Guida ai cerchi aftermarket non originali: come montarli legalmente

Legge e burocrazia
Pubblicato 11 marzo 2023

Una guida completa ai cerchi aftermarket, ovvero ai cerchi non originali e con misure diverse da quelle a libretto. È legale? Come montarli in modo corretto?

Molti automobilisti scelgono di montare cerchi aftermarket sulla loro auto al fine di migliorare l’aspetto estetico, oppure le prestazioni. I motivi, in verità, possono essere molteplici, ma è bene sapere che montare cerchi non originali, potrebbe non essere legale, a meno che non siano montati in modo corretto, secondo le indicazioni e le procedure fornite dalla legge attualmente vigente. 

In questa guida ai cerchi aftermarket andremo a esplorare cosa sono, se sono legali, cosa dice la normativa in proposito e qual è la procedura corretta da seguire per montarli sulla propria auto. Prima di tutto, però, andiamo a vedere che cosa s’intende precisamente per “cerchi aftermarket”. 

COSA SONO I CERCHI AFTERMARKET E PERCHÉ VENGONO SCELTI

I cerchi aftermarket sono cerchi per auto non originali, vale a dire non prodotti dalla casa automobilistica che ha prodotto la vettura. Quindi, i cerchi aftermarket sono cerchi prodotti da aziende terze, ma possono essere acquistati e montati alternativamente ai cerchi originali

I motivi che spingono gli automobilisti a scegliere cerchi aftermarket piuttosto che originali possono essere diversi. Prima di tutto, i cerchi aftermarket offrono spesso un design più attraente e personalizzato rispetto ai cerchi originali, che possono incontrare maggiormente l’interesse e il fascino del proprietario dell’auto, magari annoiato dalla veste standard dei cerchi originali. Inoltre, i cerchi del mercato secondario possono offrire anche miglioramenti sotto l’aspetto delle prestazioni, tra cui una maggiore stabilità e una migliore dissipazione del calore. Le differenze più comuni dipendono dal materiale di cui sono fatti i cerchi, ad esempio l’acciaio e la lega.

Tuttavia, ci sono anche alcune considerazioni da fare prima di fare questa scelta. Una cosa importante da fare è verificare se i cerchi aftermarket risultano compatibili con il modello di auto che si possiede e se si rispettano gli standard di sicurezza richiesti dalla legge. In secondo luogo, è bene sapere che i cerchi aftermarket potrebbero anche influire sulle prestazioni dell’auto e soprattutto sul suo comportamento in strada, e sono in grado anche di ridurre l’efficienza del combustibile: ad esempio, l’acciaio è più solido e robusto e influisce di più sul carburante rispetto alla lega, che invece, essendo più leggera, ha maggiori influenze sulla dissipazione del calore.

Da qui la necessità di valutare pro e contro dell’acquisto e del montaggio di cerchi aftermarket sulla propria auto. Questa guida tratterà ogni singolo aspetto. Partiamo subito da cosa dice la legge italiana in proposito. 

CERCHI AFTERMARKET: COSA DICE LA LEGGE

Abbiamo visto che i cerchi aftermarket sono cerchi non originali per le automobili, con misure diverse rispetto a quelle scritte a libretto. Prima di scegliere questo tipo di cerchi è importante sapere cosa dice la legge italiana a riguardo. Infatti, la normativa attualmente vigente impone che i cerchi aftermarket devono rispettare determinati requisiti per essere montati legalmente su un’automobile. 

Ad esempio, i cerchi devono essere omologati e devono rispettare le norme europee in materia di sicurezza. Inoltre, le dimensioni dei cerchi devono essere compatibili con quelle indicate sul libretto di circolazione del veicolo. Nel caso in cui questi requisiti legali non vengano rispettati, l’automobilista può incorrere in sanzioni importanti da parte delle forze dell’ordine. E in caso di incidente, l’assicurazione potrebbe non coprire i danni se i cerchi non sono omologati. 

Entrando più nel dettaglio, la legge di riferimento che parla dei cerchi non originali è il Decreto n. 20 del 10 gennaio 2013, ovvero il cosiddetto Decreto Ruote. Stando a quanto stabilito da questa legge, infatti, a partire dal 1° ottobre 2015 nel mercato italiano possono essere vendute solo ruote omologate. 

