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Hyundai: l’idrogeno nella svolta “green” del trasporto merci

Pubblicato 28 luglio 2021

La Hyundai ha già percorso un milione di chilometri con la sua flotta di XCIENT Fuel Cell e si appresta a fare lo stesso in California, dal 2023.

Hyundai: l’idrogeno nella svolta “green” del trasporto merci

UN MONDO CHE CAMBIA - La cosiddetta transizione ecologica verso la mobilità elettrica è già realtà per i veicoli commerciali, per i quali si attende una quota di immatricolazioni di mezzi a emissioni zero pari al 70% entro il 2030, favorita dalla prevedibilità dei percorsi quotidiani e quindi dalla relativa importanza di un’autonomia molto estesa come quella richiesta dalle autovetture. Per queste ultime esiste inoltre il problema legato alla capillarità della rete di colonnine di ricarica pubbliche e in particolare di quelle ad alta capacità, sempre più richieste per le vetture più potenti e con autonomie più elevate, mentre i van elettrici delle aziende di logistica e del settore alimentare generalmente vengono riforniti di notte nelle sedi aziendali, quando non circolano.

L’IDROGENO COME SOLUZIONE - Nel settore dei van stanno prendendo vita anche sperimentazioni legate a nuove motorizzazioni con alimentazione a idrogeno, soprattutto a cura di Renault e Peugeot. Per i veicoli industriali e, in particolare, per i camion impegnati su lunghe percorrenze quotidiane, l’idrogeno può rappresentare un’autentica soluzione definitiva rispetto al tema del trasporto merci sostenibile, grazie alla rapidità di rifornimento e alle notevoli autonomie già raggiunte e disponibili. Anche per questo, nel piano strategico Fit for 55, l’Unione Europea si è data l’obiettivo è di incrementare significativamente la produzione di “idrogeno verde”, ricavato dall’utilizzo di energie rinnovabili, come l’idroelettrico, per separare l’idrogeno e l’ossigeno contenuti nell’acqua senza emettere anidride carbonica nel processo chiamato elettrolisi. L’incremento della disponibilità di idrogeno e di stazioni di rifornimento porterà a un aumento dei trasporti a zero emissioni. 

LA HYUNDAI CI CREDE - L’azienda leader nella propulsione a idrogeno è la coreana Hyundai, che sta collaudando in Svizzera il suo camion XCIENT Fuel Cell (nella foto in alto) con una flotta di 46 camion e ha da poco annunciato di voler procedere con una seconda flotta di veicoli sperimentali in California, dove la sensibilità ambientale è spiccata. Saranno 30 esemplari del camion XCIENT Fuel Cell, forniti ad aziende pubbliche e private, a percorrere le strade californiane dal secondo trimestre del 2023, avviando quindi i collaudi anche in un contesto ambientale ben diverso da quello dell’Europa.

UN MILIONE DI CHILOMETRI GIÀ ALL’ATTIVO - La flotta di camion Hyundai XCIENT Fuel Cell che circola in Svizzera ha superato la soglia del milione di chilometri percorsi complessivamente in meno di un anno di servizio, riducendo al contempo le emissioni di anidride carbonica di oltre 631 tonnellate. Da quando ha iniziato a percorrere le strade elvetiche, la flotta di ormai 46 camion Hyundai a idrogeno è riuscita a raggiungere questo traguardo al servizio di 25 aziende svizzere operanti negli ambiti di logistica, distribuzione e approvvigionamento dei supermercati. 

AUTONOMIA RASSICURANTE - Hyundai condivide questo risultato con i clienti, che hanno scelto di integrare all’interno delle loro attività il primo camion a idrogeno prodotto in massa, rimpiazzando i tradizionali camion alimentati a gasolio. I clienti in Svizzera hanno espresso soddisfazione nei confronti delle performance di Hyundai XCIENT Fuel Cell, apprezzandone in particolare le caratteristiche ecologiche, i brevi tempi di rifornimento, e la grande autonomia di guida, circa 800 chilometri. Questi fattori potrebbero fare dell’idrogeno la fonte di energia ideale per la transizione all’energia pulita. Nello specifico, il più grande vantaggio dell’energia a idrogeno è la capacità di stoccaggio. Questo suggerisce che l’idrogeno giocherà un ruolo importante nell’era delle energie sostenibili. 

