COSA FATTA - Se ne parlava da mesi e ieri si è conclusa con la firma dell'accordo la trattativa per la cessione della Volvo alla Zhe Jiang Geely, azienda cinese fondata una decina di anni fa da Li Shufu (a sinistra nella foto con Lewis Booth della Ford). La Geely ha pagato 1,8 miliardi di dollari quello che la Ford nel 1999 aveva pagato 6,4 miliardi. Con questa cessione i cinesi possono avere accesso a tutte le tecnologie e all'esperienza della Volvo che certamente li aiuterà anche sul loro mercato interno.
UN BUON AFFARE? - La vendita della Volvo è l'ultimo atto della strategia di Alan Mulally, gran capo della Ford, che sin dal suo arrivo alla guida della Casa americana, ipotizzò di concentrarsi solo sul marchio Ford, vendendo i vari gioielli della corona: prima l'Aston Martin, poi la Jaguar e la Land Rover, ora la Volvo. Ad avvantaggiarsi di queste dismissioni sono ora i cinesi che entrano in possesso di una Casa automobilistica occidentale e di tutto il suo "know-how". Per la Ford è stato comunque un buon affare? Il responsabile finanziario e numero due della Casa americana, Lewis Booth, ha dichiarato ieri alla firma dell'accordo di “essere contento, pensiamo sia il prezzo giusto per un buon business”.
GRANDI AMBIZIONI - Ma chi è la Geely? Fondata nel 1986 da Li Shufu, oggi 47enne, ha iniziato producendo frigoriferi, poi materiali per decorazioni, poi motociclette e, infine, nel 1998 ha iniziato a fabbricare auto. L'anno scorso ne ha prodotte 329.000 (contro le circa 300.000 della Volvo) ma ha progetti molto ambiziosi: nel 2010 prevede di vendere 410.000 unità e nel 2015 toccare quota due milioni. Per la Volvo si aprono scenari internazionali e nuove opportunità pur rimanendo, come dichiarato dallo stesso Shufu, una realtà svedese con stabilimenti in Svezia: pare che si farà un nuovo impianto a Pechino per la realizzazione di 300.000 Volvo da vendere in Cina e nel resto dell'Asia.