PIÙ FATTURATO - Il fatturato globale della Toyota nell’ultimo anno fiscale (per l’economia giapponese è andato dal 1° aprile 2016 al 31 marzo 2017) è stato di 165,38 miliardi di dollari, che sono tanti ma anche il 2,8% in meno rispetto all’anno precedente. Questo a dispetto del fatto che il giro d’affari registrato nell’ultimo trimestre (gennaio-marzo 2017) sia stato in aumento del 6,8%. I veicoli consegnati alla rete sono stati 9,9 milioni (+3,3%) mentre quelli venduti al cliente finale sono stati 10,3 milioni, pari all’1,6% in più.
MENO GUADAGNI - I numeri complessivi della Toyota si fanno però più inquietanti alle voci relativi ai profitti. L’utile operativo del trimestre gennaio-marzo è stato di 3,94 miliardi di dollari, in calo di ben il 20% rispetto allo stesso periodo di un anno prima. Sempre nel primo trimestre del 2017 (ultimo trimestre dell’anno fiscale giapponese) l’utile netto della Toyota è stato di 3,54 miliardi di dollari, in contrazione del 6,6%. Come si vede si tratta di percentuali importanti. Che per di più vanno a collocarsi in un anno già di per sé non buono. Il bilancio dell’intero anno vede infatti l’utile operativo attestarsi a 25,62 miliardi, in calo del 30% nei confronti dell’anno precedente, mentre l’utile netto risulta di 20,76 miliardi di dollari, pari al 21% in meno rispetto ai dodici mesi precedenti.
FUTURO DIFFICILE - Quanto la tendenza registrata nei tre mesi da gennaio a marzo sia preoccupante lo lasciano intendere le parole pronunciate dal presidente della Toyota, Akio Toyoda (nella foto), il quale senza mezze parole ha affermato che i risultati in questione fanno avvertire “un’aria di crisi” e inducono a prevedere un 2017 non roseo. Le previsioni di Toyoda hanno indicato un utile operativo di 14,38 miliardi di dollari, in ribasso del 20%. Quanto all’utile netto, la contrazione prevista è del 18%, a 13,48 miliardi di dollari. Non solo. Parlando di futuro, Toyoda ha anche espresso la convinzione che tutto lascia pensare che la fase critica durerà almeno un biennio.
PESA IL CAMBIO DELLO YEN - Il quadro delle tendenze in atto è condizionato sensibilmente dagli aspetti valutari inerenti il cambio dello yen, oltre ai costi produttivi e agli sforzi finanziari per sostenere le vendite. Secondo la relazione della Toyota, gli aspetti valutari hanno comportato una perdita di utile operativo per 8,45 miliardi di dollari, mentre i maggiori costi e gli interventi di sostegno alle vendite hanno pesato per altri 4,76 miliardi di dollari.
MALE L'EUROPA - Infine le situazioni nelle diverse aree del mondo. Se il Giappone ha registrato un trimestre favoloso, con crescita dell’utile operativo del 56%, fino a 4,57 miliardi di dollari, nel Nord America (2,8 milioni di veicoli venduti) la stessa voce è arrivata a 2,8 miliardi di dollari, mentre l’anno precedente si era attestata a 4,75 miliardi di dollari. In Europa (925 mila veicoli venduti) poi, non c’è stato utile operativo, ma una perdita di 109 milioni di dollari, mentre l’anno precedente era stato registrato un utile operativo di 650 milioni di dollari. Da notare che l’utile operativo registrato per il Giappone è risultato essere superiore a quello contabilizzato per tutti gli altri mercati del mondo messi assieme.