Linee tese
L’ottava edizione della
Volkswagen Passat Variant debutterà nelle concessionarie italiane il 22 novembre prossimo, sia nella versione berlina sia in quella wagon (siglata, come da tradizione, Variant): si tratta di un'auto interamente nuova, basata sulla piattaforma “modulare” che ha debuttato un paio di anni fa con la Golf. Come capita quasi sempre con le vetture della casa tedesca, lo stile non segna una rottura netta con il passato. In questo caso, mantenendo invariate le dimensioni (lunghezza di 477 centimetri e larghezza di 183) e le forme generali (caratterizzate da proporzioni molto classiche) si sono adottate linee più tese e nervature più accentuate: la nuova Volkswagen Passat è più spigolosa e ha un aspetto più “severo” che in passato. Caratteristico, in particolare, il nuovo frontale, con i fari sottili che costituiscono la perfetta continuazione della semplice mascherina con quattro listelli cromati.
Da 28.250 euro
Gli allestimenti sono quattro (Trendline, Comfortline, Businessline e Highline), con prezzi che, per la berlina, partono dai 28.250 euro della 1.4 turbo a benzina con 125 cavalli. Per le diesel, il prezzo base è invece di 29.650 euro (1.6 TDI Trendline con 120 CV) mentre la più costosa è la 2.0 BiTDI Highline DSG 4Motion, con motore biturbo da 239 cavalli, il cambio robotizzato a doppia frizione e la trazione integrale: 44.450 euro. La stessa gamma si ripete per le Volkswagen Passat Variant, ma con prezzi maggiorati di 1.200 euro (1.000 per le Highline). Noi abbiamo guidato una Variant Highline con il 2.0 a gasolio da 150 cavalli.
L’eredità della Golf
Anche l’abitacolo della Volkswagen Passat riprende lo stile “severo” degli esterni, basato su linee orizzontali e abbondanza di spigoli; caratteristici i sottili listelli cromati che corrono per tutta la larghezza della plancia, dissimulando al presenza delle bocchette del “clima”, e molto scenografico il cruscotto interamente digitale (optional a 620 euro) configurabile a piacere: si possono mettere in primo piano le mappe del navigatore (che, tra l’altro, ha una grafica molto dettagliata) oppure gli strumenti classici (tachimetro e contagiri). La vettura del nostro test, però, aveva il cruscotto “normale”, dominato da due (ben leggibili) strumenti tondi a lancetta. Proprio la strumentazione, il volante (con le razze piene di piccoli tasti dall’uso non proprio intuitivo), la parte inferiore della plancia, la consolle e il tunnel sono ripresi dalla Golf: per quanto siano ben realizzati (le finiture sono complessivamente di alto livello), sarebbe stato il caso di proporre una maggiore differenziazione rispetto al modello meno costoso.
Fendinebbia a rischio
L'auto del test disponeva, quindi, del navigatore con schermo di 8” nella consolle: valido nel funzionamento e nella grafica (lo schermo a sfioramento è molto sensibile e ad alta risoluzione), costa però ben 1.515 euro. Il freno a mano elettronico, comandato da una comoda levetta fra i due sedili, ha un funzionamento inappuntabile, così come il “clima” automatico (a tre zone di serie). Non manca, però, qualche piccole “svista”. Per esempio, la spia che segnala l'accensione dei fendinebbia è sul tasto stesso di comando, a sinistra del volante, in basso, fuori dal campo visivo: il rischio di dimenticare queste luci accese (disturbando così gli altri automobilisti e rischiando una multa) è alto. Inoltre, per azzerare il contachilometri parziale c'è un pulsante subito sotto il cruscotto: è bene in vista, ma ci si arriva infilando la mano nel volante, cosa che non è il massimo della sicurezza.
Centimetri da vendere, ma in cinque...
La Volkswagen Passat Variant è molto spaziosa. Nell'abitacolo, ben accessibile, c'è posto in abbondanza per quattro persone, anche di statura alta; potrebbe starci bene anche un quinto passeggero, non fosse che la parte centrale del divano ha un'imbottitura molto rigida, e che il grosso tunnel intralcia i piedi. Veniamo adesso al bagagliaio, importante per una wagon: il giudizio globale è molto favorevole. La capacità di 650/1780 litri, notevole in assoluto e superiore a quella del vecchio modello, si accompagna a una buona accessibilità: la soglia di carico è a soli 62 cm da terra, l'apertura è ampia e il tendalino si ritrae automaticamente quando si apre il portellone (poi, però, va richiuso a mano). Il piano del baule si può posizionare su due altezze: a filo della soglia, per facilitare le operazioni di carico, oppure più in basso di 10 cm (per avere un vano più alto: 57 cm in totale, parecchi). Apprezzabili anche il rivestimento, in un feltro dall'apparenza robusta, e la sfruttabilità: lo schienale è in tre parti reclinabili (le due laterali anche con comode levette nel baule, vicine al portellone). Abbassando la “fetta” centrale, si viaggia comodi in quattro e si possono caricare, per esempio, anche diverse paia di sci, o una scaletta. Un difetto minore, ma che può rivelarsi fastidioso, riguarda il rivestimento del pianale quando si reclina solo una parte del divano; in tal caso, si forma una fessura che pare fatta apposta per “inghiottire” oggetti piccoli e sottili. Segnaliamo poi che l'auto che abbiamo provato montava il portellone elettrico (optional a 435 euro). È comodo e, agendo sul pulsante interno, può essere bloccato in qualunque posizione, così da consentire, per esempio, il trasporto di carichi sporgenti: una caratteristica, quest’ultima, utile e non comune a tutte le concorrenti.
