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Taglio alle auto blu: massimo 5 per amministrazione

19 dicembre 2014

L’11 dicembre la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto che fissa le nuove regole per le auto di servizio e rappresentanza.

Taglio alle auto blu: massimo 5 per amministrazione
FISSATI TETTI MASSIMI - C’è voluto un po’ di tempo ma alla fine ci si è arrivati: le auto blu devono essere ridotte per legge. Il decreto emesso il 25 settembre dal presidente del Consiglio dei Ministri e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 dicembre fissa i termini precisi in cui l’operazione deve essere attuata, sia per il numero delle auto che le amministrazioni pubbliche potranno avere sia per i tempi in cui la “sforbiciata” dovrà essere attuata. Le varie amministrazioni centrali dello stato potranno avere un numero di auto di servizio con autista (auto blu) secondo il numero di dipendenti. Le amministrazioni con non più di 50 dipendenti potranno avere una sola auto. Quelle che hanno tra 51 e 200 dipendenti potranno esserci 2 vetture. Se i dipendenti sono tra 201 e 400, le auto blu potranno essere 3. Per la fascia di amministrazioni con un numero di dipendenti tra 401 e 600 si potrà arrivare a 4 auto blu. Infine se il numero dei dipendenti in servizio presso l’amministrazione in questione è superiore a 600, ci potranno essere 5 auto blu. A queste auto può esserne aggiunta un’altra ciascuno al presidente del Consiglio e a ogni ministro, per il tempo in cui sono in carica.
 
GLI ESUBERI - Il decreto del Presidente del Consiglio prevede anche le tempistiche da rispettare da parte delle amministrazioni per liberarsi delle auto blu oggi eccedenti tali quantitativi. Le amministrazioni che hanno sino a 50 auto blu dovranno scendere entro i limiti citati entro l’11 febbraio 2015, cioè 60 giorni dopo la pubblicazione del decreto. Quelle che hanno tra 51 e 100 auto avranno tempo fino al 30 giugno 2015, mentre le amministrazioni che ne hanno oltre 100 dovranno provvedere entro la fine del 2015. Le auto in questione dovranno essere vendute, oppure cedute a titolo gratuito a organizzazioni non lucrative di utilità sociale (le Onlus regolarmente iscritte nel relativo registro). Quanto ricavato dalla vendita e da tutte le spese risparmiate con la soppressione dei costi necessari per l’uso delle auto può essere impiegato per l’acquisto di buoni-taxi ma soltanto per un importo non superiore al 50% del totale del risparmio conseguito.
 
L’UTILIZZO - Dunque un risultato che magari sul debito pubblico non inciderà molto, ma che vuole essere un segnale, un buon segnale. Assieme a quanto previsto dal decreto per il numero delle vetture, il decreto indica anche quali devono essere le modalità di utilizzazione delle (poche) auto superstiti. “L’utilizzo delle autovetture di servizio…” - recita l’articolo 3 del decreto - “è consentito solo per singoli spostamenti per ragioni di servizio, che non comprendono lo spostamento tra abitazione e luogo di lavoro in relazione al normale orario di ufficio”. E sull’argomento ci sono ulteriori precisazioni e puntualizzazioni miranti a escludere usi impropri e a indicare come si dovranno muovere i dipendenti delle amministrazioni.
 
MA CHE TEMPI… - Colto l’aspetto positivo della nuova regolamentazione non si può ignorare la lunghezza del percorso che stato necessario per arrivare a vararla dopo la prima enunciazione. Già potrebbe essere tanto quello trascorso dall’impegno preso dal presidente Matteo Renzi (dall’aprile scorso a settembre per varare un decreto di un paio di pagine, e poi due mesi e mezzo per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale), ma la lungaggine appare incredibile e insopportabile se si valuta tutta la vicenda.  
 
