Auto elettriche: nove cose da sapere

Tecnologia
Pubblicato 24 dicembre 2020

Facciamo conoscenza con alcune delle particolarità delle auto elettriche, che saranno tra le protagoniste del 2021 con molti modelli pronti al debutto.

ELETTRICITÀ E DOMANDE - Le auto elettriche sono destinate ad entrare nelle vita di tanti automobilisti nei prossimi anni. Molti sanno che a spingerle c'è un motore elettrico e ad alimentarle ci pensa una batteria (che va ricaricata), ma ci sono ancora tante domande che circondado questo "nuovo mondo". Vediamo dunque di fare conoscenza con alcune delle peculiarità delle auto elettriche che meritano di essere approfondite. Per questo abbiamo risposto ad alcuni dei tanti quesiti che arrivano in redazione.

Si rischia la scossa sotto la pioggia o centrando una pozzanghera profonda? 
No, anche se le batterie lavorano ad alta tensione (300-400 volt e più) esse sono racchiuse in resistenti involucri ermetici (foto qui sopra). Questi contenitori sono robusti (è anche per questo che le batterie pesano molto) e i componenti ad alta tensione hanno circuiti di sicurezza che “spengono” la batteria in caso di malfunzionamento. In rete circola il video di una Tesla Model 3 che si muove tranquillamente con l’acqua che le arriva al cofano nel bel mezzo di un’inondazione. Questi dispositivi ad alta tensione non sono una novità assoluta: ricordiamo, con i dovuti distinguo, che nei fari allo Xeno ci sono tensioni fino a 30.000 volt ma la cosa non crea problemi.

Si può fare la manutenzione del motore elettrico? 
I motori delle auto elettriche moderne (nel disegno qui sopra uno spaccato), raffreddati a liquido, non raccolgono polvere come quelli “aperti”. Sono chiusi in involucri a tenuta stagna (vedi sopra) e la manutenzione è ridottissima: l’unica parte in movimento, il rotore, gira su cuscinetti e non viene a contatto con altri organi. Non è consigliabile armeggiare intorno ad un motore elettrico perché è attraversato da tensioni elevate. Anche fare tuning meccanico è praticamente impossibile: questi motori appaiono semplici, ma nascono da progetti molto sofisticati.

Le auto elettriche hanno il cambio? 
Il motore elettrico ha la coppia massima da subito e questo permette di eliminare la frizione. Non ha organi in moto alternato (come la distribuzione e il gruppo pistone-biella) ma solo il rotore ben bilanciato: questo permette di raggiungere in scioltezza regimi di 15.000 e più giri/minuto. Il cambio a più rapporti può essere inutile e infatti la grandissima maggioranza delle elettriche ha una trasmissione a rapporto fisso. Questo, insieme all’eccessivo consumo di energia che si verifica andando forte, limita in genere la velocità massima a un valore più basso rispetto alle auto a combustione di potenza paragonabile. Le Tesla sembrano sfuggire a questa relativa lentezza così come la sportivissima Porsche Taycan, che è l’unica con un cambio a 2 velocità, automatico e abbinato al motore posteriore.

Le auto elettriche sono più spaziose internamente?
Non necessariamente, dipende dal design: se un’elettrica è progettata come tale fin dall'inizio allora generalmente la batteria è sotto il pavimento dell’abitacolo. Questo non solo abbassa il baricentro (la guida migliora) ma libera anche spazio per ingrandire l’abitacolo, che è spesso più spazioso rispetto ad un’auto convenzionale paragonabile. In alcuni casi, sfruttando la compattezza della meccanica, si riesce a creare un piccolo portabagagli anteriore.

È più o meno impegnativa la manutenzione di un’auto elettrica? 
Molto meno. Infatti, il gruppo della trazione elettrica non ha molte esigenze di manutenzione, a parte il controllo del fluido di raffreddamento/lubrificazione. Lo stesso si può dire per la batteria e la parte elettronica mentre la trasmissione semplificata è molto longeva. La Nissan USA, per esempio, prescrive per il primo tagliando della Leaf (12.000 km o 6 mesi) la sola rotazione degli pneumatici. In condizioni più gravose, con stop-and-go continui in climi molto caldi e/o uso in strade dissestate/polverose, sporche di sale e simili, si aggiungono controllo dei freni, dei filtri e dei livelli. I tagliandi successivi, da eseguire ogni 12.000 km o  6 mesi, aggiungono una volta si e una no il controllo del livello olio della trasmissione, il cambio dei filtri e l’ispezione delle sospensioni, dei semiassi, dello sterzo, della presa di ricarica e un check della batteria.

Ci sono precauzioni speciali da seguire quando si carica la batteria? 
Le case affermano che la ricarica è semplice e sicura, anche sotto la pioggia. È comunque necessario bloccare le porte e inserire il freno di stazionamento. Sappiamo poi che per allungare la vita delle batterie (qui per saperne di più) è opportuno programmare la carica in modo da non superare l’80%. Ricordiamo che se si carica da colonnine pubbliche il gestore potrebbe applicare un sovrapprezzo se non la si rimuove subito dalla piazzola dopo il completamento della carica. Enel X, per esempio applica “penali” crescenti da 9 a 18 cent/minuto a seconda del tipo di colonnina.

Il riscaldamento, i fari e in generale gli accessori influiscono sull’autonomia? 
Si, ed è facile capire il perché: in un veicolo elettrico tutto funziona con l'energia immagazzinata nella batteria, dal motore al riscaldamento fino all’impianto audio. È per questo, per esempio, che si sta diffondendo la pompa di calore per l’impianto di climatizzazione: essa riscalda l’aria in modo molto più efficiente rispetto alle classiche resistenze.

