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Sei paesi sotto accusa dall’UE per il Dieselgate

08 dicembre 2016

Avviata la procedura d’infrazione per non aver usato tutti i mezzi per evitare l’entrata in commercio di veicoli VW non regolari.

Sei paesi sotto accusa dall’UE per il Dieselgate

PROCEDURA APERTA - Magari un po’ lentamente, ma alla fine anche la macchina sanzionatoria dell’Unione europea è intervenuta nella vicenda Dieselgate: la Commissione europea ha infatti avviato una procedura di infrazione contro la Germania e altri sei paesi per il loro comportamento nei confronti delle auto diesel prodotte dal gruppo Volkswagen. Come previsto dalla prassi comunitaria, la procedura è stata aperta con l’invio delle relative lettere ai governi di sette paesi al centro della vicenda. 

SITUAZIONI DIVERSE - In ballo c’è l’omologazione concessa nonostante le caratteristiche dei veicoli, ma non solo. I paesi posti sotto inchiesta dall’Unione europea sono Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Spagna, Grecia, Lituania e Repubblica Ceca. Le posizioni sono però diverse. La Germania, la Gran Bretagna, la Spagna e il Lussemburgo sono chiamati a fornire spiegazioni sul fatto che hanno concesso omologazioni per veicoli del gruppo Volkswagen nonostante questi fossero equipaggiati con dispositivi che consentono di cambiare le carte in tavola per quel che concerne le emissioni di NOx. 

RIFIUTO DI COLLABORARE - Per la Germania e la Gran Bretagna c’è anche l’accusa di aver negato alle autorità di Bruxelles i risultati delle rispettive indagini nazionali sul tema delle emissioni di NOx, con relativi dati irregolari per i veicoli della Volkswagen e di altre case costruttrici. Questo nonostante l’esplicita richiesta degli uffici comunitari. Infine la Grecia, la Lituania e la Repubblica Ceca sono invece indagate con l’accusa di non aver mai fatto nulla di quanto in loro potere, con sanzioni e normative specifiche, per impedire che le case violassero la normativa vigente.

DUE MESI PER RISPONDERE - Ora i sette paesi destinatari delle lettere di apertura del procedimento di infrazione, avranno due mesi per rispondere, spiegando il loro comportamento o confutando le tesi accusatorie sostenute dalla Commissione europea. Se non risponderanno o le loro controdeduzioni non saranno ritenute soddisfacenti, la Commissione europea porterà le sette cause dinnanzi alla Corte europea del Lussemburgo la quale potrà comminare sanzioni finanziarie ai paesi imputati.

CHI DEVE CONTROLLARE? - La vicenda pone con forza il tema di fondo di tutta la vicenda Dieselgate in Europa, e cioè chi è responsabile della materia: l’Unione europea o i paesi membri. In ciò è stata esplicita la commissaria europea all’Industria Elzbieta Bienkowska: “Il rispetto della legge è anzitutto un dovere delle case automobilistiche. Ma le autorità nazionali devono assicurarsi che queste ultime ottemperino alle leggi vigenti”.



