INIZIA LA RIVOLUZIONE - Al termine della conferenza di oggi al Lingotto (in foto) Marchionne ha giocato l'asso, illustrando cosa vedremo da qui a quattro anni. Si parla di 34 modelli completamente nuovi, 13 dei quali prodotti nei paesi del NAFTA (il mercato comune Usa, Canada e Messico), e 17 modelli rivisti più o meno profondamente. Tutto questo seguendo sei direttrici fondamentali: andiamo a vederle una ad una.
DA 1 A 3 - La prima è una condizione necessaria, che il mercato europeo ritorni, come si prevede, entro il 2014 ai livelli del 2007, cioè a circa 16 milioni di veicoli. La seconda è una ottimale distribuzione della produzione tra il gruppo Fiat e la Chrysler, utilizzando meglio la capacità produttiva dei vari impianti soprattutto quelli europei. Terzo, integrare completamente completamente le gamme prodotti dei due gruppi Fiat e Chrysler, posizionando la Jeep come una marchio mondiale, la Dodge solo come una marca presente sul mercato americano (con alcuni prodotti “prestati” di tanto in tanto al marchio Fiat), “fondere” completamente la Lancia e la Chrysler.
DA 4 A 6 - Quarto pilastro del piano 2010-2014 è fare dell'Alfa Romeo un vero marchio “premium” (cioè di lusso) con una forte crescita in Europa e il debutto sul mercato americano sfruttando “l'aiuto” della Maserati che è già presente oltre oceano. Quinto, crescere fortemente in America Latina, arrivando a vendere in Brasile a circa 4,3 milioni di veicoli (+43% sul 2009) e 2,8 nel resto del sud America. Sesto punto, suddividere i costi di sviluppo tra la Fiat e la Chrysler, costruendo la maggior parte dei veicoli basata sulla piattaforma Compact (quella della Giulietta per intenderci) nei paesi del NAFTA.
Andiamo a vedere nel dettaglio quali sono i piani per:
Fiat
Alfa
Lancia/Chrysler