ROTTAMAVANO PER FINTA - Sono stati colti con le mani nel sacco dai carabinieri del nucleo radiomobile di Roma, mentre nel capannone di un demolitore della periferia della capitale stavano assemblando, con parti di vetture falsamente demolite, ma solo sulla carta, una Smart ormai pronta per essere venduta a un ignaro acquirente. Ma quello delle “finte rottamazioni” non era il solo business illegale dell’organizzazione: altra fonte di guadagno illecito era la vendita (ovviamente, frodando il fisco) di ricambi rimediati dallo smontaggio di vetture rubate.
PREFERIVANO LE TEDESCHE - Lo scenario che i carabinieri si sono trovati davanti è quello di una grande officina ben organizzata, con alcune auto tedesche pronte per essere smontate, decine di motori completi, centraline elettroniche e centinaia di ricambi di carrozzeria accuratamente disposti. Nel corso della perquisizione hanno rinvenuto documenti di circolazione di vetture rubate e un fucile detenuto irregolarmente. I titolari, due cittadini romani, e un collaboratore marocchino, sono stati arrestati con varie accuse: riciclaggio aggravato in concorso, ricettazione e detenzione abusiva di armi. I soci dell’azienda si sono visti addebitare anche le sanzioni per l’utilizzo di manodopera irregolare, in quanto il cittadino straniero lavorava in nero. Il capannone dove si svolgeva l’attività e l'area circostante sono stati sequestrati.