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Ritratto di domi2204
8 dicembre 2016 - 15:31
Strano, in europa si alza la voce contro chi doveva controllare (giustamente) ma si tace servilmente contro chi ha truffato.
Ritratto di Luzo
8 dicembre 2016 - 17:34
Ma non direi proprio che abbiano taciuto anzi: il problema è di giurisdizione : la UE nulla può direttamente e può solo spingere i singoli stati all'applicazione delle varie direttive . Infatti da tempo la commissaria va chiedendo sanzioni contro i truffatori ( con lo scandalo che si allarga e dopo la gallina dalle uova d'oro adesso tocca quella dalle uova di platino) e risarcimenti agli acquirenti. Di preciso gimario cosa avevi scritto tempo fa?
Ritratto di Luzo
8 dicembre 2016 - 21:33
"Questo la dice lunga su molte cose. Vedremo come andrà a finire e come scrissi tempo fa e per il quale ricevetti un sacco d'insulti gratuiti dai super espertoni di automobiline (forse, mah, chissà!!) in questo forum: ne vedremo delle belle. Questa è una e ancora non è finita." che cosa hai scritto? hai fatto riferimento a qualcosa che hai scritto tempo fa : cosa?
Ritratto di Asburgico
9 dicembre 2016 - 09:23
Sempre arrogante mariolino confido in un altro ban
Ritratto di Asburgico
10 dicembre 2016 - 10:28
Mai stato bannato a differenza tua :-)
Ritratto di Asburgico
10 dicembre 2016 - 21:45
Sempre più patetico :)
Ritratto di Asburgico
11 dicembre 2016 - 22:00
Mai quanto te :)
Ritratto di nicktwo
8 dicembre 2016 - 16:03
ma perche' non vengono a produrre qui... personale qualificato con esperienza industriale nel settore secolare... stipendi richiesti che poi per niente alti... un sistema paese organizzato da sempre nella produzione e messa a norma (non solo iso 9001) delle auto... a volte i costruttori veramente non li capisco... saluti
Ritratto di Pagani_Z
8 dicembre 2016 - 16:46
1
La stessa ragione per la quale le stesse ditte italiane (di automobili e non) appena ne hanno l'opportunità scappano all'estero.
Ritratto di nicktwo
8 dicembre 2016 - 17:44
ma poi va a finire abbastanza che tornano... metti per esempio che la stessa renegade che non e' certo per il solo mercato nostrano ma piuttosto un bestseller mondiale e soprattutto u.s.a eppure la costruiamo qui, con buona pace di trumph... saluti
Ritratto di Pagani_Z
8 dicembre 2016 - 16:53
1
Bene, è giusto che vengano puniti. Però sarebbe ora di fare un giro di vite completo. Perchè non introdurre una legge per cambiare il metodo di omologazione di tutti i parametri? Quando compro un auto che ha 200 cv ma poi in realtà ne eroga 180 cv non è truffa? E quando compro un auto da 200 km/h ma poi ne fa al massimo 192 km/h non è forse truffa? Quando compro un auto che nel misto fa 21 km con un litro ma poi ne fa 13 km non è forse truffa? Quando compro un auto che fa lo 0-100 in 9 secondi ma poi ne impiega 9,7 non è forse truffa? Alla fine per il consumatore i gas di scarico sono il parametro meno importante (se non per un senso di dovere di rispettare l'ambiente, che gli italiani non hanno però visto che comprano tutti dei diesel), tutti gli altri parametri sono più importanti, velocità massima, consumi, accelerazione, potenza reale e di modelli che prendono in giro i consumatori ne è pieno, giusto per citare un esempio (https://www.alvolante.it/prova/alfa-romeo-giulietta-20-jtdm)
Ritratto di Luzo
8 dicembre 2016 - 17:44
I dati dichiarati sono quasi impossibili da replicare per ovvii motivi ai quali vanno aggiunte le normali tolleranze di produzione.
Ritratto di Luzo
8 dicembre 2016 - 21:39
ciccio se tu dichiari una data prestazione ( non i consumi che sono sottoposti ad una routine, sbagliata quanto vuoi, ma standard) mi parescontato che sia la migliore che tu sia riuscito ad ottenere nei tuoi test. Solo che la cosa non è assolutamente normata quaindi non sappiamo dove come e in che condizioni le hanno fatte. A questo aggiungici anche le tolleranze di produzione: chiunque sa che non c'è la possibilità che tutti gli esemplari escano assolutamente al 100% perché, appunto, ci sono le tolleranze di produzione (essendo le autovetture strutture complesse, non un singolo pezzo fresato a cnc a tolleranza micrometrica, dove pure troviamo differenze). ps nei limiti ci si rientra sempre, basta rinunciare a qualcos'altro
Ritratto di Luzo
9 dicembre 2016 - 11:41
ma tu il post di pagani l'hai letto? no perché lui parlava di estendere 'la truffa' a chi non rispetta i dati dichiarati sulle prestazioni, NON solo quelli di emissioni . Per quanto riguarda le emissioni le norme per l'omologa su strada le hanno già scritte e piano piano entreranno in vigore a partire fra 20gg..
