CONSUNTIVI RINVIATI - A sorpresa, e con una iniziativa assolutamente insolita, la
Volkswagen ha reso noto di aver rinviato a data da destinarsi la pubblicazione dei risultati economici relativi al 2015 e con essa l’annuale riunione degli azionisti. Lo spostamento della conferenza del gruppo Volkswagen è stato poi accompagnato da quello analogo della Porsche Automobile Holding, che detiene il pacchetto di maggioranza della Volkswagen. Sebbene la casa tedesca non abbia fornito spiegazioni per il rinvio dell’importante appuntamento, gli osservatori l’hanno subito interpretato come una implicita conferma dell’incertezza ancora esistente sulla vera entità dei costi che verrà ad avere lo scandalo
Dieselgate.
COSTI INCERTI -Va ricordato che già a ottobre la Volkswagen aveva dichiarato di prevedere una spesa di 6,7 miliardi di euro per i richiami necessari alla sistemazione delle auto con il dispositivo irregolare (che sono 11 milioni di veicoli), ma nel frattempo sono sorte altre difficoltà. La principale è la “bocciatura” da parte delle autorità americane della proposta Volkswagen a proposito degli interventi da compiere sui motori turbodiesel EA189 per regolarizzarli. Le parti (VW e autorità per l’ambiente americane) hanno affermato che continuano a lavorare per trovare una soluzione, ma nel frattempo permane l’incertezza e si paventa la possibilità che la casa tedesca sia costretta a ritirare (pagandole) le auto sotto accusa. Una operazione con costi molto elevati.