Quattro suv tra le dune
L’occasione è di quelle da non farsi sfuggire: tutte le suv della Mercedes in prova sulle strade tunisine e sulle piste sabbiose fino all’oasi di Ksar Ghilane, alle porte del Grande Erg Orientale, nell’affascinante atmosfera del deserto del Sahara. A nostra disposizione, la
Mercedes GLK 220 CDI da 170 CV, la M 250 CDI da 204 CV, la grande GL 350 CDI da 258 CV e la robusta G 300 CDI Professional da 184 CV, un autentico mito del fuoristrada, anche se in abiti ormai un po’ fuori moda.
Elegante con un tocco di sportività
Rinfrescata nel 2012, la Mercedes GLK 220 CDI ha mantenuto le linee squadrate che l’hanno caratterizzata fin dal suo lancio nel 2008, con lievi cambiamenti solo nel frontale (fari, paraurti, prese d’aria). Un po’ più arrotondata, invece, appare all’interno, dove troviamo le grosse bocchette rotonde della ventilazione (comuni ai modelli più recenti della casa), il volante piccolo e la leva del cambio automatico sul piantone dello sterzo (libera spazio sul tunnel centrale, dov’era prima). Il motore è il quattro cilindri 2.1 turbodiesel nella versione BlueTEC già omologato Euro 6, da 170 CV, che si rivela ben accoppiato alla suv tedesca: ai bassi giri è abbastanza vivace e, complice il veloce cambio automatico sequenziale 7G tronic, anche pronto in ripresa. Il rumore è sempre sotto controllo, l’erogazione della potenza fluida e regolare su tutto l’arco di utilizzo (dai 1400 ai 4000 giri). Su asfalto le sospensioni assorbono bene le imperfezioni del manto stradale e anche le buche vengono filtrate con efficacia. Lo sterzo non è male, anche se ad alta velocità l’avremmo preferito un po’ più sincero. Elevate la tenuta di stada e la potenza frenante. Le prestazioni omologate dalla casa si sono parse alla portata della macchina: anche se non ci è stato possibile lanciare liberamente la GLK in velocità, la punta massima di 205 km/h ci è sembrata realistica e lo scatto di 8,8 secondi non distante dal vero. Sul piano dei consumi, ci siamo fermati a 13 km/l (letti sul computer di bordo) contro i 15,4 dichiarati; un risultato, comunque, più che buono.
Dalla terra alla duna
Comoda ed efficace su strada, la Mercedes GLK 220 CDI non delude nemmeno sugli sterrati sabbiosi che abbiamo sperimentato macinando un centinaio di chilometri sulle piste di avvicinamento all’oasi di Ksar Ghilane, in Tunisia. L’auto, infatti, si dimostra maneggevole e sufficientemente potente per trarsi d’impaccio anche dove lo strato di sabbia si fa più spesso. La trazione 4Matic, comune alle 4x4 della Mercedes, consente di viaggiare con la ripartizione della coppia permanente sulle quattro ruote, rendendo più sicura la marcia in tutte le condizioni di aderenza. Il cuore del sistema di trazione integrale è il differenziale centrale assistito da una frizione multidisco a controllo elettronico, che in condizioni normali ripartisce la forza motrice per il 45% all’asse anteriore e per il 55% a quello posteriore. Quando c’è poca aderenza il sistema trasferisce più coppia sull’assale che trova la migliore trazione. Alla stabilità ci pensa l’Esp, che controlla lo slittamento di ogni ruota e, se occorre, la frena per riportare la macchina nella traiettoria migliore. Sulle dune attorno all’oasi di Ksar Ghilane la GLK non si è comportata male: dove la sabbia è più compatta, mantenendo una velocità costante la macchina riesce ad avanzare senza troppe incertezze, e con un po’ d’abilità si riescono a percorrere lunghi tratti in sicurezza. Diversa la situazione quando si entra davvero nel fuori strada difficile: su sabbia meno compatta e con dislivelli decisi, gli angoli d’attacco modesti e l’altezza minima da terra di soli 18 cm sconsigliano di proseguire, per non rischiare l’insabbiamento.
