PROFONDA INSTABILITÀ - In Russia da qualche mese i listini delle case automobilistiche sono molto instabili: il progressivo deprezzamento del rublo ha costretto a un continuo aggiornamento al rialzo. Ora la situazione è divenuta tale che alcune case hanno deciso di sospendere le vendite ai propri concessionari russi; si tratta di Audi, General Motors, Volvo e Jaguar-Land Rover. Altri costruttori continuano le consegne ma monitorando la situazione giorno per giorno.
NOVEMBRE DISCRETO - Il quadro è molto complesso e non mancano aspetti che appaiono contraddittori. Per esempio, a novembre il mercato ha registrato un calo molto modesto (l’1,1% meno del novembre 2013) con 229.439 veicoli venduti, veicoli commerciali compresi; ciò mentre il bilancio degli undici mesi dell’anno riporta una diminuzione dell’11,6%, con 2.220.751 unità.
LE PIÙ VENDUTE - La classifica delle marche più vendute vede leader la russa AvtoVAZ, con 30.402 unità ma in calo del 17% rispetto all’anno scorso. In seconda posizione c’è la Kia con 20.678 veicoli venduti, in crescita del 17%; segue la Renault con 19.170 unità e un aumento dell’8%. Il bilancio complessivo delle importazioni a fine settembre registrava un calo del 20,3%, con 595.700 auto. Questo mentre la produzione interna segna il passo: a novembre è stata il 27,1% in meno rispetto all’anno scorso, con il bilancio degli undici mesi dell’anno a quota -10%.
AUTO BENE RIFUGIO - Come sia possibile che, mentre la crisi economico-finanziaria diventa sempre più drammatica, il mercato dell’auto veda resistere le vendite si spiega con il fatto che l’automobile è divenuta un bene rifugio per salvaguardare i propri risparmi.
LE PERDITE DEL RUBLO - Da giugno a novembre il rublo si è infatti svalutato di oltre il 40%, e le contromisure prese dal governo paiono impotenti contro la tendenza negativa. Per i russi che hanno qualche risparmio acquistare un’auto diventa un modo per non vedere sfumare ciò che hanno. Questo anche se le prospettive sono tali che è difficile immaginare un ritorno alla normalità in tempi brevi. Il governo ha previsto una recessione dello 0,8% per l’anno prossimo, ma le previsioni di alcuni analisti parlano di una tendenza recessiva nell’ordine del 4-5% per il 2015!
CAUSE DIVERSE - L’origine della drammatica situazione è da far risalire a diversi elementi che si sono sovrapposti. Ci sono le conseguenze di gravi contrasti internazionali, emersi tragicamente con le vicende in Crimea e Ucraina e più in generale in quella della creazione di strutture di difesa da parte della Nato non lontano dai confini con la Russia. Ma sotto il profilo economico pesa ancora di più il forte deprezzamento del petrolio.
SANZIONI E PETROLIO - La vicenda ucraina ha portato alle sanzioni da parte di Usa ed Unione europea, con successiva introduzione da parte russa di divieti di importazione per numerosi prodotti, principalmente del settore agroalimentare. Il calo del prezzo del petrolio ha drasticamente ridotto le entrate per lo stato russo, che dall’oro nero trae appunto la maggior parte delle sue risorse (in un contesto in cui oltre la metà della popolazione dipende economicamente dalle casse statali). Oggi il rublo ha recuperato qualcosa in seguito alle ultime misure decise dal governo di Mosca: da 84,58 rubli che valeva un euro ieri, oggi si è scesi a 76,1. Ma occorrerà vedere che cosa succederà nei prossimi giorni, dopo la reazione immediata ai provvedimenti. Intanto tutto è dominato dall’incertezza.
AUTO ESENTE DA EMBARGO - In questo quadro per niente facile il settore dell’automobile vive grandi difficoltà. Dall’agosto scorso diverse volte è stata evocata la possibilità che il divieto di importazione in Russia sia esteso anche alle automobili, ma per il momento ciò non è avvenuto. Ma come si è visto il problema si potrebbe ironicamente dire che è superato, nel senso che sono la case costruttrici che devono tirare il freno, per non rimetterci dei soldi.
L’AUTO SI PAGA SUBITO - In pratica ogni giorno c’è qualche notizia proveniente dal teatro russo. Come la decisione dell’Audi - oltre a quella di sospendere le vendite - di fermare la produzione nello stabilimento di Kaluga. Lo stop è motivato con il periodo delle feste di fine anno, ma nel contesto attuale viene ad assumere altri significati. Altra notizia che dà l’idea delle difficoltà di operare (e di comprendere e prevedere…) è quella resa nota da operatori della BMW: a chi compra un’auto è chiesto il pagamento immediato, cash. Proprio per limitare al massimo possibile le perdite dovute al deprezzamento del rublo.