L’omologazione può essere di due tipi: 

  • UN/ECE124: si tratta di una omologazione riconosciuta dai Paesi dell’Unione europea, sono contrassegnate dalla marcatura E, seguita dal numero di omologazione, che deve risultare ben visibile. Il montaggio delle ruote omologate ECE è permesso se tale omologazione prevede le stesse misure riportate a libretto. Quando si montano queste ruote, non è richiesto l’aggiornamento della carta di circolazione, né l’avere a bordo l’Allegato E, ovvero il documento che certifica la corretta installazione delle ruote da parte del gommista. 
  • NAD: questa omologazione è valida solo in Italia, è rilasciata dal Ministero dei Trasporti ed è regolamentata dal suddetto Decreto n. 20. Questo stabilisce che le ruote con omologazione NAD possono essere installate su un’auto, anche nel caso in cui la misura dello pneumatico omologata non risulta presente a libretto. A differenza del caso precedente, tuttavia, è necessario tenere a bordo sia l’Allegato E, ovvero il certificato di corretta installazione delle ruote da parte del gommista, sia il Certificato di Conformità. Se la misura prevista nel COC non è presente a libretto, c’è anche l’obbligo di aggiornare la carta di circolazione, prenotando il collaudo presso la Motorizzazione Civile (e pagando i relativi bollettini, il cui costo è variabile in base alla Regione di residenza e generalmente è di circa 50 euro). Una nota importante: il COC deve essere rilasciato dal gommista che lavora nella stessa provincia dell’ufficio della Motorizzazione al quale ci si rivolge. L’omologazione NAD deve essere ben visibile. 


MONTARE CERCHI NON A LIBRETTO: COME FARE LEGALMENTE

Nel paragrafo precedente abbiamo visto che ci sono 2 tipi di omologazione: sintetizzando, la UN/ECE124 non prevede l’installazione di gomme e cerchi con misure diverse rispetto a quelle riportate a libretto. La NAD, al contrario, sì.

Tuttavia, per montare legalmente cerchi aftermarket è necessario seguire una procedura ben precisa, come riportato dal Decreto Ruote. Prima di tutto si precisa che il montaggio legale di questi cerchi può avvenire solo se i cerchi sono omologati e che il numero di omologazione deve risultare sempre chiaramente visibile

Il gommista al quale ci si rivolge, ci fornirà un elenco delle ruote e dei cerchi per cui è possibile effettuare l’omologazione in base alle misure richieste. Dopo aver scelto, il gommista consegna la documentazione necessaria, ovvero: 

  • Certificato di Conformità (COC); 
  • Allegato E, ovvero il documento che certifica la corretta installazione; 
  • Ambito d’Impiego. 


Quest’ultimo è un documento nel quale sono incluse tutte le auto per le quali il cerchio è omologato e le misure delle gomme permesse. Le misure omologabili, infatti, sono quelle contenute in questo documento, che si riferiscono al cerchio scelto, con l’indice di carico e il codice di velocità che possono essere uguali o maggiori rispetto a quello minimo indicato sulla carta di circolazione. L’ambito di impiego è un documento molto importante, perché indica chiaramente se un cerchio risulti o meno omologato alla vettura: nel secondo caso, l’installazione non è consentita. 

MONTARE CERCHI AFTERMARKET NON OMOLOGATI: RISCHI E SANZIONI

Se si montano cerchi aftermarket non omologati, si commette una violazione della legge vigente e quindi si va incontro a sanzioni. Queste ultime sono stabilite dal Codice della Strada, all’articolo 72, comma 13, e all’articolo 77, comma 3-bis

Il primo articolo si rivolge agli automobilisti che circolano con parti della vettura non omologate e decreta quanto segue: “Chiunque circola con uno dei veicoli citati nel presente articolo in cui alcuno dei dispositivi ivi prescritti manchi o non sia conforme alle disposizioni stabilite nei previsti provvedimenti è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 87 € a 344 €”. Alla sanzione si aggiunge anche il sequestro e la confisca della parte non omologata.