Quanto durano le batterie? 
Sono piuttosto longeve (qui per saperne di più) e, in effetti, una garanzia di 8 anni o 160.000 km sembra essere la norma. In assenza di “eventi traumatici” ci si può aspettare un lento decadimento della capacità di carica mentre la rottura completa è molto improbabile. 

Cosa accade alle batterie esaurite?
Diciamo subito che le batterie vengono considerate non più adatte a essere impiegate su un’auto elettrica se scendono sotto il 70-80% della loro capacità nominale dato che l’autonomia diminuisce. Costruttori come Volkswagen, Fiat, Renault, Mercedes forniscono per la batteria una garanzia di 8 anni o 160.000 km: la sostituzione avverrà qualora la capacità residua sia scesa sotto il 70% (66% per Renault) di quella iniziale. Le batterie si stanno dimostrando longeve e quindi le case sono abbastanza sicure di non dover fronteggiare troppe sostituzioni in garanzia. La sostituzione fuori garanzia può essere onerosa, ma alcuni marchi pensano già al riutilizzo delle batterie per usi stazionari (per immagazzinare l'energia dei panneli solari per esempio, come nella foto qui sopra) e quindi ipotizziamo una sorta di “rotazione” come accade già oggi. Se le elettriche si diffonderanno molto potrebbero poi nascere riparatori specializzati sulle batterie, in grado di intervenire solo sui moduli e non sull’intero pack. Le prossime generazioni di batterie (è una tecnologia in piena evoluzione) potrebbero poi essere più economiche e facili da riciclare, ridimensionando quella che è una grande ansia degli automobilisti.



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Ritratto di Andre_a
26 dicembre 2020 - 15:48
Anche il resto dell'auto sta facendo passi da gigante. Oggi trovare un'auto del 2000 in ottime condizioni non è affatto difficile, nel 2000 era molto più difficile trovare buone auto del 1980, e chissà come sarà la mia Model X nel 2040, ma ho il sospetto che con un cambio di batterie, sospensioni e tappezzeria sarà meglio di com'era nuova. Riguardo alla prossima Model 3 probabilmente hai ragione, ma quella dopo? E quella dopo ancora? Soprattutto per quanto riguarda le prestazioni, penso che siamo molto vicini al limite: quando anche le utilitarie andranno da 0 a ritirodellapatente in meno di 4 secondi, avrà senso spingersi oltre? Sull'efficienza, come dicevo sopra, più si diffonderà l'infrastruttura e meno sarà importante. Se posso ricaricare ovunque, 300 km di autonomia reale bastano e avanzano. Sulla sicurezza e la tecnologia la penso un po' come sulle prestazioni anche se con una differenza di fondo: sicuramente miglioreranno nel tempo, ma molte di queste migliorie si possono ottenere tramite software anche sui modelli vecchi. Senza contare che, guardando l'auto più venduta in Italia, c'è da chiedersi quanto la gente sia davvero interessata alla sicurezza e alla tecnologia. A livello ambientale non c'è paragone, possono ridurre quanto vogliono l'inquinamento necessario a produrre una nuova macchina, ma sarà sempre superiore al non produrla. Quindi mi chiedo, considerando che già oggi le case automobilistiche non se la passano bene, cosa succederà quando il ricambio del parco automobilistico rallenterà ulteriormente? E con questo non voglio dire che non dobbiamo passare all'elettrico, tutt'altro, ma è bene considerare questa possibilità e farsi trovare preparati, pena un'ondata di disoccupazione mai vista.
Ritratto di RubenC
26 dicembre 2020 - 15:54
2
Si, sul lungo termine probabilmente hai ragione, anche se a mio parere ci vorrà davvero tanto tempo. Una soluzione al problema, anche per evitare la disoccupazione, potrebbe essere il passaggio, per le case, da società che vendono beni a società che vendono servizi. E questo passaggio sta già avvenendo piano piano: pensa al car sharing o alla crescente importanza del software.
Ritratto di Andre_a
26 dicembre 2020 - 16:27
Il car sharing non lo vedo troppo bene, mi sembra che unisca i difetti dell'auto di proprietà a quelli dei mezzi pubblici, infatti nascono molte società di car sharing, ma altrettante ne falliscono: se ne parla tanto, ma non mi sembra una soluzione che sta sfondando. Le case che si occupano di software, invece, fanno soldi a palate, ma impiegano una frazione dei dipendenti di una casa automobilistica. Il problema ci sarà, e la soluzione non è semplice.
Ritratto di otttoz
25 dicembre 2020 - 15:30
ottimo articolo che fa chiarezza...bravi.
Ritratto di RubenC
25 dicembre 2020 - 16:44
2
Concordo.
Ritratto di Gianni.ark
25 dicembre 2020 - 17:15
Se ho capito bene, a meno di errori di copia/incolla nell'articolo, le elettriche Nissan necessitano di un tagliando ogni 12.000 KM? Circa il doppio dei tagliandi di una diesel e più frequentemente di un motore gpl o metano... alla faccia del risparmio!
Ritratto di RubenC
25 dicembre 2020 - 17:25
2
Dipende dal modello. Le Tesla non hanno tagliandi obbligatori, per esempio.
Ritratto di Andre_a
25 dicembre 2020 - 21:31
Si, ma se leggi fino in fondo, al tagliando dei 12000 km consigliano l'inversione degli pneumatici. Nient'altro.
Ritratto di Ale94
25 dicembre 2020 - 17:18
Non servono a nulla lasciateci il motore termico! Maledett*
Ritratto di RubenC
25 dicembre 2020 - 17:25
2
Wow. Quanta profondità di pensiero.

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