RESTYLING PER IL MODELLO 2021 - Dopo il lancio del modello nel 2019, Hyundai ha recentemente svelato la versione 2021 di XCIENT Fuel Cell (nelle foto). Questa nuova generazione del camion a idrogeno è caratterizzata dal restyling del frontale e da aggiornamenti tecnici per incrementare le performance. L’edizione 2021 del camion è proposto nelle configurazioni rigide 4x2 o 6x2. Sono 140 le unità del modello 2021 che saranno consegnate in Svizzera entro la fine di quest’anno e, per dare ulteriore spinta a questo cambiamento verso i trasporti sostenibili, la flotta di camion Hyundai elettrici a idrogeno crescerà fino alle 1.600 unità previste entro il 2025. Dando forma al futuro della Hyundai con l’idrogeno nel 2019, il costruttore ha avviato una joint venture con l’azienda elvetica H2 Energy per dare origine a Hyundai Hydrogen Mobility (HHM). Con base in Svizzera, HHM noleggia gli XCIENT Fuel Cell ad operatori di veicoli commerciali con uno schema pay-per-use che include anche la fornitura di idrogeno. In questo modo, un ulteriore vantaggio per le flotte consiste nell’adozione dei camion a idrogeno Hyundai senza la richiesta investimenti iniziali. 



