*Prezzo indicativo
Piccolo è meglio
Dopo la Civic, ora è la volta della
Honda CR-V: il downsizing (la riduzione della cilindrata, ma senza tagli alla potenza, per consumare e inquinare meno) ha "colpito" anche la crossover giapponese, che da settembre avrà sotto il cofano il piccolo, ma molto efficiente, quattro cilindri turbodiesel 1.6 i-DTEC da 120 CV che già equipaggia la Civic e che affiancherà il 2.2 da 150 CV. Il 1.6 pesa 47 kg meno del fratello maggiore a gasolio e, grazie anche al fatto di essere abbinato solo alla trazione anteriore, consente una riduzione del peso complessivo della macchina di 116 kg rispetto alla 2.2 i-DTEC, prodotta unicamente in versione 4x4, che pesa 1748 kg nell'allestimento Executive.
Nasce in Inghilterra
Il nuovo 1,6 litri i-DTEC della Honda CR-V, con turbina a geometria variabile, è stato progettato specificamente per il mercato europeo. Costruito presso lo stabilimento Honda di Swindon, nel Regno Unito, secondo la casa è il diesel più leggero della sua categoria, con testata e monoblocco in alluminio. Tutti i componenti sono stati progettati per ridurre il peso, le dimensioni e gli attriti meccanici (che, a detta dei tecnici della Honda, nel 1.6 a 1500 giri sono inferiori del 40% a quelli del 2.2): lo spessore delle pareti del cilindro è stato ridotto a 8 mm, rispetto ai 9 del 2.2, i pistoni e le bielle sono più leggeri. “Abbiamo diminuito l'attrito meccanico del motore al livello di un attuale motore a benzina e ciò rappresenta un risultato eccezionale”, ha affermato Tetsuya Miyake, ingegnere capo per il motore 1.6 i-DTEC.
Tanta coppia e poco rumore
Al momento dell'avviamento, la Honda CR-V 1.6 i-DTEC mostra subito uno dei suoi pregi migliori: l'elevata silenziosità, per essere un'auto a gasolio. Nell'abitacolo non si sente il tipico ticchettio dei motori diesel, e il rumore al minimo è davvero contenuto. Poi, accelerando gradualmente, ci si accorge che la voce del 1.6 resta sempre controllata; e a velocità costante non disturba minimamente la conversazione a bordo, contribuendo a mantenere elevato il comfort di viaggio (a 130 km/h il motore lavora a soli 2400 giri). Nella guida rilassata l'auto asseconda con dolcezza i comandi: il 1.6, che ha una corposa coppia massima di 300 Nm a 2000 giri, risponde con sufficiente prontezza ai medi regimi, lo sterzo è leggero (ma lento nel riallineamento, e in velocità perde consistenza) e il cambio preciso. A ben vedere, sotto la soglia dei 2000 giri il 1.6 appare un po' pigro, quasi svogliato; ma il corretto abbinamento con il cambio manuale a sei marce consente di sfruttarlo al meglio nell'arco d’utilizzo più redditizio, tra i 2500 e i 3500 giri, in cui il 1.6 appare molto più vivace e reattivo. Peccato che tanto brio non sia accompagnato da un assetto altrettanto sportivo: le sospensioni, infatti, pur rivelandosi un po' secche sullo sconnesso, non frenano adeguatamente la carrozzeria in curva, causando un po' di rollio. Sul piano delle prestazioni, comunque, ci sembra che non ci sia motivo di mettere in dubbio i 182 km/h di velocità massima dichiarata e gli 11,2 secondi omologati per passare da 0 a 100. Speriamo che anche i 22,2 km/l di percorrenza media siano reali: a noi, sono parsi un po' ottimistici (nel nostro test il computer di bordo si è fermato a 14,9).
Il baule si amplia con un gesto
Per il resto, la Honda CR-V 1.6 i-DTEC non è differente dalle altre versioni, che si distinguono per l'ottima abitabilità, per le finiture curate e per il baule capiente e di facile accesso, attraverso l'ampio portellone (pratico il divano, facile da abbassare: tirando una sola leva la seduta si alza, lo schienale va giù e i poggiatesta si ripiegano). Non cambiano, però, neppure i numerosi, e poco intuitive, comandi al volante di serie sulla Executive.
In vendita a ottobre
La Honda CR-V 1.6 i-DTEC arriverà nelle concessionarie il 19 ottobre (weekend di "porte aperte"), a partire da circa 25.000 euro, con sei airbag, cerchi in lega, "clima" bizona, fendinebbia e radio. Il cambio automatico, per ora, non è previsto. Peccato!
Secondo noi
PREGI
> Abitabilità. All’interno lo spazio non manca: anche sul divano, dove tre adulti non si trovano troppo a contatto di gomito.
> Baule. Ampio e facilmente ingrandibile, con un solo gesto.
> Motore. Il nuovo 1.6 da 120 CV riesce a rendere abbastanza briosa la suv giapponese, dà l’impressione di essere poco assetato e non fa molto rumore.
DIFETTI
> Comandi. Quelli sulle razze del volante sono fin troppi: sulle prime disorientano.
> Sospensioni. Hanno una risposta un po' secca sulle buche.
> Sterzo. Non è diretto e non fa sentire bene quello che fanno le ruote, specie quando il ritmo è più sostenuto.