C’ERA ANCORA BERLUSCONI - Era infatti il 6 luglio 2011 quando l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi varò il decreto-legge n. 98 che all’articolo 2 prevedeva appunto un apposito decreto del premier per disporre “modalità e limiti di utilizzo  delle autovetture di servizio al fine di ridurne numero e costo”. Nei dodici mesi successivi non c’era poi stato l’intervento volto a portare ad attuazione la volontà espressa nel citato decreto. Solo un anno dopo, il 6 luglio 2012, era il presidente del Consiglio Mario Monti a intervenire in materia,ma per limitare le spese relative alle auto, non a ridurre il loro numero. 
 
CON GLI 80 EURO - Il 31 agosto del 2013 era la volta del governo di Enrico Letta a mettere le mani nella materia stabilendo ulteriori modalità e limiti nelle spese per le auto blu ma anche lui senza parlare di riduzione. Infine nell’aprile del 2014 il governo Renzi inseriva l’argomento del taglio delle auto blu nello stesso provvedimento che istituiva il famoso bonus degli 80 euro. Il decreto-legge in questione oltre a ridurre ulteriormente i tetti di spesa (30% di quanto speso nel 2011) per l’utilizzo e la manutenzione dei parchi auto delle amministrazioni, aggiungeva l’indicazione del numero massimo di 5 auto blu per amministrazione. Obiettivo da attuare mediante un decreto del presidente del consiglio dei ministri, come peraltro era già stato scritto nel 2011. Comunque, è appunto questo il decreto emesso il 25 settembre e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 dicembre. A dir poco un percorso sfibrante.
  
FORSE UN REFUSO - In conclusione, alla nota positiva per l’esito della vicenda (sperando che non ci siano inghippi e scappatoie per eludere la chiara volontà del governo) e alla costernazione per i tempi lunghi che sono stati necessari per arrivare al risultato voluto, si deve anche aggiungere una notazione piccola e ininfluente, ma che solleva dubbi non piccoli sul come vengono scritte le leggi e i decreti. All’articolo 3, il decreto indica quali devono essere le modalità da seguire nel caso che si debba rinnovare il parco auto. Ebbene tra le caratteristiche da considerare, assieme alle basse emissioni inquinanti, ai premi assicurativi e alla riduzione dei consumi c’è anche “la ridotta potenza di cilindrata”.


