Premetto che credevo seriamente di rimanere deluso, immaginando, vista la stazza, un'auto poco agile, un po' goffa, con un rollio piuttosto accentuato, insomma, con un comportamento tutt'altro che dinamico. Ed invece... Fin dal “primo contatto” mi sono trovato di fronte ad un'auto con una spiccata propensione sportiva. E' già la seduta, molto bassa, infossata, ampiamente regolabile, a trasmettere all'istante l’essenza della Scirocco, complice un volante sagomato ergonomicamente, dal taglio sportivo, con un diametro ridotto, e decisamente “massiccio” alla presa, ma dal design forse un po' troppo pacato, ed un abitacolo dal “cielo” basso che fa molto coupé. Così mi sono detto: “Promette bene!”. Dopo aver ottenuto il beneplacito del consulente alle vendite, avvio il motore, l’accensione è immediata, senza incertezze, l’abitacolo è subito pervaso da una gradevole sonorità, molto garbata. Innesto la prima, do qualche colpo di acceleratore per testarne la sensibilità, lo trovo molto reattivo e poco incline ad opporre resistenza al piede destro. Dopo aver disinserito il freno a mano, trovo con assoluta facilità il punto di innesto della frizione, come se l’avessi guidata da sempre! Resto colpito dall’estrema leggerezza e gran precisione, caratterizzata da una corretta corsa del pedale, lunga il giusto. Nonostante avessi scelto di sfruttare l’intera escursione in basso della seduta, riesco a percepire gli ingombri dell’anteriore con inaspettata facilità (sinceramente dopo un anno di GPA, credevo di aver perso l’”occhio” a circolare con un’auto dalle dimensioni decisamente più generose). Mi immetto nel traffico, ahimè, onnipresente in una zona commerciale come Mercogliano, che mi fa assumere involontariamente una smorfia di disappunto in volto. Avendola notata, il consulente mi consola rassicurandomi che mi avrebbe condotto in un luogo meno trafficato. Al che torna il sorriso che mi aveva abbandonato solo per qualche attimo. Sta di fatto che grazie allo snervante ingorgo, ho l’occasione di apprezzare l’estrema manovrabilità del cambio, con innesti precisi, forse un tantino contrastati, con leva dalla corsa ridotta. A colpirmi maggiormente è, però, il pedale del freno con il quale si familiarizza immediatamente. Gradisco la consistenza e la modulabilità, meno la prontezza; lascia, tuttavia, trasparire una notevole potenza. Molto piacevole risulta il volante dal carico leggero a basse velocità ma capace di “appesantirsi” nella guida impegnata, fornendo al pilota tutte le informazioni provenienti dall’anteriore. Tra l’altro, mi ha sorpreso anche l’ampio diametro di sterzata che ho constatato al momento della manovra di parcheggio a fine test. Ebbene, dopo questo “aperitivo” iniziale, finalmente sono nella strada “a traffico limitato”: inizio a snocciolare con moderazione le prime quattro marce, cambiando a meno 3.000 giri, in chiara souplesse. Ma quando la strada mi si apre all’orizzonte, non resisto… sono in terza intorno ai 1.500 giri… “violento” il pedale dell’acceleratore con un bel pestone (non esageriamo!), l’auto inizia dai 2.000 giri a schizzare in avanti con una veemenza assolutamente imprevista, supero abbondantemente i 5.000 giri, sto per passare al rapporto successivo…. quando, a causa di un pedone che incautamente si accingeva ad attraversare l’incrocio, sono costretto a desistere dall’innestare la quarta, per cui rallento frenando con decisione, andando in estasi per il feeling al pedale, veramente azzeccato. Dopodiché intenzionalmente concedo ad un altro pedone il passaggio, (una gentilezza finalizzata a guadagnare metri in avanti per il “launch” successivo), avverto il consulente della mia volontà di partire a razzo, dopo il solito benestare, tiro prima, seconda e terza, senza lesinare sull’acceleratore, restando veramente stupefatto dalla spinta e dall’allungo inesauribili, il tutto amplificato dall’ottima servoassistenza del volante, molto comunicativo, e dal cambio che ha subito senza lagnanze i passaggi veloci. Nella fase finale di questo “stint” lanciato, decido di testare l’handling. Approfitto di un bel curvone stretto in salita, lo affronto con decisione, tenendomi ben stretto all’interno, temendo in uscita un marcato sottosterzo, a causa anche dell’asfalto reso viscido da una continua e fastidiosissima pioggerellina. Ed, invece, pur avendo accelerato in uscita volutamente in anticipo per innescare un leggero sottosterzo, mi trovo costretto ad allargare la traiettoria perché avevo chiuso in maniera eccessiva, per prevenire il sottosterzo che, al contrario, non si è manifestato. Con quest’ultimo brivido finale, termino il “giro lanciato” . Lo stint di ritorno è più che altro una passeggiatina romantica in quanto ho beccato un autoarticolato che procedeva a passo d’uomo, ahimè, ho dovuto accodarmi alla “processione”, adottando una guida da relax totale, assaporando l’ottima insonorizzazione acustica, l’elasticità del motore in grado di frullare con marce alte a bassissimi giri, la piacevolezza del cambio, la dolcezza del volante, la cattiveria dei freni.