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1999 Toyota Yaris
La prima Toyota compatta a rivaleggiare con le utilitarie europee arriva alla fine del secondo millennio ed è subito un successo: nel 2000 viene premiata come auto dell’anno e già nel 2005 ne sono state vendute oltre un milione di esemplari. Ad attrarre i consumatori europei, ma anche asiatici e australiani, sono l’affidabilità e la buona abitabilità interna in rapporto alle dimensioni: in soli 364 cm di lunghezza tutti i passeggeri hanno spazio a sufficienza e grazie al divano scorrevole anche la capacità del vano di carico rivaleggia con quello delle più lunghe concorrenti europee.
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2000 Alfa Romeo 147
Riporta la piacevolezza nella guida al centro dell’attenzione, come da tradizione per le Alfa Romeo. Merito, anche, del raffinato schema di sospensioni a quadrilatero alto all’anteriore e McPherson al posteriore, condiviso con la più grande 156 e una rarità nel settore delle berline medie. La carrozzeria disegnata da Walter De Silva e Wolfgang Egger, è elegante e sportiva al tempo stesso, con richiami alle Alfa del passato. Tutti aspetti che, nonostante l’abitabilità non da record, le consentono di conquistare un discreto successo in Italia e in Europa con oltre 600mila esemplari venduti in 10 anni. Inizialmente prodotta solo a tre porte e dal 2001 anche a cinque, la 147 viene proposta anche nella sportiva versione GTA da 250 CV, sprigionati dell’iconico 3.2 V6 aspirato, soprannominato Busso (dal nome del suo progettista Giuseppe Busso, che lo sviluppò alla fine degli anni 60).
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2001 Mini
Il progetto della BMW di realizzare una sfiziosa e raffinata auto da città si realizza alla fine degli anni ’90 quando, dopo aver acquistato la Rover, decide di utilizzare il marchio Mini per lanciare la nuova vettura. Così, nel 2001 nasce la prima Mini dell’era BMW: è un’auto moderna, ma il design riprende tutti gli elementi caratteristici della famosa antenata del 1959, sia nelle proporzioni sia nei dettagli, come il tetto piatto, i fari ovali e i fanali posteriori verticali. Anche all’interno sono presenti diversi rimandi alla tradizione, ma l’abitacolo è completamente nuovo; più lussuoso e confortevole. L’aspetto e la guida divertente ne decretano il successo immediato, nonostante, al contrario della prima Mini, lo spazio per passeggeri e bagagli sia limitato in rapporto alle maggiori dimensioni esterne.
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2002 Citroën C3
In netto contrasto con le precedenti AX e Saxo, la Citroën C3 adotta un design originale, ispirato alla famosa 2CV; ha una linea simpatica e grazie alla linea ad arco del tetto garantisce parecchio spazio per la testa a tutti gli occupanti. Il bagagliaio, che ha una capacità di 305 litri, ha una forma regolare grazie alla particolare disposizione delle sospensioni posteriori che non “invadono” il vano di carico. Originale anche la strumentazione digitale, così come alcuni allestimenti speciali ispirati al mondo della moda, come la C3 D&G.
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2003 Fiat Panda
Replicare il successo della prima Panda degli anni ’80, quella disegnata da Giorgetto Giugiaro, non è semplice. Tuttavia, questa seconda generazione si afferma in fretta, grazie all’aspetto accattivante, alla praticità degli interni e alla facilità di guida (favorita dalla leva del cambio rialzata sulla consolle). La dotazione include moderni accessori assenti nella precedente edizione, come l’ABS, gli airbag, il climatizzatore anche automatico, il controllo di stabilità e il servosterzo. Nel 2004 ritorna la versione 4x4, con buone doti fuoristradistiche.
