SALVATAGGIO ULTIMATO? - Il quotidiano economico francese Les Echos ha pubblicato ieri un articolo in cui riferisce di indiscrezioni raccolte presso fonti vicino al governo francese secondo cui quest’ultimo starebbe valutando l’ipotesi di vendere le azioni del gruppo PSA acquisite nel 2014 per sostenere il costruttore di Peugeot e Citroën nel periodo di gravissime difficoltà che stava attraversando. Lo stato francese detiene da allora il 14% del pacchetto azionario PSA, la stessa quota dei cinesi della Dongfeng, che intervennero nella PSA contemporaneamente al governo di Parigi, togliendo alla famiglia Peugeot il controllo della società.
UN BUON AFFARE PER LO STATO - L’ipotesi è sorta in considerazione del nuovo clima che si respira in PSA (nella foto l'amministratore delegato Tavares), dove tutti gli indici economici sono migliorati sensibilmente. Questo ha tra l’altro portato un sensibile rialzo del valore delle azioni, cresciuto del 58% rispetto a due anni fa, nonostante un recente deprezzamento del 16%. A proposito della famiglia Peugeot, le stesse indiscrezioni riferiscono di una sua disponibilità a aumentare la propria quota nel gruppo, cosa che potrebbe significare un ritorno al controllo della società. La questione comunque è ancora più incerta della stessa cessione dei titoli da parte dello Stato. Va infine detto che per le casse statali l’eventuale operazione significherebbe un congruo guadagno, dato che l’acquisto costò 800 milioni di euro e attualmente il valore del pacchetto azionario in suo possesso è stimato di 1,4 miliardi.