Non è una A4 in scala ridotta
La famiglia delle Audi A3 si amplia ancora. Dopo la versione a tre porte e la Sportback a cinque, adesso è il momento della Sedan, che ha la coda e interpreta il ruolo di berlina media dall’aria sportiva. Rispetto alla ben nota A4, è più corta di 25 centimetri e contrappone forme più grintose e giovanili al maggiore slancio ed eleganza della “sorella maggiore”. Insomma, ci pare che questa Audi A3 Sedan non sia un doppione in scala ridotta di quanto già proposto dalla casa tedesca, ma abbia una sua personalità. Certo, chi si aspetta audaci innovazioni stilistiche dovrà rivolgersi altrove; le linee nette e senza orpelli dell’Audi A3 Sedan sono quelle tipiche delle vetture della casa tedesca. Si potrà restare stupiti, allora, nel constatare che gran parte della carrozzeria è nuova: dalle altre A3, la berlina eredita in pratica solo i fari, la mascherina e gli specchietti. Rispetto alla Sportback, la lunghezza cresce di 15 cm (arrivando a 446) e la larghezza di 1 (180 in totale), mentre a parità di meccanica il prezzo sale di 1.300 euro.
Per ora, due a benzina e una a gasolio
L’Audi A3 Sedan si può ordinare già oggi, ma per vedere i primi esemplari nelle concessionarie occorrerà aspettare il mese di settembre. La gamma dei motori (tutti turbo e a iniezione diretta) è per ora piuttosto ridotta. A benzina, ci sono il 1.4 con 140 cavalli dell’auto del nostro test e il 1.8 da 179, entrambi Euro 6 e abbinati al cambio robotizzato a doppia frizione S tronic, mentre il 2.0 diesel è ancora Euro 5, e trasmette i suoi 150 cavalli a un cambio manuale. In seguito arriveranno anche la 1.6 TDI a gasolio con 105 cavalli e le versioni a quattro ruote motrici, inclusa la sportiva S3 da 300 CV.
Ben fatta e con tocchi personali
Dal posto guida, è impossibile distinguere una Sedan dalle altre Audi A3. Si ritrovano la stessa posizione di guida, bassa, ben impostata e con ampie possibilità di regolazione, nonché la plancia sottile e arrotondata, dove spicca il bel cruscotto, nitido e completo. Un tocco di personalità arriva dalle quattro ampie bocchette circolari, che consentono di passare da un getto d’aria concentrato a uno più diffuso premendole al centro, e dallo schermo piatto di 7” del navigatore, che sbuca in verticale nella parte superiore della plancia quando si aziona il tasto per avviare il motore. Costa ben 2.675 euro, ma funziona bene e, tramite la connessione a Internet, mostra il percorso sfruttando come base le spettacolari immagini di Google Earth; inoltre, consente di collegarsi a Facebook e Twitter. A comandarlo, provvedono i tasti e il grosso pomello nella consolle centrale: sono eleganti e s’impara in fretta a usarli, ma, data la loro posizione, si rischia di azionarli per sbaglio poggiandoci sopra la mano inavvertitamente. Un altro lieve difetto riguarda i comandi degli alzavetro elettrici, un po’ troppo arretrati. Comodissimi e davvero eleganti sono invece i pomelli del “clima” bizona (645 euro: di serie c’è soltanto quello manuale). Data la categoria, le finiture sono senz’altro di buon livello, mentre lo spazio per i piccoli oggetti non abbonda.
Dietro non è una piazza d’armi
La linea sportiva dell’Audi A3 Sedan richiede qualche sacrificio a chi siede sul divano. Rispetto alla meno ingombrante Sportback ci sono 3 centimetri in meno per la testa, e già chi è alto un metro e ottanta arriva a sfiorare il soffitto; anche l’accesso non è dei più comodi, mentre la conformazione e la larghezza del divano, oltre all’ingombro del tunnel centrale, impediscono di sedere in tre con un minimo di comfort. Il baule ha un’apertura piccola, ma è di forma regolare e abbastanza ampio: 425 litri (380 nella Sportback), che diventano 880 sfruttando il divano reclinabile (che è di serie, mentre la botola per gli sci costa 185 euro). Da notare che sotto il tappetino c’è parecchio altro spazio, ma questa zona è priva di rivestimento, così come la parte inferiore della cappelliera. In generale, la cura nella realizzazione, pur buona, è inferiore a quella delle A3 con il portellone.