Per fare sul serio, pacchetto On&Offroad obbligatorio
Anche la Mercedes ML 250 e la GL 350 CDI ci sono sembrate comode suv da lunghe percorrenze su asfalto, capaci, però, di muoversi con una certa agilità anche su terra e fango. A patto di non esagerare. Sulla sabbia del deserto, infatti, il peso si fa sentire, e diventa davvero difficile riuscire a “galleggiare”. Le piste sterrate e un po’ sabbiose, invece, non costituiscono un ostacolo e possono essere percorse in tutta sicurezza, riuscendo perfino a divertirsi: la spinta, anche col "piccolo" 2.1 a gasolio da 204 CV della M, è piena e progressiva e l’omogeneità d’erogazione aiuta nel superamento dei tratti più difficili. Dobbiamo dire, però, che tra la M e la GL sulla sabbia battuta delle dune ci ha convinto di più la GL che, nonostante la stazza maggiore, ha dimostrato di avere una migliore trazione e più stabiltà nelle discese ripide. Peccato che nessuna delle auto in prova fosse dotata del Pacchetto On&Offroad dedicato al fuori strada, disponibile tra gli optional (2.313 euro), che aumenta l’altezza da terra della vettura e consente di affrontare anche tratti più impegnativi (la GL, comunque, aveva le sospensioni pneumatiche che consentono di aumentare l’altezza libera da terra).
Ma la G non ha paura di niente
Discorso a parte per la Mercedes 300 CDI Professional Station Wagon. Nata negli anni 70 come mezzo duro e puro, ha mantenuto col passare del tempo il suo carattere da fuoristrada vera, in grado di accontentare anche i più esigenti, specie in questa versione Professional che riprende negli interni vintage lo stile tipico dell’indimenticata 4x4 degli esordi. Si tratta di un mezzo specialistico, che oltre alla trazione integrale e alle marce ridotte offre la possibilità di bloccare manualmente i differenziali anteriore, centrale e posteriore; l’altezza della carrozzeria da terra e le gomme ben scolpite fanno il resto. Il motore è il turbodiesel 300 CDI da 184 CV e presenta accorgimenti specifici, come il filtro del gasolio dotato di separatore dell’acqua. Il cambio è un automatico a cinque marce provvisto di riduttore, e la trazione integrale è di tipo permanente. Da fuoristrada pura sono anche il paraurti davanti rinforzato, la protezione sottoscocca e le grate a riparo di fari e frecce. Non manca una pompa per drenare l’acqua dall’abitacolo, e i sedili sono in materiale lavabile e con box metallici sotto le sedute; il condizionatore è di serie, però i finestrini non si aprono elettricamente, ma a manovella. Inutile dire che, nonostante il considerevole peso di 2435 kg, la Mercedes G se la cava davvero bene anche sulle dune più insidiose, dove si è dimostrada pressoché inarrestabile.
Secondo noi
PREGI
> Comfort. L’abitacolo è ben insonorizzato e climatizzato, le sospensioni fanno bene il loro dovere e le poltrone sono comode anche dopo parecchie ore.
> Cambio. L’automatico a sette marce, di serie, è rapido e molto dolce nei passaggi di marcia.
> Motore. Il quattro cilindri di 2143 centrimetri cubi è molto silenzioso, potente e dotato di una coppia vigorosa fin dai bassi giri.
DIFETTI
> Baule. Non offre molto spazio per le valigie quando si viaggia con tutti i sedili in uso.
> Freno di stazionamento. A pedale, come da tradizione sulle Mercedes, è scomodo e non può essere azionato dal passeggero in caso di emergenza.
> Visibilità posteriore. I montanti posteriori del tetto, larghi, sono di ostacolo alla visuale.