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Ritratto di lele70mi
28 luglio 2021 - 17:38
E noi stiamo all'elettrico.... vedremo che succederà
Ritratto di Clementina Milingo
28 luglio 2021 - 21:54
già uno è fallito, parlo di Nikola con le sue farlocche motrici a idrogeno. Gli altri seguiranno la stessa sorte, l'idrogeno senza sovvenzioni costa troppo, e aumentare i costi dei trasporti dal non economico gasolio non è la strada più logica.
Ritratto di Miti
29 luglio 2021 - 00:09
1
Clementina baby, lascali provare . Chi sa , forse riusciranno di darci un'alternativa. Non sei d'accordo ?
Ritratto di Sdruma
29 luglio 2021 - 09:50
3
Nikola non è fallita, è fallita l'idea delle super bombole di idrogeno, semplicemente l'unica a detenere un'efficiente sistema H è la Toyota, sicuro non Nikola che ora lavora con Iveco ma progetta normalissimi camion a batteria (per quanto possano essere normali camion a batteria). La realtà è che ci vuole un fottio a fare un camion a batteria che abbia un'autonomia decente a pieno carico, infatti in generale i veicoli da carico a batteria o sono per un uso prettamente cittadino / programmato; oppure è una sfida ben più difficile di quello che si pensa, anzitutto i costi, proibitivi per un "padroncino" standard come ce ne sono a milioni nel mondo.
Ritratto di Giuliano Della Rovere
29 luglio 2021 - 10:14
Salvo sorprese della solita Tesla, che dovrebbe avere in uscita il Semi il prossimo anno. Vedremo quale tecnologia prevarrà o se coesisteranno soluzioni diverse. Tocca sempre, però, iniziare a produrre energia da fonti rinnovabili. Tanta energia.
Ritratto di nsx
29 luglio 2021 - 12:05
Meglio la soluzione Tesla "Semi" con le batterie da 900 kwh. D'altra parte chi non dispone di una presa libera a casa. Io nella presa del tostapane collegherò il Semi (spero che non sia scadente come l'olio di semi). POVERI NOI
Ritratto di Clementina Milingo
29 luglio 2021 - 12:18
400 e 600
Ritratto di bangalora
30 luglio 2021 - 18:16
Le ricordo che Hyundai in fatto di tecnologia e innovazione e' uno dei primi al mondo con Toyota, non bruschette e fagianate ma realta' visto che due auto ad idrogeno sono state consegnate al comune di Bolzano
Ritratto di 19andrea81
28 luglio 2021 - 22:09
L'idrogeno e il futuro,il vero problema è che l'idrogeno può essere gratis. Basta produrlo con elettricità rinnovabile
Ritratto di Clementina Milingo
28 luglio 2021 - 23:52
infatti è notorio che i pannelli fotovoltaici siano gratis, anche le pale eoliche sono gratis, è solo una spiacevole coincidenza che l'energia elettrica prodotta da rinnovabili costi di più di quella prodotta dalle non-rinnovabili. Attualmente l'idrogeno a parità di energia fornita costa come la benzina, pur senza avere le accise
Ritratto di Co-Bra
29 luglio 2021 - 10:47
Interessante! Una fonte? (Non sono sarcastico)
Ritratto di bangalora
30 luglio 2021 - 18:18
Si ma non inquina. E' ovvio che la tecnologia per produrloha un costo iniziale ma con il tempo avra' costi irrisori e la natura ringrazia
Ritratto di pikkoz
31 luglio 2021 - 09:36
@19andrea81 : Giusto, l'energia da fonti rinnovabili e' gratis , in fondo i pannelli solari e pale eoliche le regalano e vengono mantenute gratis, cosi' come gli elettrolizzatori e la loro manutenzione gratuita. E io che pago ancora la bolletta... . @clementina : sei anche buona , 1litro di di benzina ha un potenziale calorico di 10.5kwh che a 1.6 euro si traduce in 15 centesimi al kwh , 1kg di idrogeno ha un potenziale calorico di circa 33kwh e costa 13.7euro quindi 41.5 centesimi al kwh che sono quasi 3 (2.7) volte tanto a parita' di energia .
Ritratto di 19andrea81
31 luglio 2021 - 11:42
Già, perché lo paghi? In Azerbaijan gas, acqua e elettricità sono gratis. Lo stato ha deciso che le risorse del paese sono di tutti , quindi gratis. Ora,so che i pannelli hanno un costo come le palle eoliche però questo costo dopo un tot di anni puoi addirittura guadagnare. Ma io non parlo del privato,parlo delle grandi aziende che spendono milioni all'anno per carburante
Ritratto di Trattoretto
28 luglio 2021 - 22:17
Forse il fuel cell ha più senso se applicato ai camion, Lo spazio per le bombole di idrogeno è maggiore e anche per un eventuale impianto di refrigerazione per favorire la liquefazione dell'idrogeno.
Ritratto di Miti
29 luglio 2021 - 00:15
1
Trattoretto , se ti prendi anche coi paraurti di 'sto bestione ... scherzo ovviamente. La storia che vedo sulla strada di questi "mammut" che a me piacciono un mondo. Poi quando sono anche un po' elaborati e con verniciature sofisticate sono delle meraviglie. Deve essere una figata lavorare su dei camion del genere. Saluti
Ritratto di Andre_a
29 luglio 2021 - 15:18
Sicuramente una figata le prime volte, poi le ore piccole, il non essere mai a casa, sempre seduti, sempre concentrati... Non so, forse da scapolo uno-due annetti da camionista internazionale o negli Usa me lo sarei fatto volentieri, ma di più... no grazie.
Ritratto di Miti
29 luglio 2021 - 16:55
1
Andre_a , io non avrei mai creduto nella mia vita di fare l'infermiere. Per non dire pure di patologie terminali. Cosa fai nella vita è una questione di scelta iniziale sempre di meno anche perché quando la vita ti dà un calcio nel sedere per te come scelta primaria è troppo tardi in gran parte dei casi. L'importante è di fare il tuo lavoro bene e rispettando gli altri. Poi se hai la fortuna di fare quello che ti piace anche ancora di più. Io sono uno di quelli. Covid in su , Covid in giù, non cambierei quello che faccio adesso. Credimi. E nutro un grande rispetto per questa gente che non importando assolutamente di che giorno , anno , stagione è o della loro stare di spirito al momento si mettono al volante e sulla strada a macinare km. Senza di loro sarebbe un vero macello. Pensa un po' su.
Ritratto di Andre_a
30 luglio 2021 - 01:30
Non intendevo sminuire la categoria, anzi! Il fatto che non sarei in grado di fare a lungo il camionista (ma neanche l'infermiere, se è per questo) significa che quelli che lo fanno hanno un qualcosa che a me manca, e che senza dubbio rispetto.
Ritratto di Miti
30 luglio 2021 - 02:19
1
Andre_a guarda che avevo capito , tranquillo. So che sei molto equilibrato nei tuoi commenti ed è per questo che mi permetto di "allontanarmi un po' dai motori". Ma per non andare troppo lontano , queste sono le parole di uno dei più grandi pilota di F1...„Pensi di avere un limite, così provi a toccare questo limite. Accade qualcosa. E immediatamente riesci a correre un po' più forte, grazie al potere della tua mente, alla tua determinazione, al tuo istinto e grazie all'esperienza. Puoi volare molto in alto.“ Ayrton Senna.
Ritratto di bangalora
30 luglio 2021 - 18:23
Parlano di trasporti su rotaia poi vanno a chiudere le stazioni e a mettere alcune linee a riposo perche' rami secchi. Rimane ovvio che per trasportare le merci bisogna puntare sul trasporto su gomma,io sono contrario bisogna ripristinare le linee ferroviarie.
Ritratto di otttoz
29 luglio 2021 - 08:28
anche per navi e aerei,fonderie insomma in sostituzione di tutti i carburanti assai inquinanti
Ritratto di Giuliano Della Rovere
29 luglio 2021 - 10:23
Per le navi si parla anche di ammoniaca green. Dobbiamo "solo" avere una disponibilità enorme di energia elettrica e risolvere il "problemino" degli ossidi di azoto se decidiamo di usarla come combustibile. Insomma, tocca essere ottimisti e confidare nello sviluppo tecnologico. Almeno sembra non manchi la volontà.
Ritratto di gt3mc12
29 luglio 2021 - 16:34
Le lunghe percorrenze non servono solo ai camion e dove rifornisce il camion lo fa pure Mirai. Sarebbe una porta da tenere aperta. Italia e Nordafrica produttori di idrogeno da rinnovabili e Italia distributore anche per Europa sono ipotesi che gli addetti ai lavori ritengono percorribili