IL PESO DEI CAMBI - Le vicende valutarie incidono parecchio sui bilanci delle aziende che operano a livello internazionale. Ne sa qualcosa la Subaru, che dal Giappone dove ha la sua sede e i suoi impianti, vende auto ovunque, puntando sulla qualità costruttiva e sulle soluzioni tecniche che caratterizzano i suoi modelli: i motori a cilindri contrapposti e la trazione integrale.
VENDITE E FATTURATO IN CRESCITA - I conti dell’ultimo anno fiscale 2016-17, che per le consuetudini economiche giapponesi va dal 1 aprile al 31 marzo dell’anno successivo, hanno visto la Subaru registrare 1.065.000 consegne, pari a un miglioramento dell’11% e record assoluto per la casa (è stata la prima volta che è andata oltre il milione), con un fatturato pari a 29,9 miliardi di dollari, in aumento del 2,9% rispetto all’anno precedente. Da notare anche che per la Subaru, i dodici mesi dell’anno finanziario 2016-17 sono stati il quinto anno consecutivo di crescita. A questi dati positivi fanno però riscontro esiti negativi per i profitti. Quello operativo ha accusato una contrazione del 27%. L’utile netto è stato di 2,54 miliardi di dollari, con un calo del 35%.
AMERICA TRAINANTE - La crescita delle vendite della Subaru ha avuto come teatro soprattutto il Nord America, dove con 721 mila unità consegnate si è registrato un aumento del 14%, e il totale rappresenta il 68% delle vendite Subaru. Il solo mercato statunitense è arrivato a 667.600 unità consegnate contro le 582.700 del 2015-2016. Tendenza negativa invece in Giappone, Cina ed Europa. Nel Vecchio Continente le vendite sono state 46 mila, in calo del 2,6%. Per via delle questioni valutarie legate alla rivalutazione dello yen, questa tendenza positiva delle vendite non ha prodotto un risultato altrettanto positivo sul piano economico. Il profitto operativo per il Nord America è infatti calato dell’8%, a 951 milioni di dollari.
PREVISIONI POSITIVE - Per il nuovo anno, la Subaru prevede un miglioramento delle vendite sino a 1,12 milioni di unità nel mondo, con una crescita del 2,8% per il fatturato, previsto a quota 30, 7 miliardi, con il profitto operativo e l’utile netto sostanzialmente stazionari. Anche in questo caso a essere protagonista dovrebbe essere il mercato nordamericano, dove la casa ha una fabbrica. La Subaru prevede infatti che le vendite in quest’area nell’anno fiscale 2017-2018 salgano del 3,1%, sino a 933 mila unità, con il solo mercato Usa a toccare le 688 mila consegne. Meno positive le previsioni per l’Europa, dove la Subaru prevede di registrare solo 39 mila vendite.