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Seat, Lamborghini e Skoda producono materiale per l'emergenza

Pubblicato 03 aprile 2020

Le case auto del Gruppo Volkswagen sfruttano le loro risorse per realizzare ventilatori polmonari, mascherine o visiere.

Seat, Lamborghini e Skoda producono materiale per l'emergenza

PARTI NOTE - In attesa di far ripartire la produzione di automobili, la fabbrica della Seat a Martorell (Barcellona) è stata parzialmente riconvertita per costruire materiale medico con cui far fronte all’emergenza coronavirus: l’obiettivo, in particolare, era quello di creare internamente ventilatori automatici per la respirazione polmonare. Per farlo, la Seat ha creato una squadra di ingegneri. Questi hanno avuto libero accesso non soltanto ai macchinari per la stampa 3D, ma anche all’enorme magazzino di parti auto, da dove sono stati presi alberi del motore e modificati tergicristallo del parabrezza. 

A TEMPO RECORD - La Seat, utilizzando queste e altre parti, ha costruito 13 prototipi di ventilatori automatici. La scelta finale è caduta su quello chiamato Protofy.XYZ, attualmente in fase di test da parte delle autorità sanitarie, che sarà costruito nella linea di produzione in cui si fabbricano telaietti per auto. Questa è stata adattata in circa 1 settimana, un piccolo record considerata la complessità: il ventilatore è composto da più di 80 fra parti elettroniche e meccaniche. 

DALLE SELLERIE ALLE MASCHERINE - Insieme alla Seat, altri marchi del Gruppo Volkswagen hanno deciso di mettersi a disposizione per costruire materiale medico utile per l’emergenza sanitaria. La Lamborghini ha deciso di riconvertire alcuni reparti del suo stabilimento a Sant’Agata Bolognese, dove gli addetti alle sellerie realizzeranno 1.000 mascherine chirurgiche al giorno; il reparto per la produzione di materiali compositi, inoltre, si è “prestato” per la realizzazione di 200 visiere protettive in policarbonato al giorno. Mascherine e visiere saranno messe a disposizione del Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna.

STAMPA 3D - Anche la Skoda ha sfruttato la tecnologia della stampa 3D per realizzare le mascherine riutilizzabili del tipo FFP3, nell’ambito di un progetto con il dipartimento di informatica, robotica e cibernetica dell’Università Tecnica di Praga. Queste mascherine, in accordo con il Ministero della Salute, saranno distribuite a dottori, infermieri e ospedali cechi.



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Ritratto di cat72
5 aprile 2020 - 16:57
Dite alla Lamborghini che il loro marchio sulle mascherine è inutile e da solo fastidio a chi le indossa.
Ritratto di supermax63
6 aprile 2020 - 05:15
A caval donato...non si guarda il marchio
Ritratto di mvtiguan
6 aprile 2020 - 12:11
Visto che sono donate ad un ospedale, al limite se ci fosse il marchio e non credo, lo dirà qualcuno dello stesso ospedale che "danno" fastidio, premesso che non ne vedo il motivo.
Ritratto di cat72
6 aprile 2020 - 13:02
Prima di commentare ti chiedo solo se le hai viste.
Ritratto di mvtiguan
6 aprile 2020 - 14:00
Come lei nell'articolo, c'e' nella etichetta, , se desse fastidio, al limite lo diranno gli operatori del Sant'Orsola, medesima etichetta c'e' anche in altre mascherine chirurgiche distribuite ai medici di famiglia a Bologna, anche perchè viene riportata la composizione del materiale, altrimenti andrebbe stampigliato sull'esterno.
Ritratto di mvtiguan
6 aprile 2020 - 21:06
Si verificato, le etichette sono montate all'esterno.