Un trucco leggero leggero
Sono passati tre anni da quando è nata, ma per piacere ancora di più la
Mercedes A ha già affrontato il primo aggiornamento. Un tocco di belletto qua e là, niente di che: un intervento più pesante avrebbe potuto rovinare la bella linea della vettura tedesca. Fuori, infatti, le novità si limitano ai paraurti, ancora più sportivi, ai fari (anche full led), ai fanali e ai terminali di scarico integrati nel fascione paracolpi posteriore. Dentro, ci sono il nuovo schermo di 8” (optional, prima era di 7”) e il sofisticato sistema multimediale, che ora ha più funzioni e dialoga con gli smartphone grazie ai sistemi MirrorLink e Apple CarPlay. Riviste, inoltre, la grafica della strumentazione e la forma del volante, mentre nella plancia spiccano inserti e tasti in argento satinato.
La A 45 AMG “fa paura”
Nella gamma della nuova Mercedes A entra la versione base A 160, con il 1.6 turbo a iniezione diretta di benzina da 102 CV. Un’altra importante novità è costituita dalle sospensioni attive (915 euro). Infine, l’A 45 AMG con il lifting è diventata ancora più “cattiva”: la trazione è sempre sulle quattro ruote, ma il 2.0 turbo passa da 360 a 381 CV, consolidando la sua fama di motore di serie con il maggior numero di cavalli per litro. E, vi garantiamo, in pista questa vettura regala davvero grandi soddisfazioni: ha un notevole equilibrio, uno sterzo pronto, un’aderenza elevata in curva, freni potenti (ma perdono un po’ di smalto dopo alcuni giri a manetta) e sospensioni elettroniche sempre efficaci. Oltre al grintosissimo motore.
Con le sospensioni attive cambia carattere
La Mercedes A 220 d del nostro test ha guadagnato 7 cavalli, ma, soprattutto, ha beneficiato delle sospensioni elettroniche, che consentono una guida più precisa. Abbinate al cambio robotizzato a doppia frizione 7G-DCT e al sistema Dynamic Select, permettono di scegliere tra le modalità Eco e Comfort, caratterizzate da una taratura morbida, e la modalità Sport, più rigida. La regolazione degli ammortizzatori (che avviene per ogni singola ruota) tiene conto dell’angolazione del volante e della velocità di sterzata e d’imbardata. Le differenze tra le varie modalità è ben percepibile, specie sullo sconnesso, dove la posizione Comfort si dimostra particolarmente efficiente nel filtrare le buche e i piccoli ostacoli. Invece, per la guida veloce nei percorsi tortuosi è meglio impostare il Dynamic Select in Sport: si apprezza l’assetto piatto della vettura, che aiuta a “pennellare” le traiettorie, senza pregiudicare il comfort.
Non cambia nei difetti
Divertente fuori città e agile nel traffico, la Mercedes A 220 d ha un motore che spinge con energia fin dai bassi giri e sospensioni che fanno egregiamente il loro lavoro. Quanto ai consumi, la percorrenza di 14 km/l di gasolio letti nel computer di bordo alla fine del test (svolto in un impegnativo percorso misto) ci è sembrata realistica. Bene anche il sistema multimediale, sviluppato per sfruttare al meglio il collegamento con smartphone Android e Apple: è più efficace e veloce nel recepire i comandi vocali (per esempio nella dettatura dei messaggi) e consente di sfruttare nuove applicazioni, come Stitcher Radio e Spotify. Restano, però, i difetti già riscontrati nella Mercedes A precedente, ovvero il baule piccolo e irregolare nella forma, e la scarsa visibilità posteriore. La vettura sarà nelle concessionarie (il porte aperte è previsto nel primo fine settimana di ottobre) con prezzi a partire dai 23.880 euro della A 160 Executive da 102 CV.
Secondo noi
PREGI
> Sistema multimediale. Ha più funzioni. E il nuovo schermo del navigatore si vede meglio.
> Guida. Sterzo preciso, freni potenti e sospensioni efficienti: si viaggia in sicurezza.
> Linea. Pochi ritocchi sottolineano il carattere sportivo ma elegante della Mercedes A.
DIFETTI
> Baule. Non brilla per capacità di carico e ha l’apertura che si stringe molto in basso.
> Optional. L’avviamento a pulsante (183 euro), il cruise control (308) e i sensori di parcheggio (835 euro con Park Assist) dovrebbero essere di serie.
> Visibilitá posteriore. È scarsa per via del lunotto piccolo: in retromarcia si vede poco.