Va a due ma non te ne accorgi
Questa Audi A3 Sedan monta un 1.4 sofisticato: il nome cylinder on demand significa che, quando si viaggia tranquilli, due dei quattro cilindri vengono “disabilitati” (gli iniettori non spruzzano benzina e le valvole restano aperte) di modo che gli altri possano lavorare in condizioni di migliore rendimento, favorendo la riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti. Diciamo subito che non abbiamo raggiunto l’ottimo dato ufficiale di 21,3 km/litro, ma alla fine del percorso di prova (non certo impegnativo e con poco traffico, ma neppure affrontato a passo di lumaca) il computer di bordo indicava 16 km/litro. Il risultato sarebbe notevole; contiamo di verificarlo quanto prima con i nostri strumenti in una prova sulla rivista. In quell’occasione controlleremo anche gli altri dati dichiarati: la velocità massima (217 km/h, parecchi in rapporto ai 140 cavalli) e lo scatto da 0 a 100 km/h (8,4 secondi). Per ora, possiamo dirvi che il 1.4 offre una notevole spinta ai bassi giri, cui fa seguito un allungo più regolare che grintoso; il passaggio da due a quattro cilindri risulta inavvertibile e, anzi, il motore gira sempre fluidamente: solo in piena accelerazione ai medi regimi diventa un po’ romboso. L’ottimo cambio a doppia frizione, rapidissimo e fluido, dà una grossa mano sia alle prestazioni sia al relax del guidatore. Del resto, anche se la Ambition ha di serie grandi cerchi di 18” e sospensioni ribassate di 15 mm e irrigidite, il comfort sulle strade non proprio levigate del nostro test è rimasto apprezzabile. Al contempo, lo sterzo risponde con notevole prontezza e precisione e l’auto non ondeggia neppure se si effettuano scarti bruschi di traiettoria.
Regalata proprio no
Gli allestimenti disponibili per l’Audi A3 Sedan sono tre: il “base” Attraction e, per 1.600 euro aggiuntivi, il più lussuoso Ambiente o il più sportivo Ambition. Quest’ultimo prevede di serie sette airbag, gli specchietti regolabili e sbrinabili elettricamente, i fendinebbia, i cerchi in lega, il drive select (un tasto che consente di variare la risposta di cambio, motore e servosterzo) e la radio (da 80 watt con otto altoparlanti). In rapporto al prezzo, non è proprio un granché. Basti dire che richiedono un ulteriore esborso anche i comandi della radio al volante (200 euro), il Bluetooth (350 euro) e i sensori di parcheggio posteriori (465 euro), che consigliamo vivamente dato il piccolo lunotto. Apprezzabile, invece, la possibilità di arricchire la vettura con accessori che migliorano la sicurezza. Quella del test disponeva del regolatore della velocità di crociera con radar di distanza (655 euro), che frena automaticamente un presenza di traffico: funziona senza incertezze.
Secondo noi
PREGI
> Cambio. Questo doppia frizione è rapidissimo e vellutato nel funzionamento.
> Finiture. L’abitacolo è curato anche nei particolari.
> Guida. Tra le curve, l’auto è gradevole, veloce e intuitiva. Senza per questo rinunciare al comfort.
DIFETTI
> Abitabilità. Dietro non c’è tanto spazio; stanno bene al massimo due adulti di media statura.
> Comandi. Non tutti sono correttamente posizionati.
> Visibilità. Posteriormente è scarsa e i sensori di distanza sono a pagamento.