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Tesla, dal 2017 la ricarica nei Supercharged si paga

07 novembre 2016

La pagherà a consumo chi comprerà una Tesla dal prossimo primo gennaio, dopo aver esaurito la soglia inclusa nel prezzo d’acquisto.

Tesla, dal 2017 la ricarica nei Supercharged si paga

È FINITA LA "PACCHIA" - La Tesla aggiornerà da inizio 2017 il programma di ricarica veloce Supercharger, applicando una tariffa a consumo nel caso venga oltrepassata la soglia inclusa all’acquisto. Il cambiamento interessa soltanto le persone che ordineranno una Model S o Model X dal 1 gennaio 2017, non quelle già in possesso di una vettura, che potranno continuare a utilizzare la rete di colonnine di ricarica rapida senza alcun massimale di energia. I maggiori ricavi, secondo l’annuncio della società, verranno utilizzati per espandere la rete e migliorare il servizio. La Tesla non ha diffuso per il momento un listino prezzi, visto che il costo dell’elettricità varia da zona a zona, ma si è impegnata a non rendere i Supercharger un “centro di profitto”: la Tesla promette che il pieno di elettricità costerà meno rispetto al pieno di carburante di un’auto di pari categoria.

30 MINUTI PER 270 KM - Chi acquista una Tesla dopo il 1 gennaio 2017 avrà inclusi 400 kWh di ricarica gratuita, equivalenti a circa 1.600 chilometri di autonomia, da utilizzare presso uno dei 734 centri Supercharger distribuiti nel mondo (16 sono in Italia). Una volta superata questa soglia verrà applicata la tariffa. Le colonnine Supercharger sono in tutto 4.605, applicano fino a 120 kW di corrente continua direttamente alla batteria dell’auto e consentono di effettuare la ricarica veloce, regalando fino a 270 chilometri di autonomia in 30 minuti. Per ricaricare al 100% le batterie della Model S 90 kWh bastano invece 75 minuti. I Supercharger non sostituiscono la ricarica tradizionale, da casa o in azienda, ma permettono a chi guida una Tesla di spostarsi per lunghi tragitti senza la preoccupazione di esaurire la carica delle batterie.



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Ritratto di AMG
7 novembre 2016 - 19:28
Ahahahah ma che fregatura. Ok, no non è una fregatura, quello che avevano promesso lo mantengono, ora cambiano le carte in gioco per i futuri clienti. Lasciando perdere un'attimo il punto di vista del cliente, che ora è certamente meno avvantaggiato di prima, è naturale che inizino a far pagare il "pieno" nei punti Supercharger... Prima era solo una perdita, che immagino assieme ai costi di sviluppo del modello, nell'insieme fosse in una perdita senza senso. Adesso è più logica la cosa, anche se prima che la Tesla inizi ad avere profitti ce ne vorrà davvero molto di tempo e impegno.
Ritratto di otttoz
7 novembre 2016 - 22:15
in attesa della capote fotovoltaica da 120 kW nel 2037...
Ritratto di caronte
15 novembre 2016 - 10:24
È la solira storia se un servizio è usato da molte persone e le società vedono la possibilità di alti guadagni i servizi si pagano.