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Ritratto di necchix
20 dicembre 2014 - 20:53
Mah... come sempre troveranno una scappatoia... e le auto blu saranno sicuramente di piu'.. tanto come si dice... siamo in Italia, fatta la legge trovato l inganno. Speriamo solo che almeno non acquistino auto italiane... anche xke' d italiano c' e' rimasto ben poco.
Ritratto di Sepp0
22 dicembre 2014 - 13:50
...molto meglio dare i soldi ai crucchi, poveretti, così gli salviamo l'economia. Purtroppo temo che spesso debbano acquistare straniero per necessità, FCA da tempo non ha più a listino berline di segmento D e nel segmento E ci sono tipo solo la Thema e la Ghibli, credo.
Ritratto di Fausto Carello
21 dicembre 2014 - 08:58
Mi sta bene il taglio di auto, mi starebbe meglio un gran taglio sul prezzo delle auto dei ministri.
Ritratto di anto92ca
21 dicembre 2014 - 12:16
Invece che alle onlus io le darei ai vari organi di polizia e carabinieri .. Sapere che quei macchinoni li pago con le mie tasse ma almeno vengono usati per la mia difesa mi peserebbe molto meno ! Senza contare che una onlus con un audi magari 4000 e blindata se ne farebbe ben poco , al contrario i carabinieri costretti a fare gli inseguimenti in punto ...
Ritratto di necchix
21 dicembre 2014 - 12:58
Ma sei proprio convinto di cio' che scrivi?? I carabinieri e polizia nn sono ne al tuo ne al mio servizio. Sono solo al servizio del potere e dello stato,
Ritratto di alfista92
21 dicembre 2014 - 16:33
5
Che vuol dire che non sono al nostro servizio? Nel caso in cui ne dovessi avere bisogno a chi ti rivolgeresti, al mago Merlino?
Ritratto di necchix
21 dicembre 2014 - 16:58
Credete ancora a babbo natale?
Ritratto di erminio82
21 dicembre 2014 - 20:54
Le forze dell'ordine sono una delle poche istituzioni rimaste sane in questo paese. Quindi cerchiamo di evitare di fare qualunquismo da 4 soldi.
Ritratto di Rav
21 dicembre 2014 - 19:53
4
Un altro piccolo passo anche se secondo me le amministrazioni potrebbero anche averne 50 di auto blu se servono, basterebbe che al posto di usarle a titolo personale di questo o quel "politico" o dirigente ne facessero un uso simile alle auto aziendali di una qualsiasi ditta. Perchè alla fine anche se le macchine sono solo 5 ma poi restano in garage quando il "politico" non la usa (ma ne avrebbero bisogno altre persone della stessa organizzazione) oppure vengono usate dal "politico" anche per il casa-ufficio o per portare a scuola i figli o andare a fare shopping allora è comunque uno spreco. Io penso che sì, serva una riduzione delle auto blu e sì, serve anche un ridimensionamento di costi e potenze di queste auto dato che il sindaco o il ministro di turno può tranquillamente presentarsi ad una riunione con una Lancia Delta piuttosto che con una Audi A8 6.0. Però servirebbe anche maggiore coscienza riguardo l'utilizzo di queste auto blu. Ripeto, anche fossero solo 3, se usate male sono comunque uno spreco piuttosto che 10 usate bene.
Ritratto di himba
26 dicembre 2014 - 11:30
Caro Rav, arrivare davanti al Senato con una AUDI 8 blindata, vetri scuri, ruote da 20" ( esagero) tutte le luci accese, che sembri un albero di Natale, 4 antenne sul tetto, autista che ti apre la porta, é una ficata immensa!!! Se arriva con una povera Lancia Delta che non puo' avere la blindatura Stanag 3, fa mortodifame. Status quo. Ciao da uno che le vede tutti i giorni che frecciano, nei viali di Villa Borghese a 130 km/ora e quando arrivano in fondo a Ple Flaminio, i dischi davanti diventano rossi ( ho un po esagerato, ma provare per credere)!!!
Ritratto di modesto22aldo
22 dicembre 2014 - 15:35
SONO SEMPRE TROPPE! L'ideale sarebbe far usare le proprie auto, come accade a tutti i dipendenti dello stato. Ma siamo ancora nel mondo dei prvilegi.e visto che paga sempre "pantalone" perchè non applichiamo a questi "nostri supercostosi ed inutili dipendenti" L'ART.18 E li mandiamo a .....pescare?
Ritratto di stefano631969
22 dicembre 2014 - 17:12
2
Ok,è un primo passo sempre che venga fatto realmente. ora però vorrei sapere,in ambito di trasparenza istituzionale,l'esatto numero di auto blu in uso alle amministrazioni varie sparse per l'italia...e magari anche quanto ci costano all anno.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
23 dicembre 2014 - 09:08
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di antonioernesto
23 dicembre 2014 - 19:17
le auto blu (intestate ai ministeri o simili e condotte da autista) sono pochissime. La maggioranza, che Dirigenti e dipendenti Pubblici usano, sono auto acquistate in leasing, dei più svariati colori e modelli e generalmente condotte dai singoli dipendenti. Sarebbe utile un'inchiesta di AL VOLANTE!
Ritratto di Antonio Gasbarro
24 dicembre 2014 - 19:23
Io toglierei tutte le auto blu straniere. Lo Stato dovrebbe smetterla di comprare auto straniere.
Ritratto di himba
26 dicembre 2014 - 11:32
Sono in piena sintonia con te!
Ritratto di felixprimo
27 dicembre 2014 - 12:34
1
Li mandiamo tutti a casa? Oppure li teniamo a dormire in ufficio visto che sono stati assunti a tempo indeterminato? O ancora li facciamo lavorare un'ora al giorno a testa? Abolire le auto blu è solo fumo negli occhi per nascondere i veri sprechi!
Ritratto di himba1
30 dicembre 2014 - 14:33
Eccolo la, nella foto di copertina c'è una vettura crucca: autoblu = auto della crande cermania, ya. Ma scusate voi di Al Volante, una foto di una vettura italiana, blu o grigia, non esiste nel vostro archivio? Grazie.