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Audi va bene, anche e soprattutto in Italia: parola del suo presidente, Rupert Stadler (
nella foto), al termine della conferenza di presentazione del bilancio. “Nel 2015 abbiamo registrato il settimo anno consecutivo di crescita e l’Italia è il primo mercato per la A3 G-Tron". Abbiamo approfittato dell’incontro per rivolgergli qualche domanda.
Al Salone di Ginevra, nelle giornate stampa avete mostrato la nuova piccola suv Q2 ma non la SQ7, che avete presentato qui. Perché?
Abbiamo deciso intenzionalmente portare a Ginevra solo la Q2. Il diesel montato siulla SQ7 è una conferma della leadership tecnologica dell’Audi, ed è naturale che continueremo a credere nel diesel: ottima coppia, bassi consumi, grande efficienza.
Il mercato delle suv è in espansione a livello mondiale…
La nostra strategia è iniziata molti anni fa come un’azione dall’alto verso il basso: Q7, Q5, Q3, e adesso Q2. Un’auto con cui vogliamo conquistare clienti giovani, che vivono nelle grandi città. Questo modello ci aiuterà a crescere. Poi, con la Q8 porteremo al top un ulteriore prodotto di prestigio e sportività.
Quale significato ha il passaggio di Stephan Winkelmann, già capo della Lamborghini, al dipartimento quattro dell’Audi?
Alla Lamborghini Winkelmann ha fatto un lavoro eccellente e assieme a me ha fatto progredire il progetto Urus. Oggi la divisione quattro dell’Audi fattura 1 miliardo di euro, ma ha chiare possibilità di crescita.
La nuova Q5 sarà prodotta in Messico anche per l’Europa. E riguardo i veicoli di produzione cinese?
Il progetto Messico è sempre stato impostato come un sito produttivo per i mercati globali, perché il Messico ha accordi di libero scambio con oltre 40 mercati. In Cina, invece, produciamo veicoli per il cliente cinese, per ora non abbiamo intenzione di esportare.
Accordi o alleanze in vista?
Al momento abbiamo colloqui in corso in Asia, Europa, Nordamerica.
Partner italiani?
Lavoriamo strettamente con l’industria fornitrice italiana, lo fanno anche i nostri brand Ducati e Lamborghini. Ma non ci sono altre idee di cooperazione importanti.
Conferma che Audi non cederà asset italiani, neanche Italdesign?
Confermo, non ne abbiamo alcuna intenzione.
È possibile guadagnare con la mobilità elettrica?
L’intera industria avrà interessi proficui con l’elettromobilità. È chiaro che dipende dai volumi, ma già vediamo le possibilità offerte dagli effetti di scala collegati per esempio alla produzione delle batterie. Alla lunga anche l’elettromobilità diventerà proficua.
Quali sono i programmi dell’Audi sull’elettromobilità?
Nel 2018 proporremo veicoli elettrici con autonomia da 500 km, è un bel passo avanti. Si può fare ancora molto, si dovrà scegliere solo se abbassare i costi o aumentare ulteriormente le autonomie.
Il numero uno del gruppo FCA, Sergio Marchionne, ha detto a Ginevra che il gruppo Volkswagen avrebbe il dovere morale di tornare in Formula 1…
Sergio è un genio, lo saluto molto amichevolmente dicendo che abbiamo deciso un chiaro programma di Motorsport con il Mondiale Endurance, il DTM tedesco e i programmi clienti.