Fa la grintosetta
A tre anni dal lancio, per la
Nissan Micra è arrivato il momento di un leggero aggiornamento. A cambiare è più che altro il frontale, più aggressivo con fari e paraurti spigolosi e l’aggiunta di alcuni dettagli cromati per impreziosire l’insieme. Nella parte posteriore spiccano gli inediti fanali a led, oltre al paracolpi più massiccio. Restano invariati i due motori 1.2 a tre cilindri: quello aspirato (anche a Gpl) ha 80 CV; quello sovralimentato con compressore volumetrico (montato nella vettura del test) ne sviluppa 18 in più e rimane disponibile anche con il cambio automatico a variazione continua di rapporto.
Arriva a fine estate
In vendita da settembre 2013, la rinnovata Nissan Micra mantiene sostanzialmente i prezzi del precedente modello. Per la meno cara 1.2 Visia (80 CV) bastano 11.060 euro (ma vanno aggiunti 1.300 euro per il “clima” e la radio contenuti nel pacchetto Comfort), mentre per la più costosa 1.2 DIG-S Tekna (98 CV) servono 16.800 euro. Di serie offre anche il navigatore e il sistema che, attraverso i sensori nei paraurti, individua quando c’è lo spazio necessario per parcheggiare. Nel mezzo si colloca l’allestimento Acenta, con climatizzatore e radio di serie.
Modifiche di dettaglio
Facilmente accessibile (le cinque porte sono di serie), l’abitacolo della Nissan Micra si conferma spazioso e dotato di tanti portaoggetti. La novità è la consolle color nero lucido e con le bocchette per l’aria rettangolari anziché rotonde, oltre al navigatore con lo schermo ingrandito (5,8” invece di 5”). Inoltre, le prese Aux e USB non sono più nell’inaccessibile parte bassa del fianco destro della consolle, ma si trovano più a portata di mano nella mensola di fronte al passeggero anteriore. Purtroppo l’occasione non è servita per migliorare le plastiche (specie quelle dure al tatto della plancia). Passi avanti, invece, per il baule, non nella capienza, che resta nella media (265 litri a divano su), ma nell’accessibilità: la soglia di carico ha una protezione cromata per non rigare la vernice.
Tutto ok tranne il cambio
Nella guida la Nissan Micra 1.2 DIG-S è più che altro facile e confortevole. Nell’abitacolo filtrano pochi rumori e le sospensioni assorbono con sufficiente efficacia le imperfezioni del fondo stradale. I 98 cavalli del 1.2 con compressore volumetrico spingono con fluidità fin dai bassi regimi, ma non galoppano molto veloci e ci sono sembrati un po’ “assonnati” rispetto a quelli della precedente Micra (lo verificheremo presto con una prova su strada). Del resto i 13,7 secondi promessi per lo “0-100” non sono un gran tempo mentre i 170 km/h di velocità massima risultano nella media di questo genere di vetture. A soffrirne, è più che altro la ripresa: è fiacca; per godere di un po’ di brio, è meglio scalare una o due marce, ma bisogna fare i conti con la modesta manovrabilità del cambio (gli innesti sono contrastati). Non convince nemmeno la visibilità posteriore: dal piccolo lunotto si vede poco. Vanno meglio lo sterzo (leggero ma abbastanza preciso) e i freni efficienti. Per quanto riguarda i consumi, nel corso del test (condotto lungo strade con parecchio traffico) il computer di bordo ha calcolato un’interessante media di oltre 13 km/l.
Secondo noi
Pregi
> Abitabilità. Per essere un’utilitaria, nella Micra lo spazio abbonda.
> Silenziosità. L’abitacolo risulta ben insonorizzato.
> Sterzo. Un buon compromesso fra leggerezza e precisione.
Difetti
> Cambio. L’inserimento delle marce è ruvido e contrastato.
> Finiture. Hanno un aspetto economico.
> Visibilità. Quella posteriore non è proprio un granché.