Ritratto di Luzo
9 dicembre 2016 - 12:14
infatti io ho risposto a pagani e anche a te che parli di norme non solo per le emissioni, affermando, senza tema di smentita che normarle sarebbe pressocchè impossibile anche per via delle tolleranze di produzione. A titolo esemplificativo, ti riporterei il caso di un ( non solo uno) long test su un motore che a 30000km sta erogando 4 cavalli ( il 5%) in più di quando ne aveva 1500, figurati se andiamo a prendere un lotto di 100mila che differenze troveremmo : e infatti la prima operazione che un qualunque preparatore o una squadra corse fa è quella di smontare il motore e rifare tutti gli accoppiamenti per limitare le perdite dovuta alle larghe tolleranze di produzione.
Ritratto di Davelosthighway
8 dicembre 2016 - 18:29
Quello che mi chiedo nel leggere l' ennesimo articolo sul caso emissioni volkswagen e su come viene affrontato dalla unione europea é ma come ca--o si fa ad aver fiducia in un sistema del genere fagocitato dalla propria burocrazia - lentezza - mancanza di senso pratico delle cose. Eppure vedo che la bce quando si tratta di fare i conti e le multe alle banche in giro per l Europa non ci pensa di certo 2 volte. Qui il sistema va rivisto in toto, altro che pensare a come dichiarare consumi e velocità delle auto. Questi sono tecnicismi che lasciano ai consumatori per parlare di qualcosa e sviare il discorso pricincipale, ovvero che é l'Europa ad avere un grosso problema strutturale nel mettere d accordo leggi degli Stati . Qui si legge tutta l incapacità dell Europa di far quadrato sulle leggi , giuste sbagliate che siano. A più di 1 anno dal caso ancora si fa gioca a nascondino . Mi sembrano scene alla stanlio e olio ... 2 polizziotti che si litigano il ladro e intanto il ladro che fa? Scappa no? . Che tristezza
Ritratto di Luzo
8 dicembre 2016 - 21:41
nascondino...in realtà l'italia ha sanzionato vag per la truffa delle omlogazioni - 5 milioni dall'autority- altri no ( pur DOVENDOLO fare, per normativa europea) e per questo hanno aperto la procedura.
Ritratto di lucios
9 dicembre 2016 - 08:42
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E poi, dicono che non viviamo in GERMANOLANDIA!
Ritratto di Davelosthighway
9 dicembre 2016 - 14:21
La risposta é no! Tanto per far più casino... caso bombole metano ne é un esempio. Prendi una vw e per la Germania l Omologazione bombole senza revisione ha validità 10 anni. In Italia 4 anni. Da qui che cavolo di legge europea é valida?!
Ritratto di Davelosthighway
9 dicembre 2016 - 22:56
Ma di fatto se prendi per esempio un qualsiasi prodotto marcato CE made in un qualsiasi paese europeo lo sdogani importi esporti nel l'Unione europea senza controlli ispezioni etc etc. Qualora venisse riscontrata una non conformità la multa é a carico solo del costruttore del prodotto ma mica subisce una multa pure lo stato che lo ha importato ! Questa mi suona come novità . Evidentemente l automotive fa storia a sé e non é propriamente logico ragionare come fosse un elettrodomestico qualsiasi .
Ritratto di Davelosthighway
10 dicembre 2016 - 23:06
Si ma lasciamo stare gli intermediari e andiamo al sodo della questione! Ovvero che l ultimo anello della catena é la figura , in genere un ad , che firma la dichiarazione di conformità ! É lui l ultimo soggetto , ovvero il primo rappresentante legale responsabile di tutto. É sempre stato così ! Esempio: vado alla coop e compro un aspirapolvere. Scopro che presenta un rischio elettrico e una grave non conformità . Lo denuncio e tramite avvocato dimostro la non conformità. Coop chiama in causa di sicuro al 100% il costruttore se si tratta di risarcire il cliente. Altro esempio un po' diverso realmente successo. Un vorwerk bimbi vuoi per impianto elettrico difettoso causa incendio domestico. Danno 12 mila euro . Esposta Denuncia con risarcimento da parte di vorwerk di 11 mila . Danno di immsgine, vera responsabilità o no alla fine , si risale sempre al costruttore e sarà sempre lui a rispondere, anche in caso di enti notificati di mezzo. Quindi meglio che i costruttori si assicurino bene di lavorare...bene e come si deve .
Ritratto di manuel1975
10 dicembre 2016 - 15:03
Le Vw assieme alla Bmw hanno diesel che consumano meno della concorrenza
Ritratto di remo la barca
11 dicembre 2016 - 20:26
Però le BMW rispettano le nome di omologazione sul serio e senza aiutini di Stato.