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2004 Toyota Prius
Lanciata nel 1997, prima in Giappone e poi negli Stati Uniti, l’ibrida più venduta al mondo arriva in Italia con la seconda generazione. Ha uno stile particolare per favorire la penetrazione aerodinamica (il Cx è di soli 0,26) e un quattro cilindri a benzina a ciclo Atkinson abbinato ad un motore elettrico alimentato dalle batterie sotto il divano. Soluzioni che consentono (come ai modelli successivi, fino ai giorni nostri) di limitare il consumo di carburante: il motore elettrico interviene in partenza e aiuta il motore termico in accelerazione, mentre in decelerazione, l’impianto frenante rigenerativo ricarica le batterie, senza bisogno di collegarle ad una fonte esterna di energia. Soluzioni vincenti soprattutto nella marcia con continui stop&go, come quella in città, dove la Prius ha consumi davvero contenuti.
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2005 Fiat Grande Punto
Più spazio, più tecnologia, più sicurezza: sono queste le tre novità dell’utilitaria presentata al Salone di Francoforte. Con oltre quattro metri la terza generazione della utilitaria italiana è più lunga e sviluppata su un inedito pianale realizzato insieme a Opel (che lo utilizza nel 2006 per la Corsa). Più attenzione anche per il design, firmato dalla Giorgetto Giugiaro e caratterizzato dal frontale affusolato. L’abitacolo è accogliente e la capacità di carico niente male: 275 litri a divano su. Per gli sportivi, c’è la versione Abarth da 170 cavalli.
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2006 Nissan Qashqai
Un’auto rivoluzionaria non solo per aver “salvato” la Nissan in anni difficili, ma anche per aver contribuito ad affermare un nuovo genere di auto, via di mezzo fra le berline di medie dimensioni e le fuoristrada: le crossover. Rispetto a una tradizionale cinque porte, ha una migliore abitabilità e la posizione di guida rialzata, tipica delle 4x4. E’ disponibile con la trazione anteriore o integrale, il cambio manuale o automatico e in una grande varietà di motori di origine Renault. Dal 2006 al 2013 ne vengono vendute oltre un milione di esemplari. Nel 2008 è introdotta una versione a sette posti denominata Qashqai +2, mentre nel 2014 è arrivata la seconda serie, sempre prodotta negli stabilimenti di Sunderland in Inghilterra.
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2007 Fiat 500
Il 4 luglio del 2007, con una sfarzosa cerimonia in diretta televisiva, la Fiat svela la 500: è lunga 355 cm, ha quattro posti ed è basata sul telaio della Panda. Nel design e nei dettagli interni (come il grande cruscotto circolare) l’auto interpreta in chiave moderna la 500 del 1957. Ma, questo nuovo modello è tutt’altro che spartano: è ben equipaggiato e, fra le tinte esterne, le finiture interne e perfino gli sticker, lo si può personalizzare a piacimento. Sotto il cofano ci sono i motori della Panda e, per gli sportivi, c’è la Abarth 500: 135 cavalli, assetto dedicato e uno scarico per non passare inosservati!
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2008 BMW X6
Pochi modelli hanno letteralmente creato una nuovo genere di automobili. Una di queste è, sicuramente, la BMW X6. Derivata dalla seconda generazione della X5, è una suv-coupè ovvero un’auto “rialzata” a cinque porte, con il lunotto particolarmente inclinato, che ricorda nelle proporzioni le gran turismo. Questa forma inedita del posteriore dona quel tocco di sportività che mancava alle suv, ma comporta qualche svantaggio in termini di abitabilità posteriore e capacità di carico (per la X6 ridotta di 50 litri rispetto alla X5). Inconvenienti che non hanno fermato il successo di questo modello, giunta ora alla terza generazione.
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2009 Porsche Panamera
La prima berlina della casa tedesca s’ispira nell’aspetto all’intramontabile 911, ma è molto più grande: sfiora i cinque metri di lunghezza e pesa oltre 1800 kg. Un “macchinone” votato al comfort, ma senza rinunciare alle prestazioni da supercar: la versione Turbo ha 500 cavalli e supera i 300 km/h di velocità massima. Il design della prima serie, oggetto di qualche critica, ha lasciato spazio nel 2017 allo stile più moderno e filante della seconda generazione proposta con potenze fino a 680 cavalli grazie al complesso V8 ibrido della Panamera Turbo S e-hybird.