Il secondo articolo del CdS succitato, invece, si rivolge a chi commercializza, importa o produce parti non omologate e recita così come segue: “Chiunque importa, produce per la commercializzazione sul territorio nazionale ovvero commercializza sistemi, componenti ed entità tecniche senza la prescritta omologazione o approvazione ai sensi dell’articolo 75 comma 3-bis, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 168 € a 678 €”. Inoltre, “è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 845 € a 3.382 € chiunque commetta le violazioni di cui al periodo precedente relativamente a sistemi frenanti, dispositivi di ritenuta ovvero cinture di sicurezza e pneumatici”. Anche in questo caso, la sanzione è integrata dal sequestro e dalla confisca dei pneumatici non omologati.



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Ritratto di Alfiere
11 marzo 2023 - 20:02
2
La legge sembra fatta o da un incompetente, o da uno che odia gli appassionati, o da qualcuno al soldo di OZ/MAK e altri produttori. Quando c'è da metterla nel posteriore degli automobilisti si fa un tutt'uno con l'EU, quando c'è da facilitare la vita no, ogni paese con la sua certificazione e parametri stupidamente stringenti. Ci voleva tanto a lasciare il parametro di sporgenza? Ci voleva tanto ad adottare una certificazione equivalente a quella tedesca?
Ritratto di lovedrive
12 marzo 2023 - 18:45
per fare cambiamenti di cerchi e gomme o spoiler c'é chi vende la macchina verso la germania ad un conoscente o un'officina. si fa omologare tutto in germania dove è più facile e poi la ricompra ( pagando comunque il passaggio caro verso l'italia). ad un mio amico è anche andata peggio con una deltona che per reimmatricolarla in italia ha anche dovuto pagare euro 1.600,00 di ecotassa ( almeno quella non c'è più).
Ritratto di Andre_a
12 marzo 2023 - 20:17
È comunque una cosa molto complessa. Alla fine la maggior parte modifica l'auto illegalmente e mette in conto eventuali multe
Ritratto di PONKIO 78
12 marzo 2023 - 22:37
…se fosse come negli USA dove puoi truccare le auto come vuoi e nessuno ti rompe le palle, basta rispettare i limiti di velocità…. in Italia basta una vite alleggerita in Elgar per non essere più omologati…. Mah!?
Ritratto di deutsch
11 marzo 2023 - 22:50
4
Più che altro una volta le auto riportavano tutte le misure omologate invece ultimamente noto che riportano solo la misura con la quella è stata acquistata e non le alternative rendendo mettere un'altra misura, tipo gomma e cerchio più piccolo per montare le gomme invernali, anche se la casa già le vende direttamente con quella misura. Mah
Ritratto di deutsch
11 marzo 2023 - 22:51
4
Ops rendendo più costoso...
Ritratto di Benjamin
12 marzo 2023 - 08:13
Un secondo treno di cerchi serve anche per le gomme invernali, non sempre si cambiano i cerchi esclusivamente per ragioni estetiche.. All'acquisto della nuova auto ho messo le invernali sui cerchi in lega originali, a detta della casa madre adatti anche ad uso invernale, e trasferito le estive su nuovi cerchi in lega più belli (nero e diamantato) e mi è sembrata la soluzione migliore per praticità ed estetica.
Ritratto di AZ
12 marzo 2023 - 16:13
Una vergogna quasi solo italiana: nei libretti le misure omologabili sono una o, comunque, pochissime, quando in Paesi normali ci sono ampie possibilità in linea con le dichiarazioni della casa automobilistica.
Ritratto di corsa1
13 marzo 2023 - 05:21
In un controllo delle forze dell' ordine oppure alla revisione periodica controllano gli pneumatici , si , non ho mai visto nessun meccanico o poliziotto controllare se i cerchioni riportano l' olomogazione . Altrettanto in negozio norauto dove ho acquistato 4 cerchi non originali non sono stato informato . NON ho mai pensato che anche i cerchi l'avessero . Quindi quando compro un ricambio qualsiasi è omologato un/ece ?

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