Comoda e facile da guidare
La Volkswagen Passat Variant 2.0 TDI dà subito grande confidenza al guidatore. La vettura del test aveva di due optional importanti: le sospensioni a controllo elettronico con rigidezza regolabile (1.030 euro, incluso lo sterzo a rapporto variabile che diventa più diretto quando si gira molto il volante, migliorando la maneggevolezza) e i cerchi in lega di 18” (715 euro, di serie sono di 17 pollici). Così equipaggiata, questa wagon è comoda sullo sconnesso, consente velocità in curva molto elevate e ha un comportamento assai prevedibile. Notevole anche lo sterzo, sempre preciso e progressivo, e buona la manovrabilità del cambio: gli innesti non sono morbidissimi, ma ben definiti. Il 2.0 TDI spinge con omogeneità e apprezzabile vigore fin da regimi molto bassi, vibra poco e riesce ad allungare, se necessario, anche oltre i 4500 giri. Le riprese nelle marce alte ci sono sembrate poco vigorose, per via dei rapporti lunghi (a 130 orari, in sesta, il motore “gira” a soli 2200 giri); d'altro canto, questa scelta tecnica aiuta a ridurre il rumore nell'abitacolo (in effetti, sempre molto contenuto) e i consumi (che, in base a quanto abbiamo letto nel cruscotto alla fine del test, dovrebbero aggirarsi sui 16 km/litro, e a un'andatura non proprio “addormentata”).
Dotazione abbastanza buona
Tutte le Volkswagen Passat hanno sette airbag (incluso quello per le ginocchia del guidatore), l'avviso nel cruscotto in caso di stanchezza del conducente, la radio con display a sfioramento e il “clima” automatico con bocchette regolabili anche per i posti posteriori, ma solo dalla Comfortline in su ci sono i sensori di parcheggio, i sedili a regolazione elettrica, i cerchi in lega e il Front Assist (la frenata automatica d’emergenza, che entra in funzione quando il guidatore è distratto e funziona sia con verso altri veicoli, sia con i pedoni). La Highline ha in più i sedili in pelle e Alcantara, il cruise control con frenata adattiva (regola la velocità in base ai veicoli che precedono) e la radio con schermo a sfioramento di 6,5 pollici e Bluetooth. Si tratta di una dotazione piuttosto buona: a fronte di un esborso di oltre 35.000 euro, però, dovrebbe comprendere anche il navigatore, che invece è proposto nella versione “base” a 865 euro (o a 1.300 euro nel pacchetto Executive, assieme ai fari a led e alla possibilità di creare nell'abitacolo un hot spot per la connessione di altri apparecchi a internet). Non costano poco pure i sistemi che avvisano in caso di cambio involontario di corsia e di presenza di un veicolo nella zona cieca dei retrovisori (offerti insieme a 1.100 euro), mentre le quattro telecamere che mostrano sul display nella consolle tutto quello che c'è intorno alla vettura (utilissime in fase di parcheggio, o prima di impegnare un incrocio con ridotta visibilità laterale) sono proposte a 820 euro.
Secondo noi
Pregi
> Comfort. Notevole per silenziosità, assorbimento dello sconnesso e spazio nell'abitacolo.
> Finiture. I rivestimenti e i montaggi sono accurati, i materiali di notevole qualità. E lo si vede subito.
> Guida. Grazie anche agli optional (sospensioni elettroniche e gomme di 18”), l'auto è maneggevole, precisa e sicura.
Difetti
> Dettagli interni. Alcuni comandi sono poco intuitivi, o in posizione discutibile.
> Quinto posto. Anche se lo spazio c'è, la seduta rigida nella zona centrale e il massiccio tunnel rendono il divano comodo solo per due.
> Ripresa. Nelle marce più alte viene piuttosto smorzata dalla lunghezza dei rapporti.