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2010 Dacia Duster
La filosofia del marchio rumeno (di proprietà della Renault) di proporre auto semplici ed economiche aveva già convinto molti clienti con l’utilitaria Sandero del 2008, ma è nel 2010 che la Dacia conquista il grande pubblico: per la prima volta, infatti, viene commercializzata una suv compatta al prezzo di una utilitaria. Si chiama Duster, è lunga 432 cm, ha 475 litri di bagagliaio ed è disponibile anche con la trazione integrale per meno di 15.000 euro. Nel 2017 arriva la seconda generazione dal design più moderno e dalla dotazione tecnologica e di sicurezza più completa.
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2011 Land Rover Range Rover Evoque
Design da concept car: la Range Rover Evoque arriva sul mercato tre anni dopo la presentazione del prototipo LRX, di cui riprende le forme e le proporzioni. Si tratta di una suv più piccola delle tradizionali Range Rover, ma sempre lussuosa, ed è disponibile unicamente con motori a quattro cilindri diesel e benzina. Per le versioni meno potenti la trazione è soltanto anteriore mentre quelle a trazione integrale dispongono del raffinato selettore delle modalità di guida in fuoristrada Terrain Response. Tre le configurazioni della carrozzeria: a tre o a cinque porte e successivamente, cabriolet. La seconda generazione debutta nel 2018, è più spaziosa e anche ibrida.
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2012 Volkswagen Golf VII
La settima generazione del best seller tedesco non rappresenta una rivoluzione, quanto un’attenta evoluzione dello stile (curato da Walter de Silva) e dei contenuti tecnologici e meccanici. Caratteristiche che le permettono di rimanere il punto di riferimento per le berline di medie dimensioni. Inizialmente proposta a tre o a cinque porte e, successivamente, anche wagon e nella versione monovolume Sportsvan, la Golf offre un’estesa gamma di motori, a benzina e a gasolio, con potenze comprese fra 85 e 310 CV, oltre alle varianti a metano, elettirica e ibrida plug in. L’abitacolo è semplice e razionale con tutti i principali comandi rivolti verso il guidatore e abbastanza spazioso anche per i passeggeri posteriori. Con l’aggiornamento del 2017 la Golf ha guadagnato moderni assistenti alla guida, il cruscotto digitale e un reattivo sistema multimediale.
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2013 Ferrari LaFerrari
LaFerrari ovvero la massima espressione della tecnologia del cavallino; è l’hypercar costruita in 500 esemplari che combina il passato, nella forma di un V12 aspirato, con la tecnologia ibrida, espressione dei tempi che cambiano. Sono 963 i cavalli erogati dal motore termico insieme all’unità elettrica e ben 900 i Nm di coppia massima, per un peso a secco della vettura di appena 1255 kg (grazie ai materiali compositi come il Kevlar e il carbonio per la costruzione della scocca e della carrozzeria). Qualche dato: per l’accelerazione da 0 a 200 km/h la casa promette meno di 7 secondi e la velocità massima è superiore ai 350 km/h. Stessa meccanica per la versione spider Aperta, che nel 2016, si aggiunge alla coupé.
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2014 Jeep Renegade
La prima Jeep nata al di fuori degli Stati Uniti viene costruita in Italia, nello stabilimento di Melfi, ed è una suv compatta, un genere di auto particolarmente apprezzato dal mercato europeo. Gran parte della meccanica è condivisa con la Fiat 500X, ma lo stile è da vera Jeep. Squadrata e massiccia, ha il frontale con i fari tondi e la classica mascherina con le sette feritoie verticali, mente dietro i fanali integrano un disegno a “X” ispirato alle taniche della benzina della Jeep Willys della seconda guerra mondiale. La Renegade è disponibile con la trazione anteriore o integrale (le 4WD hanno la luce a terra aumentata da 17,5 a 19,8 cm). La Trailhawk è la più votata al fuoristrada, col 2.0 turbodiesel da 170 CV, il cambio automatico a 9 marce (con la prima particolarmente corta), 21 cm di altezza minima da terra e il differenziale posteriore bloccabile.
