PRIMA LE AUTO POI IL RESTO - Tra i colpi di scena della presentazione del piano 2010-2014 della Fiat, c'è sicuramente lo scorporo dal resto del gruppo delle attività legate al mondo dell'auto. Lo “spin-off”, come lo chiamano gli esperti di finanza, dovrebbe avvenire nel giro di sei mesi e concludersi già prima della fine del 2010. Secondo quanto spiega Sergio Marchionne, con questa decisione prende il via una nuova fase per il Lingotto che darà vita a due aziende dotate di “massima autonomia per svilupparsi”.
DUE AZIENDE SEPARATE - Il mondo a quattro ruote della Fiat manterrà il nome proprio Fiat Spa, ma avrà un titolo a sé stante quotato a Piazza Affari. All'interno di questa azienda rimarranno i marchi storici del gruppo (Fiat, Lancia, Alfa Romeo) e una parte della Fiat Powertrain (produzione motori, ricerca e sviluppo). Secondo Marchionne, “non c'è più ragione di tenere insieme settori che hanno logiche industriali diverse”. Con queste parole, il manager ha spiegato le motivazioni che hanno spinto a separare la Fiat Auto da Iveco, Case New Holland e una parte della Fiat Powertrain, le tre aziende che insieme daranno vita a Fiat Industrial, l'altra società che nascerà di questo scorporo. Anche per questa “realtà” è previsto uno specifico titolo in Borsa. Lo "spin-off" inizierà a maggio per concludersi a luglio. Dopo di che i cda approveranno l'operazione e tutto si concluderà tra ottobre e novembre.
L'ITALIA RESTA FONDAMENTALE - Marchionne ha anche sottolineato l'intenzione di mantenere il quartier generale del gruppo nel nostro Paese. Per questo ha dato vita al progetto Fabbrica Italia, che porterà a raddoppiare la produzione di auto in Italia, dalle 650.000 unità del 2009 a 1,4 milioni nel 2014. In questo progetto il gruppo investirà 26 miliardi di euro più altri quattro in ricerca e sviluppo, per un totale di 30 miliardi di euro entro il 2014.