILLIMETRO. BUGATTI PUNTAVA A SFIDARE , MINACCIANDOLI SERIAMENTE I PIÙ POTENTI PRODUTTORI COME PORSCHE FERRARI E LAMBO. POI OBIETTIVAMENTE AVEVA MORTIFICATO LA CONCORRENZA A LIVELLO DI PRODOTTO E TECNOLOGIA. GLI MANCAVA ANCORA LA RETE COMMERCIALE ED IL MARKETING DEGLI ALTRI, COSA CHE RICHIEDE DECENNI E MOLTI SOLDI. PERCIÒ È CREDIBILE CHE ABBIANO DECISO DI VENDICARSI CON METODI " ANTISPORTIVI". IO LO VEDO PIÙ SIMILE IN CERTI ASPETTI ALLA TESLA, OVVERO UNA FORZA DIROMPENTE CHE CON LE SUE INNOVAZIONI COSTRINGE LA CONCORRENZA A INSEGUIRLO, E ABBANDONARE LE POSIZIONI DI COMODO. PER QUANTO NON AMI LE ELETTRICHE RICONOSCO CHE TESLA HA SAPUTO CREARE PRODOTTI CON AUTONOMIE E PRESTAZIONI, CHE GLI ALTRI PIGRAMENTE, PER ANNI HANNO DEFINITO IRRAGIUNGIBILI, PER MERO DISINTERESSE. SENZA VERA E SANA CONCORRENZA NON PUO ESSERCI UN CONSISTENTE PROGRESSO IN NESSUN CAMPO
Ritratto di luigi_gtv
27 febbraio 2017 - 18:02
ho visto recentemente l'intervista di davide cironi a romano artioli . costui parla del capo progetto ing. stanz... senza mai nominarlo con astio. e' ovvio che ci sono state delle carte bollate fra i due e non si nominano. io lessi anni fa che la fiat per farlo fallire, artioli era importatore per l'italia della suzuki auto, provoco' una svalutazione della lira nell'anno 93, che ci fece uscire dal serpente monetario europeo. egli compro' le auto dalla filiale europea della suzuki pagando un acconto in anticipo con i soldi delle banche un anno prima. al momento di ritirarle ci fu la svalutazione e dovendo per contratto ritirare le auto ordinate ma senza la liquidita' prevista, le banche chiusero i conti. ci fu cosi' il fallimento. prima le banche ti inondavano di soldi per impiccarti con gli interessi, l'inflazione era al 10%, poi ti chiedevano il rientro dal mattino alla sera senza motivo. poi bisogna pensare che faceva paura la eb 110 alla ferrari. in quegli anni in formula 1 questa era allo sbando, senza una direzione era in piena crisi, non usciva un modello nuovo e ci fu addirittura la cassa integrazione a maranello. inoltre erano gli anni in cui romiti stava abbandonando l'auto per gli yogurt, vedi danone,. lamborghini era alla canna del gas e non poteva far paura alla ferrari quindi era lasciata in pace. grazie a quei fenomeni del lingotto oggi torino e' una distesa di capannoni vuoti.
Ritratto di Maqu
10 luglio 2017 - 20:59
Storia difficile da credere quella raccontata da Artioli. La sua Bugatti è fallita e le aziende falliscono per un solo motivo: perché non hanno più soldi. Uno o più creditori non vengono pagati e questi in ultima istanza chiedono di potersi rivalere sul patrimonio del debitore dal momento che questo non paga. Non si fallisce perché i fornitori non ti consegnano il materiale, semmai i fornitori non consegnano piu perché non paghi e fallisci perché ti fanno ingiunzione
Ritratto di marcoluga
11 luglio 2017 - 09:59
2
Già ma oggi va di moda la teoria del complotto.
Ritratto di Maqu
11 luglio 2017 - 16:19
Altra azienda (Lotus), stesso proprietario (Artioli) e stessa storia di mafia e complotti.. https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://m.youtube.com/watch%3Fv%3DFsOUgLGPIhU&ved=0ahUKEwis-MiJsoHVAhWJHsAKHdyjDrsQtwIIHDAA&usg=AFQjCNGmMwYOeGQyzsDKQN2OOpZnnJJZJg Quando sappiamo che ha dovuto vendere per far fronte ad una pesante esposizione debitoria. Ai tempi i giornali pubblicavano la notizia della trattativa tra artioli e la cordata Bonomi/Benetton per cessione di Lotus che avrebbe garantito liquidità per la già difficile posizione finanziaria di Bugatti. Purtroppo l'accordo non ci fu e Lotus fu venduta l'anno dopo a Proton quando Bugatti era ormai già fallita. Si diceva di un debito netto di circa 150 miliardi di lire, dal fallimento i fornitori riuscirono a recuperarne una trentina.. non sono stati solo i dipendenti Bugatti a piangere per la chiusura.. Romano Artioli per me è stato un grande, un visionario tipo Claudio Castiglioni. Con il loro entusiasmo e le loro idee hanno fatto cose grandiose, si sono fatti amare e seguire da tante persone, peccato solo che non fossero bravi a fare i conti.
Ritratto di Maqu
11 luglio 2017 - 16:20
https://m.youtube.com/watch?v=FsOUgLGPIhU Scusa il link corretto è questo
Ritratto di marcoluga
11 luglio 2017 - 16:27
2
Parallelo corretto quello con Castiglioni. In effetti sono industriali dalla grande inventiva ma veramente incapaci a far quadrare i conti. Il problema è che poi a soffrirne sono i fornitori che non vengono pagati, e se non abbastanza attenti possono anche rischiare di fallire a loro volta.
Ritratto di Maqu
11 luglio 2017 - 16:34
Acusa non so se è comparso il link, comunque basta andare su YouTube e cercare l'intervista di Artioli sulla lotus elise. Se poi si cerca, sempre su YouTube, anche quella sull'auto elettrica volpe rilasciata a sky sport 24, anche li Artioli tira fuori un complotto per penalizzare la sua auto elettrica..