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2015 Mazda MX-5
In un mondo di auto sempre più grandi e motori sempre più piccoli e sovralimentati, la Mazda sceglie una soluzione controcorrente quando nel 2015 introduce la quarta generazione della MX-5. La spider più venduta del mondo torna ad ispirarsi alla iconica prima serie: leggera (la 1.5 pesa meno di 1000 kg), ha il motore anteriore montato in senso longitudinale e la trazione posteriore. Ne risulta un piacere di guida “vecchia scuola”, ma senza rinunciare al comfort e alla sicurezza attuali, con quattro airbag, il sistema di mantenimento in corsia e l’impianto hi-fi della Bose, con le casse integrate nei poggiatesta per sentire bene la musica anche con la capote abbassata.
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2016 Alfa Romeo Giulia
È la vettura della rinascita della casa italiana, come la desideravano gli alfisti dall’uscita di scena della 75 ne 1993. La Giulia presentata nel 2015 nella potente variante Quadrifoglio col V6 2.9 turbo da 510 CV e in vendita dal 2016 anche nelle più “popolari” versioni a quattro cilindri, è la berlina a trazione posteriore (e anche integrale) che mancava alla casa di Arese. Gli assi nella manica sono la raffinata meccanica, che comprende le sospensioni a quadrilatero alto davanti e multibraccio (a “quattro leve e mezzo”) dietro; l’eccellente dinamica di guida, e lo stile inconfondibile della carrozzeria, dalle linee grintose ma eleganti. La piattaforma inedita della Giulia, denominata, Giorgio è stata utilizzata poco tempo dopo per la suv Stelvio.
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2017 Toyota C-HR
Quando viene presentata questa vettura dallo stile personale e grintoso, con i passaruota sporgenti, i finestrini piccoli e le porte posteriori “mimetizzate”, in Europa riscuote immediatamente un grande successo. È una crossover compatta (è lunga 436 cm), ma riprende gli stilemi sportivi delle suv coupe con il lunotto inclinato e la linea di cintura alta. È disponibile soltanto a benzina, con il 1.2 turbo da 116 CV o con l’efficiente sistema ibrido della Prius con un 1.8 a benzina e un motore elettrico alimentato da batterie al nichel-metallo idruro, in grado di erogare complessivamente 122 CV.
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2018 Jaguar I-Pace
Questa crossover d’impronta sportiva è la prima vettura elettrica del marchio inglese. La linea della carrozzeria ideata dal designer Ian Callum riprende molti elementi delle moderne Jaguar, ma le reinterpreta attraverso proporzioni inedite. La mancanza di un motore termico sotto il cofano ha infatti permesso di ridurre la lunghezza del frontale a favore di un abitacolo più grande e spazioso. La Jaguar I-Pace è spinta da due motori elettrici, uno per asse, per una potenza combinata di 400 cavalli. La batteria agli ioni di litio integrata nel pianale (che per la casa garantisce un’autonomia di 470 km) ha una capacità di 90 kWh e si rigenera all’80% in 40 minuti con la ricarica rapida da 100 kW.
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2019 Volkswagen ID.3
È il primo veicolo di un’inedita famiglia di auto elettriche, che apre un nuovo capitolo nella storia della Volkswagen dopo il Maggiolino e la Golf. Quasi pronta per scendere in strada (sarà nelle concessionarie a metà del 2020) a un prezzo di partenza di circa 30.000 euro, la ID.3 ha come obiettivo quello di avvicinare un gran numero di automobilisti alla guida elettrica. Il design, minimalista, è caratterizzato da linee pulite e sbalzi ridotti, con le fiancate lisce e filanti, attraversate da una nervatura all’altezza delle maniglie, il tetto spiovente che termina con un piccolo spoiler sopra il lunotto e la parte posteriore con il massiccio paraurti e i fanali orizzontali. L’abitacolo è spazioso e la plancia ha linee semplici con tutti i comandi racchiusi nel grande schermo tattile a sbalzo al centro della plancia e sulle razze del volante. Lunga 426 cm, questa berlina media con motore e trazione posteriori, ha 204 CV e batterie al litio sotto il pianale, disponibili in tre taglie, da 45, 58 o 77 kWh, per un’autonomia dichiarata che va da 330 a 550 km.